Ungheria: non chiamatela Europa

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18 Settembre 2015

Non chiamiamola Europa.

Quella che sfoga i manganelli contro i profughi siriani (la foto è di giorni fa dopo forti scontri al confine con la Serbia tra migranti siriani e polizia), quella che con insipienza e mancanza di lungimiranza e totale impreparazione non riesce a “fronteggiare” un collasso che nessuno aveva previsto.

Nessuno aveva detto loro che, per esempio, il libero flusso dei capitali, deciso trent’anni fa dai governi già al servizio della finanza, avrebbe comportato, alla lunga, questo “disastro” di vite umane.

Alla lunga, perché il denaro viaggia alla velocità della luce, ma gli uomini sono poi costretti a inseguirlo, con la loro carne, il loro sangue, la loro vita.

Ci mettono solo un po’ più di tempo. Ecco, quel tempo è arrivato.

Ecco, questa è l’Europa che affoga nella propria ipocrisia: quella che sta cambiando il volto stesso, frantumando le sue illusioni e la sua prosopopea (come scrivevo qui, cliccate).

TAG: immigrazione, Ungheria
CAT: immigrazione

Un commento

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  1. alex35 9 anni fa

    Chi come me ha fatto le elementari sotto il fascismo, ha vissuto con il terrore sotto i bombardamenti, che a Vicenza, la mia città, ne ha subito parecchi. Che si è spaventato quando ha visto il ritorno del padre da mauthausen ridotto a una larva umana. Non può sopportare l’infame e cinico balletto costruito attorno a questo fiume di umani, messo in opera dai governati di questa democratica, si fa per dire, Europa.
    Sembrano questi governanti dei bambini trovati con le mani nella marmellata, con l’aggravante invece che sono adulti, senza storia nel migliore dei casi, quando invece non sia mera e cinica complicità! Propendo più per la seconda opzione, sono lì a coprire gli errori di questa società corrotta dal volere del dio denaro, importante per loro salvare il posto che occupano, il resto lo si risolve con lo scarica barile. Gioco questo che credevo fosse solo italiano, ma invece no!
    Però con queste quattro righe tengo a dire che sono uno che rimane dalla parte degli ultimi, e che in questo esodo vede centinaia di migliaia di persone che cercano quel benessere vergognosamente da noi concentrato e a loro negato. Aiutiamo loro oggi per aiutare i nostri figli domani.

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