Anche il Gabon prende il volo verso Mosca

31 Agosto 2023

Ancora un colpo di Stato in Africa, l’ottavo dal 2020 nell’Africa centrale e occidentale: dopo il Mali (due in 9 mesi), il Ciad, la Guinea, il Sudan, il Burkina Faso (due in 8 mesi) ed ultimo il Niger. Ieri, dalla emittente televisiva Gabon 24, arriva l’annuncio di una nuova sovversione del potere democratico.

Uno dei militari, parlando davanti alle telecamere a nome di un sedicente “Comitato per la transizione e il ripristino delle istituzioni”, annuncia: “Di fronte a un governo irresponsabile e imprevedibile, le cui azioni si traducono in un deterioramento della coesione sociale che rischia di portare il Paese nel caos, abbiamo deciso di difendere la pace ponendo fine all’attuale regime”.

Le elezioni generali, svoltesi appena pochi giorni fa, il 26 agosto, e che hanno visto il presidente in carica Ali Bongo Odimba al potere da 14 anni vincere un terzo mandato con il 64,27% dei voti, vengono cancellate dalla nuova Giunta. Viene annunciato anche lo scioglimento del Governo, del Senato, dell’Assemblea nazionale e della Corte costituzionale e la chiusura delle frontiere del Paese “sino a nuovo ordine”. I leader del golpe informano che Bongo Odimba è agli arresti domiciliari circondato da “familiari e medici”. Il figlio del presidente deposto, Noereddin Bongo Valentin, è stato arrestato insieme ad altre sei persone per “alto tradimento”.

Nelle immagini che stanno facendo il giro del mondo sono riconoscibili i “berretti verdi”, ovvero le Guardie Presidenziali, evidentemente implicati nel colpo di Stato. Nel frattempo, la giunta ha nominato il generale Brice Oligui Nguema – che un tempo era la guardia del corpo del defunto padre di Bongo, il precedente sovrano del Gabon – come leader di transizione. Ali Bongo, 64 anni, è succeduto al padre, Omar Bongo, morto per arresto cardiaco nel 2009 dopo quasi 42 anni al potere, sette anni dopo che il Gabon dichiara l’indipendenza dalla Francia.

L’anziano leader governa lunghi anni utilizzando il pugno di ferro in un sistema monopartitico fino al 1991, ma che resta anche dopo una dittatura. Il figlio, Ali Bongo Odimba, inizia la sua carriera politica nel 1981 come Ministro degli Esteri e come membro del Congresso e Ministro della Difesa prima di diventare presidente nel 2009. Ma tutte le vittorie elettorali di Ali Bongo producono accesi scontri ed accuse di brogli, scatenando anche violente contestazioni a livello nazionale[1], come queste di agosto. Secondo la gente, il vero vincitore è Albert Ondo Ossa, e nel 2019 le contestazioni sfociano addirittura in un fallito colpo di Stato[2]

Appena si è diffusa la notizia del golpe, le strade di Libreville – la capitale del Gabon – e di Port-Gentil si sono riempite di gente in festa. Malgrado una progressiva transizione verso un sistema democratico, la famiglia Bongo non ha mai goduto della stima popolare: il Gabon è ricco di risorse naturali, in particolare petrolio e cacao e, pur avendo uno dei redditi pro capite più alti dell’Africa sub-sahariana (quasi 9000 dollari), oltre un terzo della sua popolazione vive in povertà, mentre la famiglia Bongo, oltre a numerosi conti correnti offshore, possiede ville e palazzi di lusso in Parigi, Londra e in tutto il mondo, aerei, barche e opere d’arte – tutto frutto di “appropriazione indebita di fondi pubblici”[3].

Un cittadino del Gabon alla ricerca di cibo in una grande discarica[4]

La maggior parte delle ricchezze è concentrata nelle mani del potentissimo clan dominante. Decenni di clientelismo e corruzione che privilegiano le multinazionali e i politici francesi (chiamato sprezzantemente Françafrique) hanno creato una sordida antipatia non solo nei confronti del regime, ma anche di chi lo sostiene da quasi mezzo secolo: Parigi. Nell’aprile di quest’anno, in una visita a Libreville il presidente Macron promette la fine “dell’era della Françafrique”, cercando di presentare la Francia come attore e partner neutrale per i governi africani. Ma sono cose già dette, e mai mantenute[5].

In Gabon risiedono 7500 francesi, di cui 400 sono militari di un’unità aerea che fornisce accoglienza e supporto logistico agli aerei in distacco o in transito nella regione[6], oltre ad 81 filiali di società francesi come Total, Eiffage, Bolloré, Havas, Air Liquide, Eramet – che estrae, trasforma ed esporta manganese – tutte per un giro totale di affari intorno ai tre miliardi di euro annui[7]: per la Francia il Gabon rappresenta l’ottava destinazione dei propri investimenti[8]. In realtà, in Gabon gli interessi francesi decrescono, i giacimenti di uranio si stanno esaurendo, l’agro-industria francese ha perso terreno grazie agli investimenti asiatici e marocchini[9].

Questo vuol dire che questo ennesimo colpo di Stato è il segno di un mutamento profondo che investe l’Africa intera, e che Macron definisce “un’epidemia di colpi di Stato”, “un mondo che sta impazzendo”[10] dove si dispiega “l’alleanza barocca tra pretesi panafricanisti e neo-imperialisti”, che sfruttano facilmente il rancore accumulato contro l’ex potenza coloniale francese per creare consensi[11]. Come nel Niger, dove gli interessi sono ben più consistenti – un paese dopo l’altro, l’influenza preponderante della Russia prende il posto di quella francese.

Le condanne al colpo di stato sono arrivate ieri dall’Unione Africana, rappresentante di 55 Stati membri: il presidente della Commissione, Moussa Faki Mahamat, ha affermato che la presa con la forza del potere è una “flagrante violazione degli strumenti giuridici e politici dell’Unione africana” invitando l’esercito del Gabon a ristabilire quanto prima l’ordine costituzionale democratico. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso preoccupazione per le “gravi violazioni delle libertà fondamentali”. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller afferma che gli Stati Uniti sono “fortemente contrari ai sequestri militari o ai trasferimenti di potere incostituzionali” e ha esortato i golpisti a “preservare il governo civile”. Alle condanne si sono uniti diversi paesi occidentali oltre all’Unione Europea. La Spagna “valuterà” le sue missioni militari in Africa a seguito dei recenti colpi di Stato.

Ma queste sono chiacchiere. La verità è che a fine luglio, a Libreville, l’Africa intera si è riunita per discutere lo spostamento delle alleanze in direzione di Mosca[12]. Poche ore fa, la Giunta ha nominato presidente il generale Brice Clotaire Oligui Nguema, cugino del presidente Bongo, ma fortemente legato alla diplomazia russa[13]. Già nel febbraio del 2023, incontrandosi a Libreville, i paesi che collaborano a Nkok (un nuovo paradiso fiscale, sito in Gabon, concepito solo per paesi africani[14]) hanno preconizzato un cambiamento strategico fondamentale nell’orientamento della politica minerari africana – in direzione di Mosca, ovviamente[15].

 

 

 

[1] https://edition.cnn.com/2009/WORLD/africa/09/03/gabon.post.election.violence/index.html
[2] https://edition.cnn.com/2019/01/07/africa/gabon-army-seizes-country/index.html
[3] https://www.mediapart.fr/journal/international/160215/la-justice-enquete-sur-l-heritage-secret-d-omar-bongo
[4] https://www.nytimes.com/2009/09/15/world/africa/15libreville.html
[5] https://catalystmcgill.com/emmanuel-macron-la-fin-de-la-francafrique/
[6] https://www.europe1.fr/international/coup-detat-au-gabon-pourquoi-les-armees-francaises-ne-sont-pas-ciblees-par-les-putschistes-4201032
[7] https://www.bfmtv.com/economie/entreprises/bollore-colas-eiffage-total-de-nombreuses-entreprises-francaises-sont-presentes-au-gabon_AV-202308300375.html
[8] https://www.bfmtv.com/economie/entreprises/bollore-colas-eiffage-total-de-nombreuses-entreprises-francaises-sont-presentes-au-gabon_AV-202308300375.html
[9] https://www.francetvinfo.fr/monde/afrique/gabon/coup-d-etat-au-gabon-quels-sont-les-interets-economiques-et-militaires-de-la-france-dans-ce-pays-d-afrique_6033458.html
[10] https://www.bfmtv.com/politique/elysee/un-monde-qui-devient-un-peu-fou-macron-justifie-ses-nombreux-deplacements-a-l-etranger_AN-201805310061.html
[11] https://www.financialafrik.com/2023/08/28/sans-la-france-nous-ne-parlerions-pas-aujourdhui-ni-de-mali-ni-de-burkina-faso-ni-de-niger-estime-emmanuel-macron/
[12] https://www.africanews.com/2023/07/27/whats-at-stake-at-the-russia-africa-summit-business-africa//
[13] https://www.france24.com/en/africa/20230830-gabon-coup-attempt-follows-military-takeovers-in-former-french-colonies-in-africa ; https://www.theafricareport.com/320499/who-is-brice-clotaire-oligui-nguema-the-man-who-toppled-ali-bongo-ondimba/
[14] https://www.ohchr.org/en/press-releases/2019/04/un-human-rights-experts-raise-alarm-about-situation-indian-migrant-workers ; https://investmentpolicy.unctad.org/investment-policy-monitor/measures/3935/creates-a-new-special-economic-zone—the-mpassa-lebombi
[15] https://www.theafricareport.com/282635/exclusive-gabon-minister-sees-raw-material-export-bans-as-possible-value-chain-lever/?utm_source=linkedin.com&utm_campaign=post_articles_linkedin_08_02_2023&utm_medium=social

TAG: #ColpodiStato, #Gabon, Africa, Francia
CAT: Geopolitica

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