Scuola intelligente e statue parlanti: Talking Teens a Parma

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12 Maggio 2019

Dal crowdfunding alla città: il 18 maggio a Parma le statue parleranno. A poco più di un anno dalla presentazione del progetto infatti diventerà ufficialmente “operativo” nelle vie cittadine Talking Teens, l’iniziativa – ideata da Paola Greci e realizzata con i ragazzi delle scuole superiori di Parma – che permetterà a turisti e semplici curiosi di conoscere in modo innovativo e divertente un patrimonio scultoreo locale ricco, ma purtroppo spesso ignorato. Capita in tutte le città: spesso si passa distrattamente di fronte a monumenti rispetto ai quali l’occhio del residente è “abituato” e quello del turista rischia di scivolare senza particolari indugi. Talking Teens attiverà, grazie a una telefonata collegata ad una specifica app, l’attenzione dei passanti e le statue racconteranno in prima persona la loro storia. Ma com’è nata l’idea di questo progetto e quali sono le realtà e le competenze coinvolte nel percorso? Ne abbiamo parlato proprio con Paola Greci, ideatrice e curatrice dell’iniziativa.

Com’è nata l’idea di dar voce alle statue di Parma?

Tutto è partito dalla mia tesi di laurea in Storia dell’Arte sui monumenti post unitari di Parma. Quando molto tempo dopo ho incontrato in una capitale del nordeuropea un progetto che faceva parlare i monumenti, ho deciso di realizzarlo nella mia città: sapevo bene quante cose le statue avrebbero avuto da raccontare! Fin dall’inizio ho però immaginato “Talking Teens – Le Statue Parlano!“ come uno strumento per avvicinare i ragazzi al patrimonio culturale e alla storia cittadina attraverso le nuove tecnologie.


Il progetto ha tratto ispirazione da altre realtà europee già esistenti. Il valore aggiunto dell’esperienza parmigiana però è sicuramente quello dato dal contributo dei ragazzi e dalla “rete” sociale coinvolta in città. Quali sono stati i momenti di massimo coinvolgimento in questo senso?

Il lavoro con i 350 studenti delle 15 Scuole Superiori di Parma che partecipano a “Talking Teens – Le Statue Parlano!“ è il cuore del progetto ed è stato molto coinvolgente. Il lavoro è iniziato portando ciascuna classe a “conoscere” la statua che aveva “adottato”; è continuato poi in classe con l’approfondimento del personaggio. A questo punto i ragazzi hanno deciso cosa far dire alla loro statua e hanno scritto il testo della telefonata. Un comitato ha sovrinteso la qualità scientifica dei testi (Federica Pascotto – Artstories e Pinalut Collection, Mario Petriccioni, FLAT e Fondazione Merz, Carlotta Sorba – Centro Storia Culturale e Premio Sissco 2016 e Vanja Strukelj, critica d’arte). I giovani sono entusiasti, creativi e hanno voglia di mettersi in gioco, certamente anche stimolati dalla novità della proposta che coniuga umanesimo e nuove tecnologie, come ha scritto recentemente Nicola Saldutti sul ‘Corriere della Sera’ a proposito del progetto. Tutto ciò è potuto succedere grazie alla collaborazione con bravissimi docenti. Alcuni studenti hanno anche aderito al corso di teatro che abbiamo proposto per diventare attori e dar voce a una delle nostre statue, il gruppo del Sileno. Inoltre una ventina di studenti provenienti dalle varie scuole fanno parte del comitato organizzativo della giornata inaugurale. Tutto questo lievito culturale ha senz’altro tratto energia da varie iniziative che abbiamo voluto realizzare in città per coinvolgere anche la comunità come il concorso di scrittura vinto da Francesca Di Fazio con un bellissimo testo su Giuseppe Verdi. Un altro momento molto importante è stato quello del Crowdfunding sulla piattaforma ideaginger.it che si è concluso con successo grazie agli oltre 100 donatori, a cui siamo veramente molto grati. Inoltre un’altra differenza con i progetti stranieri è l’”Accessibilità” a cui teniamo moltissimo perché crediamo che la cultura debba essere accessibile a tutti. Lo sviluppo dell’accessibilità è stato realizzato in collaborazione con le associazione locali ENS, UIC e ANMIC, rivolto quindi a persone con disabilità motorie e sensoriali grazie a totem appositamente disegnati, alla targa in Braille posta su questi totem e alla video telefonata in LIS (Lingua Dei Segni Italiana). E dal 2020, grazie a una collaborazione con un’altra associazione di Parma, sarà accessibile anche ai portatori di disabilità intellettive.


Progettazione condivisa, crowfunding, promozione delle idee attraverso il passaparola…Può essere una nuova strada per rendere sostenibili gli interventi in ambito culturale e formativo che, spesso, faticano a trovare un adeguato finanziamento? E quali possono essere le sfide in questo senso?

Sicuramente è una strada molto importante che insieme ad altre, come quelle della ricerca delle sostenibilità, dovrebbe concorrere all’obiettivo del reperimento dei finanziamenti per far vivere i progetti culturali. Il coinvolgimento della comunità e il “fare rete” con le altre realtà esistenti per creare sinergie vincenti è già da sola una sfida molto impegnativa che però ti regala le soddisfazioni più belle, che per me stanno nel lavorare con altre persone che ci credono e nel vedere i ragazzi che si appassionano.

Il valore educativo del “fare”. Spesso a scuola si trasmettono competenze e saperi che, nell’immediato, hanno poca attinenza con il quotidiano dei ragazzi. Il famoso distacco “vita-libri”. Progetti di questo tipo come possono incidere anche sul mondo della scuola e dell’apprendimento?

Noi abbiamo puntato su un progetto che permettesse agli adolescenti, i famosi teens che non si riesce a far entrare nei musei e che di cultura- apparentemente-non ne vogliono sapere, di partecipare alla creazione del progetto e non esserne solo i destinatari. E inoltre abbiamo cercato di “collegarli” al patrimonio culturale attraverso un utilizzo virtuoso delle nuove tecnologie. E crediamo che gli studenti di oggi, i nostri Talking Teens, ovvero gli adolescenti che parlano, anzi che hanno fatto parlare le nostre statue (e non solo in italiano e in inglese ma alcune anche in dialetto!) saranno domani persone che conosceranno il valore della cultura, rispetteranno il patrimonio e magari se ne prenderanno anche cura!

L’inaugurazione si terrà sabato 18 maggio alle ore 10.30 in piazzale S. Francesco a Parma.

Ph. P. Bertora

TAG: capitale della cultura, Paola Greci, Parma, Parma 2020, Parma capitale della cultura, scuola, Talking teens
CAT: Innovazione, Musei-Mostre

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