Ade Zeno con ‘I santi mostri’ torna a raccontarci i nostri mostri peggiori
Ade Zeno si è già cimentato, nel suo scrivere, con il tema dei mostri. Nel suo romanzo del 2020 ‘L’incanto del pesce luna’ racconta la storia di un impiegato cerimoniere presso la Società per la Cremazione di una grande città che si occupa di organizzare e presiedere funerali laici nella Sala del Commiato dell’antico Cimitero Monumentale. Il protagonista del romanzo ha una figlia affetta da una grave malattia, l’unico modo per salvarla sarà accettare l’offerta di lavorare alle dipendenze di un’anziana signora che potrà proporgli in cambio il pagamento delle spese per la cura della figlia in una clinica esclusiva. L’anziana signora, però, si rivelerà un orco famelico, una divoratrice di carna umana e di coscienze, che insinuerà nel protagonista del romanzo il dubbio che anche lui sia un mostro come lei, come tanti, e come tutti, illuso che i semi della mostruosità dimorino sempre altrove.
E i mostri tornano anche nel nuovo romanzo di Ade Zeno, ‘I santi mostri, edito anche in questo caso da Bollati Boringhieri, ambienta le sue vicende in Germania, tra il 1924 e il 1945, tenendo sullo sfondo l’ascesa di Hitler al potere e la dottrina della purezza della razza. Protagonisti del romanzo sono una serie di freak, emarginati, fisicamente deformi, che riescono, grazie alla solidarietà che si sviluppa tra loro, a farsi forza e a lanciarsi in un’avventura che mai avrebbero immaginato di compiere. Il romanzo nelle sue prime pagine ci fa fare conoscenza di Gebke Bauer, un bambino affetto da polidattilia, nelle mani aveva infatti dodici dita, particolare che cerca di tenere nascosto indossando sempre un paio di guanti. Duranti gli anni dell’Università Gebke farà amicizia con Eckart Brant, un ragazzo alto, allampanato, che farà conoscere a Gebke la dottrina nazista. Ma Eckart nasconde un segreto, Jorg, un fratello più grande di lui, affetto da ipertricosi.
Tra Gebke e Jorg nasce immediatamente un sodalizio che sarà alla base della nascita della compagnia dei Santi Mostri, un gruppo di artisti deformi destinato, nei venti anni successivi, a incantare i palcoscenici di tutta la Germania. Il racconto di sviluppa tenendo sempre accesa una luce sull’ascesa al potere di Hitler e sull’ideologia della purezza della razza. Ideologia a cui fa da contraltare la popolarità crescente di questo gruppo di artisti decisamente freak. E la compagnia si allargherà. Arriveranno l’uomo piovra, la donna dal doppio sorriso, l’acromegalico gigante Nikolaus, il giovane Polifemo. Il romanzo racconta le vicende della compagnia dei Sacri Mostri, nel loro lungo viaggio fatto di trionfi, cadute, e incontri straordinari, mettendo in evidenza con ironia come un difetto fisico possa diventare oggetto di fascinazione di successo.
Dai primi spettacoli sotto il fatiscente tendone del Circo Vogt, ai vagabondaggi a bordo di un buffo camper chiamato Geraldine, i Santi Mostri sfileranno, con infantile allegria, ai margini di eventi molto più grandi e spaventosi di loro: l’ascesa al potere di Hitler, le leggi razziali, lo scoppio della Seconda guerra mondiale, ma soprattutto il programma Aktion T4, criminoso piano nazista finalizzato allo sterminio delle «vite indegne di essere vissute». In un mondo sprofondato nelle tenebre e sempre più incapace di riconoscere la bellezza nella diversità, armati della sola arte i Santi Mostri si troveranno così a condividere il tragico destino dei reietti in fuga.
Il libro di Ade Zeno offre molti spunti sul concetto di diversità e di diverso, riprendendo da vicino un periodo storico, quello della Germania nazista, all’interno del quale tale concetto è stato oggetto di un approccio politico ormai fin troppo noto a tutti. Il libro offre una riflessione sulla troppa leggerezza con cui spesso vengono affrontate le emergenze. Il pensiero più comodo da formulare è sempre ‘non succederà mai’. Il nostro istinto, infatti, è sempre quello di allontanare il pericolo, spesso negandolo. E negandolo riusciamo, purtroppo, anche a sterilizzare la paura. Ade Zeno, con questo romanzo avventuroso e malinconico, sempre in bilico tra realtà e meraviglia, racconta con uno stile diretto e leggero quello che potrebbe succedere anche a noi, impotenti e stretti, purtroppo, tra due conflitti che ci guardano già da troppo tempo da sud-est e da est.
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