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Ultimi commenti

Pubblicato il 28/10/2019

in: Giaime Pintor. 100 anni e non dimostrarli

Mi associo alla richiesta di zebupoint. Non si capisce perché su Fortini tutti oggi tacciano. Provate a rileggerla attentamente quella sua recensione "fuori dalle righe" al Doppio diario di Giame Pintor.

Pubblicato il 19/12/2018

in: Psicopolitica: costruzione di una nuova ideologia

Capisco l'esigenza di essere efficaci sul piano della comunicazione, ma la pubblicità non mi pare il modello da seguire per un partito politico che si pone un progetto di trasformazione. Se gli elettori vengono trattati come consumatori che devono soltanto essere sedotti (e spesso ingannati), la trasformazione sarà al massimo quella [...] già prevista dai rapporti di forza esistenti. Ma la politica non era l'*arte del possibile*?

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Pubblicato il 18/12/2018

in: Psicopolitica: costruzione di una nuova ideologia

"forse si potrebbe anche sostituire il termine che ormai appare deteriorato di Sinistra con qualche altro termine più innovativo e trendy." Ma gli inventori del nuovo nome hanno vino diverso da mettere nella botte col nome cambiato?

Pubblicato il 10/11/2018

in: Le radici del nazismo e la grave colpa di Martin Lutero

«Si può dunque ben dire che, quel libercolo, così carico di veleni nei confronti degli ebrei e le posizioni antigiudaiche del padre del Luteranesimo, se non altro favorirono e legittimarono l’ascesa di uno dei più esecrabili regimi totalitari che la storia ci ha consegnato». (Hamel) E della Chiesa Cattolica in rapporto al fascismo ( e al [...] nazismo) parlerà il sig. Hamel? Se l’argomento fosse previsto dalle sue ricerche, gli suggerirei di non dimenticarsi di consultare Michele Ranchetti, «Non c’è più religione» ( Garzanti, Milano 2003) o almeno un suo articolo, «Praevalebunt», pubblicato su "La rivista del manifesto" (numero 10, ottobre 2000), dal quale copio questo brano: Persino durante la fioritura dell'idealismo, malgrado e forse proprio per la duplice condanna dei 'modernisti', da parte della Chiesa Romana e di Gentile, erano proseguiti studi di storia religiosa, almeno sino alla prima guerra mondiale, e alcuni membri dell'odiata setta degli eretici erano stati accolti nelle università dello stato. Ma poi, appunto, era venuta la guerra, la 'inutile strage' secondo un pontefice che nessuno ricorda, perché non corrisponde al disegno di occupazione del potere religioso e civile da parte della Chiesa Romana e dei suoi vicari di Cristo. E con la guerra e dopo la guerra, il fascismo. E con il fascismo un pontefice che poteva riprendere il programma interrotto dalla guerra e dal suo predecessore, componendo un'alleanza tragica e coerente fra le 'aspirazioni' del fascismo e la struttura della Chiesa visibile, un'alleanza non di comodo ma basata su ragioni ben più gravi e profonde: la conflittualità fra Azione Cattolica e Gioventù Fascista è conflittualità fra simili, una guerra fra apostolati nella conquista di un laicato che ha come sua sola 'competenza' quella dell'azione di conquista delle anime. I Patti Lateranensi sanciscono questa alleanza. 3.Per alcune anime bennate, in particolare per alcuni, molti, esponenti della borghesia, in perfetta buonafede, la Conciliazione ha rappresentato un grande valore. Essi ritenevano che le ragioni del dissidio fra Chiesa e Stato fossero state vinte e superate grazie a due uomini della provvidenza: i due ordini, il sacro e il profano, potevano quindi precedere paralleli adempiendo ciascuno alla sua vocazione. Ma cosa mai fosse l'ordine religioso e come potesse comporsi con quell'ordine civile, e soprattutto cosa mai fosse o potesse essere il sacro, nella sua violenza e nella sua estraneità alle ragioni della ragione, questo non sembra che potessero saperlo, o almeno non vi è traccia di una resistenza 'religiosa' all'interno dei due schieramenti. Così, l'alleanza fra due dittature era vissuta come conciliazione fra i due momenti costitutivi della vita del singolo: il credere e l'operare, la stessa appartenenza ai due mondi, antica accusa e vulnus per la presenza dei 'cattolici' nella vita politica e civile, non sembrava più aver senso: prevaleva la perfetta integrazione fra essi. E a confermarla, a contribuire alla solidità della sutura, con rilevante zelo contribuiva l'insegnamento della Università Cattolica del Sacro Cuore.

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