Il gas russo arriverà da nord

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9 Settembre 2015

Mentre l’interesse dei media si concentra sui profughi, Gazprom ha prima ridotto il suo impegno nel Turkish Stream e poi ha scelto clienti più affidabili.

E’ di questi giorni la firma dell’intesa per la realizzazione del raddoppio di Nord Stream, un gasdotto che già porta gas direttamente in Germania, attraverso il Baltico, senza rischi di transito. L’obiettivo è aumentare la capacità annua dagli attuali 55 miliardi di metri cubi a 110 miliardi. Verrà costituita una società di cui i russi avranno il 51% e che vedrà tra i soci anche Shell ed E.On con il 10%, più Engie (ex Gdf Suez) con il 9%.

È la dimostrazione che per l’Europa non ci saranno in futuro alternative al gas russo, che risulterà sempre il più competitivo.

Dimostra anche che il vero hub del gas non sarà l’Italia, come i vari governi ci avevano fatto credere imponendo le solite opere inutili, ma il nord europa.

Tra l’altro i nostri gasdotti africani sono da tempo sottoutilizzati e il TAP, che dovrebbe portare in Italia il gas azero, dev’essere ancora definito.

Grazie a uno scambio di assets con la tedesca Basf, Gazprom assumerà il controllo di una quota importante del sistema di distribuzione e stoccaggio del gas nell’Europa centrale, oltre a quote di giacimenti nel Mare del Nord. Analoghe operazioni di swap sono previste con l’austriaca Omv e con l’olandese Shell.

A Gazprom andrà il 100% di Wingas che distribuisce gas in Europa centrale e possiede stoccaggi in Austria e Germania. Oltre ad altre società di distribuzione, Gazprom rileverà il 50% di Winz, attiva nell’estrazione offshore in Olanda, Danimarca e Gran Bretagna. In cambio Gazprom cederà quote di due blocchi del ricco giacimento siberiano di Urengoy.

Quindi, mentre l’Europa deve mantenere l’embargo a Mosca, imposto da Bruxelles, tedeschi e nordeuropee ci fanno ottimi affari e si garantiscono l’approvvigionamento di gas che potranno eventualmente spedire anche a sud, se ne avremo bisogno.

Quando venne firmato il protocollo d’intesa sul raddoppio di Nord Stream, Bruxelles l’aveva definita un’opera superflua.

www.edoardobeltrame.com

TAG: asse russo-tedesco, basf, embargo, gazprom, mercato gas europeo, nord stream, Unione europea
CAT: Russia

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