Onu:”2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Cambiare rotta”


L’industria energetica oggi si trova ad affrontare una doppia sfida. Da un lato deve assicurare all’intera popolazione mondiale in crescita da 7 a 9 miliardi di persone al 2040 l’accesso all’energia, dall’altro deve garantire che questo avvenga in modo sostenibile limitando l’innalzamento della temperatura entro i 2 °C.
I cambiamenti climatici, quindi, oltre a condizionare la qualità della vita di tutti noi, condizionano e continueranno a condizionare anche il sistema economico e finanziario del mondo, grandi imprese e investitori.
Per questo motivo, il Financial Stability Board del G20 già nel 2015 ha istituito la Task Force on Climate Related Financial Disclosures (Tcfd), un organismo dedicato proprio a imprese e clima.
Il gruppo Presieduto da Michael Bloomberg riunisce 32 rappresentanti di esperti e colossi dell’economia e della finanza: da Unilever ad Axa, passando per big four della consulenza (KPMG, Deloitte, EY e PwC), i fondi pensione, le grandi banche (Barclays, JPMorgan Chase, UBS…). Il report finale, pubblicato dopo mesi di lavoro del gruppo, definisce alcune linee guida per la comunicazione e rendicontazione dei rischi finanziari legati ai cambiamenti climatici.
Le raccomandazioni hanno l’obiettivo di aiutare le organizzazioni ad identificare e comunicare le informazioni di cui hanno bisogno gli investitori, i finanziatori e le compagnie di assicurazione per valutare in modo adeguato i rischi e le opportunità legati al clima. Il report è diviso in quattro aree tematiche che in linea generale fanno da specchio alle modalità operative delle organizzazioni: governance; strategia; gestione del rischio e metriche e obiettivi.
Ad esempio, i bilanci annuali delle imprese devono contenere oltre all’analisi dei rischi economici e giuridici anche una valutazione dei rischi legati al climate change sia per i fornitori che per i clienti, informando e coinvolgendo anche i consigli di amministrazione per e delle eventuali responsabilità e opportunità che li riguardano.
Le raccomandazioni della Task Force sono adottabili da società di ogni tipo. L’unica tra i colossi Oil e Gas a farne parte è Eni, che vive il fenomeno del cambiamento climatico e il confronto sullo sviluppo sostenibile con i propri fornitori e clienti sia nei paesi che detengono le materie prima sia come fornitore di energia nel nostro paese. L’azienda lavora per la decarbonizzazione come opportunità di trasformazione ed efficienza, a partire dalle raccomandazioni della Task force on Climate-related Financial Disclosure-TCFD del Financial Stability Board.
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