Le Universiadi, nuova occasione per la città di Napoli

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18 Novembre 2016

Le Universiadi, un’altra occasione per Napoli.
Era il 1963, il Mediterraneo non era come oggi, una via di fuga ma un luogo di incontro.
Napoli allora ebbe i Giochi del Mediterraneo, che si disputarono quasi tutti Al San Paolo.
Il CONI e la Cassa per il Mezzogiorno, stanziarono insieme un miliardo e mezzo di lire.
Ora, per le Universiadi 2019, Abbiamo bisogno di ben 60 impianti, stadi, piscine, piste, palestre.
Solo Napoli a necessità di almeno altri 6 impianti senza contare gli interventi da effettuare sul San Paolo, il Mario Argento, il Palavesuvio e tutti gli altri che sarebbe troppo deprimente citare.
La stessa Regione è a dichiarare che la scelta degli impianti è ampia ma molti sono però obsoleti o con scarsa manutenzione anche quelli dove si svolgono  attualmente competizioni nazionali o internazionali.

Di tutto questo si è discusso nell’incontro che ASC e Marco Mansueto hanno promosso presso l’Istituto Sacro Cuore di Napoli.
Con la presenza del prof. Raimondo Pasquino, presidente del comitato direttivo delle Universiadi, con il presidente delle sezioni Tiro a segno P. Ussorio e la presenza del sott.segretario alla difesa G.Alfano.
L’importanza di un impegno organizzativo ampio di quelli mai affrontati, a livello di competizioni sportive concentrate nella città e/o in altre sedi regionali dove più di 30.000 tra atleti e accompagnatori, allenatori, si muoveranno, dovranno alloggiare, mangiare ed accedere a tanti servizi che ddovranno essere messi a disposizione.
Tanti sport che conducono ai primati, nuoto, atletica leggera, pugilato, vela, canottaggio, scherma, karate e tutte le specialità di tiro che solo in queste occasioni ci ricordiamo, come le ultime medaglie olimpioniche e le posizioni di rilievo raggiunte nelle classifiche mondiali dai nostri tiratori, tra i quali Giuseppe Giordano, napoletano doc.
Giovani di 170 diversi paesi che a Napoli cercheranno conferme del loro impegno nell’inseguire primati.
Ci vorrà un esercito di architetti, ingegneri, costruttori, tecnici, elettronici. Il mondo professionale sa benissimo che da questa prova deve trarre   risultati pari a quelli  per l’EXPO di Milano.
L’Italia ci tiene a queste Universiadi, considerata l’attenzione del Governo. Siamo il paese che ne ha ospitate di più, quattro. E ancora brucia, oggi,  a pochi giorni dal gran rifiuto di Roma alle Olimpiadi, il ricordo  di quando la capitale venne costretta a rinunciare alle Universiadi perché gli impianti non erano pronti.
“Una grande impresa” Dice Raimondo Pasquino, ma c’è da fare e fare in fretta,  perché l’Universiade si svolgerà da luglio ad agosto 2019, ma gli gli impianti debbono essere perfetti e funzionanti quasi un anno prima, nel 2018, pronti per essere utilizzati per i Campionati Nazionali Universitari.
Strutturare inoltre utility che faranno muovere, mangiare, bere, divertirsi e quant’altro, questa massa giovane, atletica, esuberante e che arriva da tutto il mondo.
E dove dormiranno?
Si pensa, oltre a tutte le infrastrutture possibili, anche a navi ancorate nel porto una soluzione abbastanza in linea con tempi leggeri e moderni di una città che potrebbe consolidare  il suo  attuale e speriamo non volatile primato turistico.
Certo si corrono tutti i risci relativi, gente poco e onesta, vedano il guadagno facile, il lucrare su ogni cosa, inquinando quello che potrebbe essere un grande riscatto per la città.
Le istituzioni oltre che organizzare, dovranno vigilare, recuperando quello che alla città era stato tolto ed oggi ridato, diventando Il Villaggio Olimpico, il cuore di questa unica e ripetibile manifestazione, la ex base NATO a Bagnoli.

TAG: ASC, Marco Mansueto., Universiadi
CAT: Napoli

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