La musica bisestile. Giorno 42. David Bowie

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26 Settembre 2018

ALADDIN SANE

 

Molti credono che “Ziggy Stardust” sia l’album grandioso che, consacrando David Bowie, ne costruì al contempo il monumento incrollabile. Si sbagliano. “Ziggy Stardust & the Spiders from mars” contiene brani indimenticabili, ma è “solo” un album di rock estremamente ben fatto, proprio perché il duo Ronson – Bowie aveva tanti testi e tante melodie da regalare, ed un mondo alieno da inventare. Quel disco è servito per far vedere al mondo che Bowie fosse una sorpresa immane ed una realtà sconvolgente, e che Mick Ronson fosse in grado, con un’empatia musicale assolutamente unica al mondo, di trasformare le ballate involute e depressive di un ragazzo geniale chiuso in un mondo di incubi in un mondo alieno, ma vincente, straordinario, affascinante, totalizzante, completo in sé stesso. Ronson e Bowie crearono Ziggy, e quasi ne rimasero uccisi. Sicché il disco della perfezione è questo, “Aladdin Sane”, quello che è vebnuto subito dopo.

“Aladdin Sane”, 1973

Questo è il disco in cui il rock incontra Brecht, Lindsay Kemp, Botho Strauss, il vaudeville, il cool jazz, e si spoglia del vittimismo, dell’autodistruttività, della maniacalità della produzione. Mick Ronson, stavolta, scrive sì gli arrangiamenti, ma poi c’è gente con lui che sa quel che vuole, che quegli spartiti li suona e poi ne interpreta gli spazi liberi. La sezione ritmica è composta dal solito Woody Woodmansey, ma accostato ad Aynlsey Dunbar – ovvero al miglior batterista prog attivo in quel momento. Trevor Bolder, che poi suonerà negli Uriah Heep e nei Wishbone Ash, è stato quello che ha importato il contrabbasso degli anni 20 e 30 nella musica rock. Ronson viene accostato al piano da Mike Garson, che ammirate nel brano che dà il titolo all’album. Garson è ancora oggi un’icona: suonava con i Nine Inch Nails gli Smashing Pumpkins, da decenni suona con Chick Corea ed i migliori jazzisti del mondo.

La critica rock, che nel 1973, quando uscì, criticò duramente l’album, era composta da non musicisti. Gente innamorata ed accecata dal fantasma di Ziggy Stardust, e che in poco tempo lo consumò fino al punto che, dopo “Rebel rebel”, Bowie stesso deciderà di ucciderlo, e, separandosi da Mick Ronson, fu costretto a ricostruirsi completamente come musicista, vagando nel caos creativo finché Brian Eno, tenendolo per mano, e prendendo di nuovo la parte di Ronson, creerà il Duca Bianco, quello di “Heroes”. Ma questa è un’altra storia: David Bowie è il musicista rock più importante di sempre anche perché è stato capace di ripartire ogni volta da zero, ed ogni volta aveva melodie stupende e testi straordinari da incidere.

Mick Ronson

Io ascolto quest’album da 45 anni, quasi tutte le settimane, e ci scopro ancora cose nuove, vezzi e guizzi inattesi, soluzioni melodiche ardite (per il rock) ed un’aristocrazia della scrittura che, a mio parere, è il più grande segno dell’unicità di David Bowie, il più grande di tutti, l’unico ed inarrivabile.

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CAT: Musica

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