Daniele
Invernizzi

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Presidente di eV-Now!, Ente Privato di Ricerca, Sviluppo e Promozione della Mobilità Elettrica e Vice Presidente del Tesla Owners Club Italy-Ticino e San Marino, entrambi con base a Milano ha una formazione tecnica in Elettronica Digitale. Ha diretto per circa dieci anni un'Agenzia che si occupa di Intelligence e Controspionaggio industriale. La passione per i motori [...] la deve alla sua città natale, Monza, dove ha avuto la fortuna di provare in pista una Tesla Roadster: dai pistoni delle grosse cilindrate passa ai kW delle auto elettriche, in mezzo alla quale c'è anche una DeLorean DMC12 di "Ritorno al Futuro" trasformata in auto elettrica per compiere un viaggio Milano-Roma per Wired. Detentore con il Tesla Owners Club del primo record Mondiale di percorrenza con Tesla S100D: 1078Km Scrive di "elettroni" per Gente Motori ed altre testate, ama il Rugby, la Montagna ed i Dobermann.

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Ultimi commenti

Pubblicato il 06/08/2017

in: il futuro della mobilità è davvero così elettrizzante?

Professore buongiorno, Intanto complimenti per l'articolo. Solo alcune osservazioni. RUMORE La "scarsa rumorosità" dei veicoli elettrici - deo gratias - rappresenta un drastico abbassamento dello stress da inquinamento acustico che - a ben vedere - forse crea situazioni fisiche degeneranti maggiori rispetto agli incidenti che possono occorrere a guidatori ma anche a pedoni distratti (endotermici al pari di [...] quelli elettrici, forse). Nel nostro settore per i pedoni sono già predisposti segnalatori acustici che non emettono un rumore, ma un suono. Basterebbe fare un test drive a bordo di una Nissan Leaf o di una Renault Zoe, è sufficiente fare un salto in concessionaria ancor prima di credere ai detrattori che cercano ogni pretesto per dar contro al movimento ad elettroni. Dunque questo è un falso problema, tra l'altro già da lei smentito, dunque non si capisce il perché doverlo indicizzare in un articolo. RUOLO DEL SISTEMA ELETTRICO Interruttori inerziali e sistemi elettronici, fusibili inerziali e disgiuntori sono a bordo dei veicoli elettrici da sempre. In caso di sinistro, il sistema elettrico viene disattivato in una frazione di secondo. Non esiste possibilità di fulminazione. Tra l'altro "alta tensione" è un termine errato volto a creare paura: l'alta tensione in elettrotecnica si intende una ddp pari a 30.000 Volts, ben superiore di circa 75 volte agli attuali 400 e 37,5 volte superiore ai futuri 800 Volts delle auto elettriche). Infine, dal momento che nelle auto elettriche non esiste un liquido infiammabile, esse sono 1.5 volte più sicure di un'auto normale. Gravi sinistri possono vedere per un brevissimo tempo un cortocircuito, ma come si diceva, gli interruttori inerziali e la parzializzazione della batteria permettono di escludere la fulminazione e rallentano il processo di incendio, invece immediato e violento nel caso di benzina e suoi vapori e diesel. SISTEMA DI RICARICA A MACCHIA DI LEOPARDO MALATO Vero in parte. La rete di ricarica è principalmente a casa. Dunque i primi utilizzatori di auto elettrica hanno anche un garage e dunque si tratta già oggi di milioni di potenziali clienti. Per chi non avesse garage, ci sono già oggi reti di ricarica ultrarapida anche nel nostro paese: Nissan, A2A, Enel e Tesla hanno quasi riempito il paese di stazioni di ricarica, naturalmente censite da decine di siti ed applicazioni, come ad esempio Goelectricstations.it Tornando alla ricarica domestica, una ricarica notturna permette 200-300km di autonomia (questa è la media di autonomia di un moderno veicolo elettrico, non solo di una Tesla) mentre la media dei miei connazionali è di 45km/giorno. Direi che i clienti papabili sono tanti, milioni, e di tutti i ceti sociali visti i costi abbordabili, in particolare i costi risparmiati nel medio-lungo termine, altro dato che i miei connazionali rispettano: la vetustà del parco auto. https://goelectricstations.it/map-charging-stations.html?lang=it&provider=Tesla%20Destination%20Charging&location=42.752089,10.239758 BATTERIE Mi permetto di correggerla sul fronte della chimica di un veicolo che conosco bene. Tesla utilizza chimica Litio Ioni. I moderni muletti usano batterie al litio, con diverse chimiche, mentre è anche al Litio la chimica delle nuove batterie di avviamento delle auto, che passeranno dagli attuali 12 ai 48 Volts. Anche qui, la ricerca porterà ad uno sviluppo delle batterie alla ricerca di densità energetiche migliori, ma siamo già oggi a buon punto: è nostro infatti il record mondiale di percorrenza hypermiling a velocità urbana, con l'equivalente in benzina di meno di 8 litri, ovvero con una batteria da 100kWh https://twitter.com/elonmusk/status/893920554821931008 CAMPI ELETTROMAGNETICI Ai fini dell'omologazione, all'interno delle vetture vengono effettuati tutti i test relativi ai campi elettromagnetici che, tra l'altro, sono facilmente abbattibili tramite schermature semplicemente metalliche, ovvero dalla maggior parte del materiale che compone i veicoli elettrici. I campi elettromagnetici sono generati dalla corrente alternata, che è generata da inverter IGBT ad altissima efficienza e dai cavi, entrambi regolarmente schermati. Dunque anche questo è un falso problema, almeno sulle auto, mentre sono più preoccupato da una potente ricetrasmittente che tutti abbiamo in tasca: il telefonino. Ritengo il suo articolo un ottimo punto di riflessione su diversi argomenti, che fanno riferimento anche agli inquinanti, ma che poco hanno a che fare nella realtà con i veicoli elettrici che sono già in circolazione, che sono sempre più richiesti e che sostituiranno un sistema endotermico malato da sempre, anzitutto di una vetustà di pensiero prima ancora di quella tecnica. Daniele

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Pubblicato il 25/09/2016

in: Francesco, io e il manager di Morterone

Rispondendo al tuo passaggio finale "Quali infrastrutture servono per permettere al manager con azienda a Milano di rimanere residente a Morterone, provincia di Lecco, 33 abitanti?", direi che Morterone ha già fatto più di paesi della Brianza attaccati a Milano, con oltre diecimila abitanti, portando grazie alla connettività di Eolo a banda larga. Se tra [...] quei 33 abitanti vi fosse il Manager di Milano o di Torino, l'infrastruttura di telecomunicazione che gli permette di lavorare in remoto è un punto fermo nella nostra amata Morterone. Poi però ci sono 15 chilometri di curve, prima di Ballabio e da li una Valassina trafficata se scegli l'auto per andare a Milano. Il manager avrà anche dei figli che vorranno andare a scuola, o scendere a valle...da qui nasce l'esigenza di dotare anche e sopratutto le piccole località di un'infrastruttura decente, basata anche su una generazione in loco di energia (si sto parlando di veicoli elettrici), dal momento che le migliori sperimentazioni possono proprio partire dalle piccole località, come l'automotive ci insegna: si sperimenta su isole e minuscole città, prima di estendere il progetto ai grandi conglomerati.

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Pubblicato il 06/06/2016

in: Volkswagen e le tre leggi della robotica

Ciao Alvaro e scusa se rispondo solo ora. Mi permetto solo di puntualizzare che i droni militari ai quali fai riferimento tu, non sono autonomi né dotati di intelligenza artificiale. A fare quello che fanno, ci pensa sempre un uomo, dotato di telecomando.

Pubblicato il 27/01/2016

in: Nel mondo grandi opportunità di business, specie per chi innova

Un'analisi molto interessante del bacino mediterraneo e non solo. Per quanto mi riguarda sul fronte tecnologico il nostro paese ha ancora la sua da dire, rispetto a molti che la tecnologia la comprano, assemblano ma non ingegnerizzano. Ad esempio nel campo automotive, il mercato italiano è costituito da una profonda tradizione ed un gusto estetico senza [...] pari. Di contro ci manca la capacità di fare rete, grandissimo difetto perché abbiamo un tessuto di piccole e piccolissime imprese che se fossero in grado di lavorare assieme rappresenterebbero un'unico organismo molto competitivo. Dunque credo che una delle figure del futuro, per chi deciderà di rimanere, potrebbe essere una sorta di "connection leader", ovvero una figura professionale altamente formata, sul mercato internazionale, in grado di connettere insieme le imprese che si occupano di uno specifico settore o prodotto, per portarle sul mercato internazionale come un'unico organismo. Se è vero che gli acceleratori d'impresa fanno questo per un'azienda, gli stessi acceleratori dovrebbero avere un "connection leader" in grado di scovare, convincere e collegare l'offerta alla domanda: l'artigiano è un osso duro, per questo il CL deve essere italiano verace! Chissà che nelle alte scuole di formazione un giorno possa nascere una figura di questo tipo...

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Pubblicato il 27/01/2016

in: Benzina addio, ora le auto diventano elettriche. E' ufficiale

Ciao! certo, Noi abbiamo insistito ed insisteremo su normative, comunicazione e diffusione, utilizzando la "cultura" dei sistemi efficienti come leva per scardinare preconcetti e vecchiume tecnico come fai tu ogni qualvolta ti infervori durante un convegno, quando senti castronerie ingegneristiche o intuisci che ci si voglia piangere addosso. I pionieri hanno correndo sempre più avanti rispetto [...] alla massa, affrontano il rischio di essere schiacciati da quelli che invece scelgono di rimanere a guardare per affrontare il mercato quando questo è stato reso sicuro dai primi, ma tu sei di quelli che non si arrendono, un ingegnere vecchia scuola abituato a risolverli i problemi, non a crearli. Dunque si, i processi sono avviati e insieme siamo in prima linea, pronti a colonizzare questo pianeta marziano!

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Daniele Invernizzi Pubblicato - 16/Nov/2021

Se ti ritrovi sulle montagne col temporale, non è l’acqua il tuo problema, sono i fulmini. Ed Alok SharmaAlok Sharma ha i piedi bagnati e dopo il fiasco della COP26, piange esausto ed esautorato di un prestigio che non si vede più…lui abituato ai numeri incassa quelli peggiori ed il malcontento dei suoi. Ma nonostante [...]

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