Sostenibilità: è tempo di impegnarsi nella comunicazione

9 Dicembre 2019

In Italia, secondo i dati Ipsos, è aumentata la consapevolezza sul tema sostenibilità: dal 12% del 2014 al 36% del 2018. Siamo sulla buona strada, verrebbe da dire. E in effetti il 20% degli italiani adotta abitualmente comportamenti sostenibili mentre un altro 50% si dice interessato e aperto ma ancora non sa cosa e come fare. Ci sono poi gli scettici, il 13%, che hanno bisogno di dati e conferme sul fatto che qualcosa si possa davvero fare concretamente. Lo scenario si completa con il 17% di indifferenti al problema che, addirittura, ritengono si tratti di un’operazione commerciale.

Si è partiti da qui sul palco della prima edizione di earth&love che si è svolto sabato 7 dicembre a Padova. Una giornata di attenta riflessione sulla questione sostenibilità che ha messo in luce un tema fondamentale: la necessità di passare alla comunicazione.

I dati Ipsos sono la dimostrazione che ciò di cui oggi abbiamo bisogno – per conquistare chi è interessato, scettico o indifferente – è informazione ed educazione sul tema.

«L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU è stata sottoscritta nel settembre 2015 e prevede il raggiungimento di 17 obiettivi. Noi pensiamo che ne vada aggiunto uno: comunicare – è il benvenuto di Salvatore Russo, fondatore di &Love, la società che ha organizzato l’evento a Padova – tutto parte dalla comunicazione delle buone abitudini, delle ricerche e dello sviluppo di soluzioni sostenibili, delle iniziative e dei finanziamenti nazionali ed europei, di ciò che avviene nel mondo e nelle aziende».

Ed è proprio a queste ultime che viene lanciato un invito importante: comunicare e farlo meglio. Secondo i  dati Ipsos presentati durante l’evento, il 77% degli italiani ritengono che le aziende non stiano facendo abbastanza per l’ambiente. Il 68% ritiene che sia complicato, oggi, riconoscere le aziende che sono attive in ambito sostenibilità. Nove italiani su 10, inoltre, ritengono che sia giusto punire chi mette sul mercato prodotti non riciclabili. «In particolare si chiede che le amministrazioni alimentino la gamma dei prodotti riciclabili, che i negozi che utilizzano prodotti non sostenibili vengano tassati, che vengano aumentati i prezzi dei prodotti non sostenibili sul mercato, che si producano più campagne di informazione pubblica e che il governo renda visibili le aziende non sostenibili. Viene anche richiesto di multare le famiglie che non riciclano abbastanza – racconta Alfonso Gambino, Observer Leader IpsosViene chiesto un regime di punizioni che va di pari passo con la disponibilità a ricompensare l’azienda sostenibile». Secondo i dati presentati a Padova, infatti, il 90% degli italiani si dice disposto a scegliere come fornitore di prodotti e servizi un’azienda attenta alla sostenibilità, l’85% si dice pronto ad affidare a queste aziende risparmi e investimenti, l’83% le consiglierebbe a un giovane in cerca di lavoro e il 68% è disposto a pagare di più per un prodotto o un servizio se l’azienda si dimostra attenta all’ambiente.

Questi dati mostrano l’importanza della comunicazione nella fase storica in cui ci troviamo. Ci sono tante realtà aziendali, in Italia, impegnate nell’ambiente e attive in progetti sostenibili. Sono troppo poche quelle che comunicano con efficacia e sanno raccontarsi. Ed è questa una nuova opportunità per chi sceglie di mettersi in gioco.

«Nel 2018 Internet ha influenzato le  vendite al dettaglio per 2,84 trilioni di dollari e prevede che nel 2019 questo dato salirà a 3,45 trilioni di dollari. Solo questo dato basterebbe a far comprendere quanto sia importante per le aziende esserci, ed esserci bene,  in rete – afferma Giulia Bezzi, co-founder di &Love, SEO specialist e divulgatrice della  cultura digitale in Italia – Le persone trascorrono 5 ore a settimana facendo acquisti online e vogliono sapere. Vogliono conoscere cosa le aziende stiano facendo per l’ambiente». Giulia Bezzi ha donato 4 suggerimenti chiave per le aziende disposte a investire nella comunicazione online attraverso il proprio sito, blog e i propri canali social. «La prima cosa da fare è studiare chi leggerà: chi è il pubblico e cosa vuole sapere. Occorre quindi usare il loro vocabolario facendo leva anche sulle ricerche che vengono effettuate su Google. Consiglio poi di arricchire il proprio sito o blog con immagini che rimandino ai concetti di famiglia e sicurezza. Infine è bene utilizzare un linguaggio accogliente. Tutte queste azioni vanno condotte tenendo sempre a mente che il pubblico sensibile si informa online».

Da ciò che è emerso durante l’evento, quindi, le persone sono pronte a mettersi in gioco e a fare delle scelte importanti mentre le aziende hanno ancora qualche passo da compiere per cogliere le opportunità che sono dietro l’angolo. Il sondaggio che Ipsos ha realizzato in esclusiva per earth&love, infatti, rivela che il 61% degli intervistati è già impegnato per ridurre in modo significativo l’impatto ambientale della propria casa entro i prossimi 2 anni mentre il 50% è disposto a pagare di più se una confezione di prodotto è realizzata con materiale biodegradabile, il 47% si dice pronto a utilizzare un car sharing se presente nella propria città mentre per il 37% mangiare cibo biologico è diventato una priorità.

La strada è delineata. Questa è la sensazione. Quello su cui occorre lavorare, quindi, è una maggiore informazione ed educazione tenendo chiaro in mente che le opportunità, oggi, esistono. Il percorso è lungo ma con un messaggio chiaro e la costanza si può arrivare lontano. Anche se in questa fase si può apparire a tratti incoerenti.

«Quello della coerenza sui temi della sostenibilità è un tema molto delicato – afferma Salvatore Russo – dobbiamo tenerla sempre presente ma a oggi è ancora faticosa da rispettare nella sua totalità. In questo momento storico è importante tenere alto il senso del dubbio. Dobbiamo accettare di essere, a volte, incoerenti ma continuare a lavorare sul messaggio».

TAG: ambiente, sostenibilità
CAT: clima, tutela del territorio

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