Signor Schaeuble, bella idea l’uscita temporanea dall’euro… della Germania

14 Luglio 2015

Questa lettera è scritta originariamente in inglese perché parla del ruolo della Germania, e del suo ministro delle finanze, nell’attuale negoziazione riguardo la Grecia, e dell’assurda proposta di un’uscita temporanea della stessa dall’eurozona. Mi sono sempre trattenuto dal giudicare il ruolo della Germania nel progetto europeo per due ragioni. La prima è che il dibattito relativo al problema denominato predominio tedesco è cominciato anni prima del progetto dell’Euro, ed è una problematica locale con cui l’Europa deve convivere. La seconda è che è inutile, e oltretutto scortese, discutere la linea tedesca in un dibattito in Italia e in italiano. La proposta dell’uscita temporanea della Grecia ha cambiato molte regole, incluse queste. Trovo che discutere della Germania non sia più evitabile, ma andrebbe fatto in inglese, dal momento che riguarda la Germania ed il resto d’Europa.

La proposta di un’uscita temporanea di un paese dall’eurozona non può essere dimenticata o perdonata, e non può non avere conseguenze. Anche se fosse dovuta alla follia o fosse un semplice “scherzo”, come il signor Schaeuble ama definire le proposte che ritiene personalmente irrealizzabili, dovrebbe immediatamente far seguire la rimozione dell’autore della proposta da una delle più alte cariche del progetto europeo, quella del ministro delle finanze tedesco. Se non fosse uno scherzo, le conseguenze sarebbero di certo molto peggiori, e anche solo l’aver fatto filtrare la proposta rappresenterebbe un serio danno all’Europa come un tutt’uno, e un grande passo indietro nel progetto europeo.

Da un punto di vista politico, il danno è stato già fatto. A partire da oggi, in ogni parte d’Europa non possiamo rigettare come populiste ed ignoranti le proposte di uscita di un paese dall’Euro. Fino ad oggi, il processo di entrata nell’euro era considerato “irreversibile”, parola spesso usata da Mario Draghi, e il disaccordo riguardo queste posizioni era limitato ai movimenti politici e ai partiti di estrema destra in Europa. Oggi ci rendiamo conto che non solo il ministro delle finanze tedesco aderisce a questa visione estremista, ma vi fornisce anche un “valido” contributo con l’introduzione di un’uscita “temporanea”. La natura temporanea rende il progetto momentaneamente meno utopistico. Dunque, oggi non solo dobbiamo chiedere scusa per le parole ostili che usavamo contro i populisti e gli anti-euro in tutta Europa, ma siamo obbligati ad affrontare seriamente la questione.

Sfortunatamente, non siamo in possesso di informazioni sufficienti sul progetto del signor Schaeuble, perché è molto estremista anche in questo: non ama condividere il suo pensiero ed il suo progetto con le persone che hanno un livello culturale tale da apprezzarlo, seriamente o ironicamente, e magari discuterlo. Dunque, non sappiamo se l’uscita di paesi (perché la regola non può valere solo per la Grecia, ovviamente) dovrebbe essere innescata da una maggioranza degli altri paesi, e quale maggioranza. Non sappiamo se l’opzione di un’uscita temporanea potrebbe essere esercitata dal paese stesso, che sarebbe accolto come una benedizione da tutti i partiti anti-euro in Europa. Non sappiamo nemmeno se potrebbe essere applicato ad enti sub-governativi, in modo che in futuro, per esempio, potrebbe trovare il seguito del signor Salvini, leader della Lega Nord, partito anti-euro italiano, per un uscita “temporanea” del sud Italia dall’eurozona.

Da adesso siamo obbligati ad accettare una discussione sull’uscita dall’eurozona, non si può negare che da un punto di vista strettamente economico, l’uscita temporanea potrebbe avere effetti positivi. Usando gli stessi argomenti del signor Schaeuble e dei suoi alleati anti-euro, se lo strumento di svalutazione è considerato nuovamente disponibile, non possiamo esimerci dal discutere se e quando usarlo. Se potesse essere benefico per la Grecia, potrebbe esserlo anche per l’Italia. Ma c’è un’applicazione di questa regola che potrebbe essere una vera e propria manna per tutti i paesi dell’eurozona, e sarebbe l’uscita temporanea della Germania. Infatti, un’ingente rivalutazione della valuta tedesca ristabilirebbe un equilibrio monetario all’interno dell’Europa. Di certo, il problema del predominio tedesco persisterebbe, dal momento che abita la disputa dal 1990, prima dell’euro. Ciò nonostante, anche se si trattasse di un disastro cronico dell’Europa, un’uscita temporanea procurerebbe un sollievo temporaneo. Per capire quanto potrebbe funzionare questa opzione, si può attingere dall’importante articolo di Fratianni e Von Hagen del 1990 sull’argomento. Qualcuno potrebbe obiettare che al tempo il dibattito ruotava attorno al sistema monetario europeo, ma questo è il passo indietro che il signor Schaeuble ha imposto nella discussione.

Per concludere, c’è anche un aspetto giuridico che si intromette in questa questione. Il signor Schaeuble è un avvocato, ed è conscio dei rischi legali ai quali è esposto presentando una proposta come l’uscita temporanea di una fetta di Europa dall’unità. Se l’Europa fosse un paese, il signor Schaeuble e i suoi collaboratori avrebbero cospirato contro l’integrità di tale paese. Se l’Europa fosse un paese, il signor Schaeuble sarebbe perseguito e, se giudicato colpevole, condannato al carcere. Uno dei problemi dell’Europa è che crimini legali del genere sembrano non esistere. Per questo motivo, l’Europa può solamente riaffermare la sua “irreversibilità” sul fronte politico: i pezzi della società europea e dei partiti politici in favore del progetto europeo dovrebbero richiedere immediatamente l’espulsione del signor Schaeuble e di tutti coloro che oggi ed in futuro cospireranno contro l’euro. Altrimenti, l’Europa sarebbe condannata a morte. #fireSchaeuble

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TAG: bce, euro, europa, mario draghi, Wolgang Schauble
CAT: Euro e BCE, Istituzioni UE

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