Mohammed Dahlan, sicario del Re Saudita

29 Novembre 2021

Tutta la sua vita è un cimitero. Di persone uccise o fatte uccidere, di rivoluzioni orchestrate, di repressioni feroci, di intrighi in cui ha giocato contemporaneamente parti diverse. È uno degli uomini più potenti del mondo arabo, ed anche uno dei più temuti ed odiati. Ha appoggi ovunque, da Washington a Tel Aviv, da Tripoli a Belgrado, e nonostante diversi governi gli diano la caccia, si muove come un’ombra lungo il Medio Oriente e l’Africa Settentrionale, e continua a servire il suo Re – quel Mohammed Ben Salman, monarca dell’Arabia Saudita, di cui l’ex Primo Ministro italiano Matteo Renzi si dichiara grande amico, e che in Dahlan ha trovato il sicario per i lavori più sporchi – come l’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi e di altri oppositori, specie nello Yemen, più una serie di stupri e torture concepiti per fiaccare la resistenza degli oppositori di Bin Salman e del suo principale alleato, lo sceicco di Abu Dhabi Mohammed Bin Zayed Al-Nahyan.
Mohammed Yusuf Shakir Dahlan (in arabo: محمد دحلان‎) è nato il 29 settembre 1961 nel campo profughi di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, sesto figlio di una famiglia di rifugiati di Hamama (città palestinese spopolata nel 1948 ed ora città israeliana nota con il nome di Nitzanim), è conosciuto anche con il soprannome di Kunya Abu Fadi, ed è un politico palestinese[1] che, per anni, ha lavorato ad un’intesa tra Israele ed i paesi arabi[2]. Il padre era un immigrato in Arabia Saudita, e la sua famiglia, rimasta in patria, era vicina di casa della famiglia Rantisi di Abdul Aziz Rantisi (ex leader di Hamas nella Striscia di Gaza), la cui madre si è presa cura di Dahlan da bambino[3].
Le due famiglie sono rimaste molto legate anche dopo che, nel 1996, l’Autorità Palestinese ha iniziato una campagna di repressione contro Hamas, il momento nel quale Mohammed si è fatto un nome in Hamas[4]. In realtà era attivo da tempo: fin da ragazzino ha guidato un gruppo di coetanei a Khan Yunis che spazzava le strade ed aiutava gli anziani[5]. Come leader studentesco, all’Università islamica di Gaza, ha trasformato questa gang di ragazzini in una rete organizzazioni di beneficenza, gestite da bambini e da adolescenti, i cui membri consegnano cibo e medicine porta a porta, predicano il nazionalismo palestinese e lavorano per la resistenza militare[6].
Dal 1981 il gruppo assume il nome di Shabiba, ovvero il Movimento Giovanile Al-Fatah e combatte nella prima intifada, tra il 1987 ed il 1994[7]. Racconta uno dei militanti, Ibrahim Abu Sheikh: “Non avevamo paura della galera. Nessuna legge al mondo avrebbe potuto tenerci in prigione a causa di un’idea (..). Per questo consiglio gli Israeliani di capire come è cresciuto Mohammed Dahlan, il modo in cui la vita ha plasmato il suo futuro: metterà sempre al primo posto la causa, anche a costo della vita”… Infatti, in quegli anni Mohammed è stato arrestato dagli Israeliani una decina di volte, è stato deportato in Giordania, ed ha passato abbastanza tempo in cella da imparare a parlare correntemente l’ebraico e l’inglese[8].
Nel 1988 è fuggito a Tunisi, dove allora aveva sede la dirigenza dell’OLP e, avendo guadagnato la fiducia di Yassir Arafat, ha contribuito ad organizzare i disordini in Cisgiordania ed a Gaza, tanto che Arafat, quando l’OLP è rientrato in Palestina, nel luglio del 1994, lo ha nominato a capo di Al-Fatah e del Servizio di Sicurezza Preventiva per la Striscia di Gaza[9]. Sua moglie ed i suoi figli hanno vissuto lontano dalla Palestina, e dal 2013 hanno la cittadinanza serba[10], mentre Mohammad ha un passaporto del Montenegro fin dal 2012[11].

I sospetti sulla morte di Arafat

Febbraio 1994: Arafat e Dahlan durante le preghiere del mattino[12]

Attualmente, Dahlan vive ad Abu Dhabi, dove è diventato l’uomo di fiducia per i “lavori sporchi” della famiglia Al Nahyan[13]. Un esilio resosi necessario perché il nuovo capo di Al-Fatah, Mahmoud Abbas, lo accusa di essere l’assassino di Arafat[14]. Il leader palestinese è morto a Parigi l’8 settembre del 2004, all’età di 75 anni, e le voci sulla possibilità che sia stato avvelenato non si sono mai placate[15].
Le accuse lasciano il segno: nel 2011 la casa di Dahlan a Ramallah viene saccheggiata dalla polizia palestinese, e Mohammad, a questo punto, è accusato anche di corruzione[16] a causa del fatto che, con l’intifada, è diventato ricco[17]. Certo è che il suo atteggiamento a favore del dialogo con Israele gli è costato diverse amicizie in patria[18], ma gli ha procurato l’amicizia di Mohammed Bin Zayed Al-Nahyan, l’uomo forte del regime degli Emirati, che da anni sostiene l’alleanza con Tel Aviv e la lotta senza quartiere contro Hamas[19].
Questa amicizia ha reso Dahlan una mano influente, ma invisibile, nel negoziato degli Accordi di Abramo[20], il patto firmato da Israele il 15 settembre 2020 con gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain[21]. Le tensioni tra Abu Dhabi e Gaza sono tuttora estreme: nell’ultimo anno il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh ha rifiutato gli aiuti dei Paesi del Golfo Persico contro la pandemia, perché erano partiti dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv[22]. Una decisione motivata dalle dichiarazioni dell’allora primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, che voleva procedere all’annessione militare di larghe porzioni della Cisgiordania palestinese sulla base di un piano coordinato nel gennaio del 2020 con l’allora presidente Donald Trump[23].
I palestinesi da tempo guardano con sgomento all’atteggiamento delle monarchie sunnite del Golfo che, con l’Arabia Saudita in testa, stanno stringendo i contatti con Israele[24]. Riyadh preferisce condurre questi contatti in segreto, mentre la famiglia Al-Nahyan di uscire allo scoperto, come dimostrano i contratti militari firmati tra i due paesi[25]. Questo ha portato a Dahlan nuovi inattesi amici, visto che il presidente americano George W. Bush lo chiamava “il nostro ragazzo”[26] e, per questo, nel 2007 ha finanziato un suo fallito tentativo di colpo di Stato contro Hamas[27], mentre Trump lo considerava un possibile concorrente per la presidenza palestinese[28].
Una volta entrato in pianta stabile al servizio di Abu Dhabi e Riyadh, Dahlan ha iniziato a fare le cose in grande, per esempio organizzando, sia dal punto di vista militare che dal punto di vista dell’intelligence, il colpo di Stato che, nel 2013, ha portato alla deposizione del presidente Mohammed Morsi nel 2013, alla persecuzione sistematica dei membri della Fratellanza Islamica ed all’instaurazione del regime di Fattah Al-Sisi al Cairo[29].
Il governo turco lo accusa di aver partecipato al fallito colpo di stato del 15 luglio 2016[30] e lo ha inserito nella lista dei terroristi più ricercati con una taglia di 700’000 sulla sua testa, vivo o morto[31]. Questo non ha impedito a Donald Trump di continuare ad usarlo come consulente, tant’è vero che nelle inchieste della procura federale americana ci sono tracce di incontri a Manama, nel Bahrain, nel 2019, tra l’Uomo Nero del regime saudita e Jared Kushner, genero del presidente Trump[32].

Il fallito golpe in Cisgiordania

12 febbraio 2015: Dahlan incontra il Ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman[33]

In particolare, il documento numero 1279 dei cosiddetti “Perspective papers”, datato 5 settembre 2019, redatto dal Begin-Sadat Center for Strategic Studies e contenuto nei faldoni dell’inchiesta, Dahlan viene descritto come “un personaggio rimasto in agguato per diversi anni all’ombra della politica palestinese”[34] che, grazie alla cooperazione tra Trump e la monarchia saudita, è stato tra i registi degli Accordi di Abramo tra sauditi ed israeliani[35]. Un accordo che cancella la questione palestinese dall’agenda di quei paesi arabi che dovrebbero considerarli fratelli[36].
La conferma di questa lettura è giunta di fatto dai principi ereditari sauditi e degli Emirati Arabi Uniti, Muhammad bin Salman e Muhammad bin Zayed, che hanno sostenuto la politica israeliana-americana sulla Palestina e nelle parole di Jared Kushner, che propone di deviare dal piano di pace arabo del 2002 e di non chiedere una soluzione per il conflitto israelo-palestinese[37]. In quei negoziati, Dahlan è il mediatore principale tra il principe Muhammad Bin Zayed Al Nahyan e l’ex ministro della difesa israeliano Avigdor Lieberman, acerrimo nemico di Hamas[38].
A chi, a Gaza come a Ramallah, lo considera un traditore, Dahlan risponde con il tentativo di creare un partito di opposizione, con il sostegno degli Emirati Arabi Uniti e dell’Egitto, che inglobi la corrente “Democratic Reform” di Al-Fatah[39], e che cercherebbe di conquistare il potere in Palestina grazie agli aiuti americani e del Qatar per i servizi sanitari e educativi di Gaza, nonché per la ricostruzione delle case distrutte dall’esercito israeliano[40]. Il Qatar viene invitato a partecipare a questa operazione per ottener il rispetto degli accordi di pace di Al-Ula[41], dimostrando di non essere dipendente dall’Iran[42].
Diverse fonti considerano Dahlan un mediatore, a nome delle monarchie del Golfo, con il servizio di sicurezza israeliano Shin Bet[43] e con la CIA[44]. Nei documenti dei servizi segreti serbi, Dahlan viene considerato un amico fraterno dell’ex direttore della CIA George Tenet, dell’ufficiale dell’esercito ebraico Amnon Shahak e dell’influente direttore del Mossad Yaakov Perry[45], con il quale avrebbe organizzato e partecipato a missioni congiunte nei paesi dell’Europa orientale, dirette sul campo dall’ex funzionario della OLP Adnan Yasin, arrestato nel 1993 in Tunisia dall’intelligence francese che lo considera “estremamente pericoloso”[46].
Le smentite di Dahlan contano poco di fronte alla pubblicazione, da parte di Wikileaks, di diversi documenti che lo descrivo come un agente del Mossad “emotivamente volatile ed intimidatorio”[47]. Un alto funzionario della difesa israeliano lo visita in Ospedale nel 2005 e racconta: “È tornato a essere malvagio, il che significa che si è ripreso”[48]. A suo riguardo dichiara Yuval Diskin, capo dello Shin Bet: “Se vede un vantaggio personale nell’aiutare il presidente Abbas, lo farà, perché sa come tirare i fili a Gaza”[49]. Lo stesso Diskin commenta successivamente: Dahlan ed i suoi amici “si avvicinano a valere zero, eppure ci chiedono di attaccare Hamas. Sono disperati. Questo è un nuovo sviluppo. Non l’abbiamo mai visto prima (…) Fatah è in pessime condizioni a Gaza.  Abbiamo ricevuto richieste di addestrare le loro forze in Egitto e Yemen (…), ma non hanno nessuno che li guidi”[50].
In una situazione simile, sia Washington, sia Tel Aviv, credono che sia possibile usare questa corrente minoritaria di Al-Fatah per organizzare un colpo di Stato in Cisgiordania – un piano che, nel febbraio del 2008, verrà svelato dalla rivista “Vanity Fair”[51]: l’idea dell’amministrazione Bush era che Muhammad Dahlan, in qualità di consigliere per la sicurezza nazionale di Abbas e uomo forte di Fatah, avrebbe sconfitto Hamas con militari americani[52]. Un piano che non verrà mai realizzato.

Agente del Mossad nei Balcani

Aprile 2013: il presidente Tomislav Nikolić premia Dahlan con la Medaglia della Bandiera[53]

Nell’aprile del 2013 il presidente serbo Tomislav Nikolić premia Dahlan con la medaglia della bandiera serba per i servizi resi durante la guerra civile[54]: in quegli anni Arabia ed Emirati hanno inviato l’agente palestinese a gestire miliardi di dollari spesi per combattere contro i croati e per mettere fine alla repressione dei musulmani di Bosnia e Montenegro[55]. L’ex primo ministro serbo Aleksandar Vucic racconta che Dahlan sia stato il mediatore della sua grande amicizia con lo sceicco Mohammed Bin Zayed Al-Nahyan[56].
Due anni dopo, nel 2015, Dahlen e la sua famiglia ottengono la cittadinanza onoraria della Serbia[57] per aver aiutato il governo a vendere a milizie in diversi paesi arabi le armi e le munizioni avanzate dalla guerra civile, usando per giunta i canali serbi per piazzare agli estremisti arabi le armi usate degli israeliani[58]. Alla fine del 2015, sempre grazie all’intermediazione di Mohammed Dahlan, gli Emirati Arabi Uniti hanno comprato le vecchie fabbriche d’armi jugoslave, le linee aeree serbe ed hanno elargito prestiti a tassi agevolati al governo della Serbia e del Montenegro[59].
Un altro contratto, quello con cui la EARTH (Emirates Advanced Research and Technology Holding) ha comprato il brevetto per i missili anticarro ALAS, con tutta la fabbrica di Yugoimport, pagata solo 200 milioni di dollari, è stato un colpo da maestro – come quello di rilevare i piani di spionaggio cibernetico jugoslavi ed i maggiori esperti serbi del settore[60]. Il tutto giustificato con la necessità di fermare le mire espansionistiche della Turchia[61].
Secondo il giornalista serbo Vladimir Pekic, che ricorda il fatto che, fin dagli anni 70, oltre 7000 famiglie serbe si erano trasferite negli Emirati, e che la Jugoslavia avesse rapporti privilegiati con Abu Dhabi già ai tempi del Maresciallo Tito[62], gli Stati Uniti sostengono le mire espansionistiche degli Emirati nei Balcani non solo per frenare la Turchia, ma per impedire l’intrusione della Federazione Russa, incoraggiata dal rifiuto di Belgrado di appartenere sia all’Unione Europea, sia alla NATO[63], e per permettere l’ammodernamento dell’agricoltura e dell’industria serba, avvenuto con soldi arabi, per fare in modo che anche la Serbia divenga un mercato interessante per i prodotti occidentali[64].
Secondo un manager della Standard Bank, Timothy Ash, le mire emiratine sono nate nel momento in cui è nata la preoccupazione sulla possibilità che gli europei, un giorno o l’altro, potessero dichiarare l’embargo contro Abu Dhabi[65]. Quando, nel 2012, la Svizzera ha sospeso per un breve lasso di tempo le licenze di esportazione di armi ad Abu Dhabi, perché le bombe a mano vendute da Berna ad Abu Dhabi erano state ritrovate tra le mani dei ribelli siriani, la monarchia è rimasta scioccata – e tra le varie contromisure prese c’è stata quella di incaricare il mercenario americano Erik Prince di costituire una milizia d’eccellenza, composta da mercenari, per reprimere le eventuali rivolte interne ed agire all’estero come strumento di controllo delle aree di interesse geopolitico della monarchia[66].
Al contempo, Dahlan è uno dei mediatori che hanno portato all’indipendenza del Montenegro[67] – dove è diventato ricco grazie alle sue imprese commerciali[68] (come la società di consulenza commerciale Levant International Inc. DOO Podgorica[69], che controlla un supermercato in Libano[70], le società immobiliari Manarah Holding DOO Podgorica[71], Queens Rich Development Company DOO Podgorica[72] e Middle East Real Estate DOO Podgorica[73]), tutte finanziate, secondo l’atto d’accusa ufficiale della magistratura palestinese, con soldi rubati dai finanziamenti internazionali per i disoccupati della Cisgiordania e della Striscia di Gaza[74]. Il tutto per un valore complessivo stimato in 120 milioni di dollari[75]. In effetti, il partner montenegrino di Dahlan, il curdo iracheno Mohammed Rachid che, vent’anni prima, era consigliere economico di Yassir Arafat[76], è stato condannato nel 2012 a 15 anni di prigione per aver sottratto 33,5 milioni di dollari da un fondo di investimento palestinese, successivamente riciclati per mezzo di operazioni finanziarie economicamente incomprensibili[77].

Terrorista in Libia e nello Yemen

Mohammed Dahlan (sinistra) con l‘amico Mohammed Bin Zayed Al Nahyan (destra)[78]

Dahlan ha anche complottato per rovesciare il governo di accordo nazionale (GNA) di Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale[79], come dimostrato delle registrazioni di conversazioni tra l’allora capo dell’esercito egiziano, Abdel Fattah al-Sisi ed il Maggiore Generale Abbas Kamel[80]. Dopo i primi minuti della conversazione, riguardanti Ahmad Gheddaf al-Dam, cugino del colonnello Muammar Gheddafi, e l’allora Primo Ministro libico, Ali Zeidan, il colloquio si sposta su Dahlan e sul suo ruolo nella guerra civile libica in difesa degli interessi geopolitici degli Emirati[81]. Al-Sisi mostra delle riserve su Dahlan, ma il generale Kamel, che racconta di un viaggio segreto di un gruppo di alleati di Dahlan per organizzare i ribelli[82], gli risponde che è ora di mollare Hamas e schierarsi dalla parte di Al-Nahyan[83].
È stato quindi come rappresentante degli Emirati Arabi Uniti che Dahlan ha promosso la controrivoluzione nel paese maghrebino, guidata da Ahmed Gaddaf al-Dam, fino a quando è entrato in scena il generale golpista libico-statunitense Khalifa Haftar[84].  Secondo le indiscrezioni, i golpisti egiziani avrebbero organizzato un incontro tra Dahlan e Al-Dam perché i due si stringessero la mano prima di progettare insieme la controrivoluzione in Libia[85].
Allo stesso tempo, Dahlen viene incaricato di uccidere esponenti della politica e della cultura yemenita – cosa che il sicario palestinese avrebbe concluso con freddezza e precisione[86], tant’è vero che l’avvocatessa turca Gülden Sönmez[87] dello Studio Legale Stoke & White[88], l’11 febbraio del 2020 è stata in grado di presentare alla magistratura turca, inglese ed americana un dossier con la richiesta formale di apertura di un procedimento penale contro Dahlan per crimini di guerra[89]. Un dossier che contiene un elenco di omicidi, ma anche di rapimenti e di torture, come quelle inflitte al politico di opposizione Adel Salem Nasser Mofgah, torturato insieme a molti altri in un campo di concentramento degli Emirati Arabi Uniti ed unico del suo gruppo ad essere scampato alla morte[90].
Qualora questo macabro quadro non fosse sufficiente, l’avvocatessa Sönmez ha anche raccolto le prove del personale coinvolgimento di Dahlan nell’attentato di Sana’a dell’8 ottobre 2016, costato la vita a 137 civili, come anche di diversi stupri[91], svolti in collaborazione con una società di mercenari americani, la Spear Operations Group di Abraham Golan ed Isaac Gilmore, pagata dallo sceicco Mohammed Bin Zayed Al-Nahyan[92]. Tra le prove presentate una dichiarazione pubblica di Golan alla rivista Buzzfeed: “Ho gestito il programma di omicidi in Yemen, gli Emirati Arabi Uniti lo hanno finanziato”[93]. Ma Dahlan ha amici potenti, e quel dossier non è mai stato trasformato dall’Interpol in un procedimento penale[94], probabilmente anche a causa del fatto che, tra i complici di Dahlan, ci sarebbero anche elementi della CIA e del Mossad[95].

I piani dopo il tentato colpo di Stato in Turchia

Le telecamere della Polizia turca riprendono Mohammed Dahlan ed i suoi sgherri mentre entrano dalla porta posteriore nel Consolato dell’Arabia Saudita di Istanbul, dove uccideranno il giornalista Jamal Khashoggi[96]

Dahlan è da sempre sulla lista nera del regime di Ankara a causa delle sue presunte buone relazioni con il FETÖ di Fetullah Gülen, l’ex consigliere spirituale di Erdogan poi dichiarato fuorilegge, insieme al quale Dahlan avrebbe organizzato il tentato colpo di Stato del 15 luglio del 2016, conclusosi con 251 morti[97]. Dopo quella data, nel 2019 la polizia turca ha arrestato due agenti segreti degli Emirati che, secondo la magistratura, lavoravano direttamente per Dahlen, e raccoglievano informazioni su persone influenti del regime che, poi, sarebbero divenute obiettivo di attentati[98].
Secondo la National Intelligence Organization (MIT, Milli İstihbarat Teşkilatı), che ha pedinato e registrato le loro conversazioni per diversi mesi, tutto ciò è parte di un piano israeliano per destabilizzare dapprima la Turchia, poi l’Iran ed il Qatar, in parte con degli omicidi, in parte con il sostegno della stampa indipendente e contraria al regime, ed infine con il sostegno dei curdi del PKK[99]. Considerata la credibilità del MIT, queste accuse appaiono estremamente esagerate, ed è possibile che le responsabilità del 2016 siano divenute la scusa per una caccia all’uomo grazie alla quale, ogni contatto con Dahlan o con Israele diventa automaticamente, in Turchia, una condanna a morte[100].
Quello che è certo è che Dahlan possiede una rete efficiente in Turchia che ha permesso a lui ed almeno quattro componenti del suo staff di recarsi ad Istanbul senza essere arrestati, di nascondersi all’interno del consolato saudita, ed aver proceduto all’arresto, alla tortura, allo strangolamento e poi allo smembramento e parziale scioglimento nell’acido del giornalista arabo Jamal Khashoggi, che il 2 ottobre del 2018 si era presentato agli sportelli per ottenere i documenti necessari per il suo matrimonio[101].
Nelle ore successive all’assassinio, il principe saudita Mohammed Bin Salman ha ammesso di essere stato colui che ha dato l’ordine di ammazzare Khashoggi[102]. Questo ha evidentemente rafforzato la tesi secondo cui la squadra che teso l’imboscata al giornalista del Washington Post fosse guidata personalmente da Mohammed Dahlan[103]. Pochi giorni dopo l’agenzia di viaggi della famiglia Dahlan, la Uniglobe Dahlan Tours and Travel Ltd. Amman, è stata chiusa[104] e Dahlan è rimasto a lungo chiuso e sorvegliato da bodyguards in un ospedale di Dubai[105]. La sua agenzia di propaganda, la Creative Shop Advertising KSA Jeddah, è rimasta chiusa anch’essa per diverse settimane[106]. Dopo alcuni mesi trascorsi in ospedale, Dahlan si è trasferito in una villa che ha comprato a pochi chilometri da Losanna, nel comune francese di Divonne-les-Bains, noto per i suoi bagni termali[107].
Difficile credere che questa sia la fine della carriera del sicario più famoso del mondo arabo. Probabilmente si cerca di far passare il tempo sufficiente per permettere alla pubblica opinione di dimenticare le responsabilità di Mohammed Dahlan in una serie interminabile di atrocità. Del resto, come abbiamo detto all’inizio, uno dei due uomini che gli danno gli ordini e lo difendono, il principe Mohammed Bin Salman, viene celebrato dal senatore italiano Matteo Renzi come la “grande speranza di un nuovo rinascimento per l’Arabia Saudita”[108]…

 

 

[1] http://edition.cnn.com/2003/WORLD/meast/04/24/nyt.dahlan/
[2] http://edition.cnn.com/2003/WORLD/meast/04/24/nyt.dahlan/
[3] https://lawrenceofcyberia.blogs.com/palestinian_biographies/muhammad-dahlan-biography.html
[4] https://lawrenceofcyberia.blogs.com/palestinian_biographies/muhammad-dahlan-biography.html
[5] https://lawrenceofcyberia.blogs.com/palestinian_biographies/muhammad-dahlan-biography.html
[6] https://lawrenceofcyberia.blogs.com/palestinian_biographies/muhammad-dahlan-biography.html
[7] https://lawrenceofcyberia.blogs.com/palestinian_biographies/muhammad-dahlan-biography.html
[8] https://lawrenceofcyberia.blogs.com/palestinian_biographies/muhammad-dahlan-biography.html
[9] https://lawrenceofcyberia.blogs.com/palestinian_biographies/muhammad-dahlan-biography.html
[10] http://edition.cnn.com/2003/WORLD/meast/04/24/nyt.dahlan/
[11] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia ; https://web.archive.org/web/20170826113617/http:/vesti-online.com/print/465541/Vesti/Ex-YU/465541/Ubici-Arafata-pasos-od-Mila
[12] https://www.in4s.net/djukanovicev-prijatelj-dahlan-odgovoran-za-arafatovu-smrt/dahlan-and-arafat/?sr_pismo=lat
[13] https://foreignpolicy.com/2020/10/30/mohammed-dahlan-uae-palestinians-israel/
[14] https://www.haaretz.com/1.5042785
[15] https://www.bbc.com/news/world-middle-east-34135596
[16] https://www.trtworld.com/opinion/why-the-uae-supports-mohammed-dahlan-40944
[17] https://www.dailysabah.com/opinion/columns/is-mohammed-dahlan-washingtons-next-palestinian-presidential-candidate ; https://www.theguardian.com/world/2011/jan/25/palestine-papers-muhammad-dahlan
[18] http://edition.cnn.com/2003/WORLD/meast/04/24/nyt.dahlan/
[19] https://www.trtworld.com/opinion/why-the-uae-supports-mohammed-dahlan-40944
[20] https://edition.cnn.com/2020/08/13/middleeast/mideast-trump-full-statement-uae-israel-intl/index.html
[21] https://www.agda.ac.ae/docs/default-source/Publications/eda-insight-jan-2021-eng-abraham-accord.pdf?sfvrsn=8&TSPD_101_R0=08fa865404ab200022569497f1aa27c0d62cbc2d4ba643b2386c677a1235978e77df2d616a4568e8086323909914300007925473cf085c8e80aa65a873a134c185498b5b7dd231f07ff01ca21516f1170b2d27c9280f5b7501fefc1f51382f3d; https://www.trtworld.com/opinion/why-the-uae-supports-mohammed-dahlan-40944
[22] https://nena-news.it/i-palestinesi-rifiutano-gli-aiuti-degli-emirati-portati-in-volo-a-tel-aviv/
[23] https://nena-news.it/i-palestinesi-rifiutano-gli-aiuti-degli-emirati-portati-in-volo-a-tel-aviv/
[24] https://nena-news.it/i-palestinesi-rifiutano-gli-aiuti-degli-emirati-portati-in-volo-a-tel-aviv/
[25] SE ABU DHABI PENSA DI “PILOTARE” DONALD TRUMP | IBI World Italia ; INFERNO YEMEN: ARMI TEDESCHE PER L’ARABIA, PER AL-QAEDA E PER I MERCENARI AMERICANI | IBI World Italia ; DALLA FANTASCIENZA ALL’INCUBO: LO SPYWARE DI REGIME PER IL CONTROLLO TOTALE | IBI World Italia ; GOLFO PERSICO: LA GUERRA DOPO L’ARMISTIZIO | IBI World Italia ; THE NEW COLD WAR | IBI World Italia
[26] https://besacenter.org/muhammad-dahlan-deal-century/
[27] https://www.trtworld.com/opinion/why-the-uae-supports-mohammed-dahlan-40944
[28] https://www.trtworld.com/opinion/why-the-uae-supports-mohammed-dahlan-40944
[29] https://www.trtworld.com/opinion/why-the-uae-supports-mohammed-dahlan-40944
[30] https://www.middleeastobserver.org/2016/08/06/uae-egypt-and-dahlan-are-the-main-anchors-of-the-counter-revolution-network/
[31] https://www.trtworld.com/opinion/why-the-uae-supports-mohammed-dahlan-40944
[32] https://www.trtworld.com/opinion/why-the-uae-supports-mohammed-dahlan-40944
[33] https://www.middleeasteye.net/news/dahlan-met-israeli-minister-throughout-2014-reports
[34] https://besacenter.org/muhammad-dahlan-deal-century/
[35] https://besacenter.org/muhammad-dahlan-deal-century/
[36] https://besacenter.org/muhammad-dahlan-deal-century/
[37] https://besacenter.org/muhammad-dahlan-deal-century/
[38] https://besacenter.org/muhammad-dahlan-deal-century/
[39] https://besacenter.org/muhammad-dahlan-deal-century/
[40] https://besacenter.org/muhammad-dahlan-deal-century/
[41] GOLFO PERSICO: LA GUERRA DOPO L’ARMISTIZIO | IBI World Italia
[42] https://www.bbc.com/news/world-middle-east-55538792
[43] https://www.theguardian.com/world/2011/jan/25/palestine-papers-muhammad-dahlan
[44] https://lawrenceofcyberia.blogs.com/palestinian_biographies/muhammad-dahlan-biography.html
[45] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[46] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[47] https://www.dailysabah.com/opinion/columns/is-mohammed-dahlan-washingtons-next-palestinian-presidential-candidate
[48] https://www.theguardian.com/world/2011/jan/25/palestine-papers-muhammad-dahlan
[49] https://www.theguardian.com/world/2011/jan/25/palestine-papers-muhammad-dahlan
[50] https://www.wsws.org/en/articles/2010/12/gaza-d29.html
[51] https://www.vanityfair.com/news/2008/04/gaza200804
[52] https://www.wsws.org/en/articles/2010/12/gaza-d29.html
[53] https://worldbulletin.dunyabulteni.net/palestine/mohammed-dahlan-to-hold-serbian-citizenship-h157624.html
[54] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[55] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[56] https://www.wam.ae/it/details/1395302917527
[57] https://www.theguardian.com/world/2015/jan/30/palestinian-president-rival-given-serbian-citizenship
[58] https://www.dailysabah.com/opinion/columns/is-mohammed-dahlan-washingtons-next-palestinian-presidential-candidate
[59] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[60] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[61]  https://balkaneu.com/serbia-cancels-summit-turkey-bosnia/
[62] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[63] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[64] https://nena-news.it/il-ponte-balcanico-la-partnership-strategica-tra-serbia-e-emirati-arabi-uniti/
[65] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[66] https://www.nytimes.com/2011/05/15/world/middleeast/15prince.html?pagewanted=all&_r=0
[67] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[68] http://www.birnsource.com/en/folder/196
[69] http://montenegrocompanies.ltd/company/levant-international-incorporation-drustvo-sa-ogranicenom-odgovornoscu-za-konsalting-i-menadzment-poslove-podgorica-ivC
[70] https://www.dnb.com/business-directory/company-profiles.levant_international_sal_(off-shore).e53b1e71fce4cb62c52e9d40cc01c777.html
[71] https://www.birnsource.com/uploads/2015/06/doo-manarah-holding-montenegro.pdf
[72] https://www.birnsource.com/uploads/2015/06/doo-queens-beach-development.pdf
[73] https://www.birnsource.com/uploads/2015/06/doo-middle-east-real-estate.pdf
[74] https://www.birnsource.com/uploads/2015/06/doc07857520150129124354-1.pdf
[75] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[76] https://www.middleeasteye.net/news/uaes-shadowy-dealings-serbia
[77] https://www.balcanicaucaso.org/aree/Montenegro/Investitori-arabi-riciclaggio-in-Montenegro-158224
[78] https://www.middleeastobserver.org/2016/08/06/uae-egypt-and-dahlan-are-the-main-anchors-of-the-counter-revolution-network/
[79] https://www.dailysabah.com/opinion/columns/is-mohammed-dahlan-washingtons-next-palestinian-presidential-candidate ; https://www.theguardian.com/world/2015/mar/05/sisileaks-egypt-watergate-abdel-fatah-al-sisi
[80] https://www.dailysabah.com/opinion/columns/is-mohammed-dahlan-washingtons-next-palestinian-presidential-candidate ; https://english.alaraby.co.uk/news/new-sisi-leaks-shed-light-libya-intrigue
[81] https://english.alaraby.co.uk/news/new-sisi-leaks-shed-light-libya-intrigue
[82] https://www.middleeastmonitor.com/20150313-new-sisi-leak-reveals-more-on-dahlans-role-in-libya/
[83] https://english.alaraby.co.uk/news/new-sisi-leaks-shed-light-libya-intrigue
[84] https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2020/01/14/haftar-chi-e
[85] https://www.dailysabah.com/opinion/columns/is-mohammed-dahlan-washingtons-next-palestinian-presidential-candidate
[86] https://tr.sputniknews.com/20200212/bae-hukumdarlarinin-yemende-savas-sucu-ithamindan-tutuklanmasi-talebiyle-abd-britanya-ve-turkiyeye-1041387523.html ; https://www.dailysabah.com/opinion/columns/is-mohammed-dahlan-washingtons-next-palestinian-presidential-candidate
[87] https://www.guldensonmez.com/yemen-davasi
[88] https://www.abcorg.net/legal/law-firms/stoke-white-law-firm
[89] https://www.guldensonmez.com/yemen-davasi ; https://www.aa.com.tr/en/middle-east/top-uae-officials-to-face-legal-cases-in-uk-us-turkey/1732012#
[90] https://www.aa.com.tr/en/middle-east/top-uae-officials-to-face-legal-cases-in-uk-us-turkey/1732012#
[91] https://www.guldensonmez.com/yemen-davasi
[92] https://www.guldensonmez.com/yemen-davasi ; https://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-5372648,00.html ; https://www.buzzfeednews.com/article/aramroston/mercenaries-assassination-us-yemen-uae-spear-golan-dahlan
[93] https://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-5372648,00.html
[94] https://www.al-monitor.com/originals/2020/08/palestinian-dahlan-turkey-interpol-qatar-uae.html
[95] https://newlinesmag.com/reportage/the-talented-mr-dahlan/
[96] https://www.dailysabah.com/investigations/2018/12/19/new-footage-shows-saudi-hit-squad-entering-istanbul-consulate-where-khashoggi-was-killed
[97] https://www.dailysabah.com/politics/uae-agents-spied-on-palestinians-and-egyptians-in-turkey-on-dahlans-orders-witness/news
[98] https://www.dailysabah.com/politics/uae-agents-spied-on-palestinians-and-egyptians-in-turkey-on-dahlans-orders-witness/news ; https://www.dailysabah.com/columns/yahya_bostan/2019/04/22/how-did-turkey-catch-mohammed-dahlans-spy-ring
[99] https://www.dailysabah.com/politics/uae-agents-spied-on-palestinians-and-egyptians-in-turkey-on-dahlans-orders-witness/news
[100] GEZI PARK: IL SIMBOLO DELLA TURCHIA AL COLLASSO | IBI World Italia ; QUANDO IL CRIMINE SI FA STATO: LA TURCHIA DI KAMER E ERDOĞAN | IBI World Italia
[101] Turkey: Khashoggi strangled immediately after entering consulate | Jamal Khashoggi News | Al Jazeera ; Audio transcripts of Jamal Khashoggi’s murder revealed | Jamal Khashoggi News | Al Jazeera ; Saudi prince bin Salman accepts responsibility but not blame for Khashoggi death – UPI.com
[102] Saudi prince bin Salman accepts responsibility but not blame for Khashoggi death – UPI.com
[103] http://www.uniindia.com/former-senior-palestinian-official-dahlan-may-be-involved-in-khashoggi-case-reports/world/news/1409196.html ; https://www.middleeastmonitor.com/20181119-report-dahlan-team-helped-cover-up-khashoggi-murder/ ; https://www.yenisafak.com/en/world/dahlan-allegedly-hospitalized-in-dubai-after-refusing-to-take-fall-for-khashoggi-murder-3468107 ; https://www.i24news.tv/en/news/middle-east/189080-181120-team-linked-to-fatah-dissident-dahlan-helped-cover-up-khashoggi-murder-report ; https://www.albawaba.com/loop/elusive-mohammed-dahlan-and-possible-connection-khashoggi-1215932
[104] UNIGLOBE Dahlan Tours & Travel: About | LinkedIn
[105] https://www.yenisafak.com/en/world/dahlan-allegedly-hospitalized-in-dubai-after-refusing-to-take-fall-for-khashoggi-murder-3468107
[106] Creative Shop Advertising: About | LinkedIn
[107] Mohammed Dahlan and Sons SAS Divonne-les-Bains
[108] https://www.youtube.com/watch?v=Y057XrzGkMU

TAG: medio oriente
CAT: Geopolitica, Medio Oriente

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