L’eterno conflitto tra giovani e vecchi

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23 Novembre 2022

 

L’ottavo numero della rivista Il Maradagàl, edita da Marco Saya e diretta da Sara Calderoni, esce con il titolo Giovani e vecchi. La guerra dei mondi.

La contrapposizione delle diverse generazioni esiste dagli albori della civiltà, il baratro che divide le età ha motivazioni fisiche, economiche, psicologiche che paiono ineliminabili. Per dirlo con tre versi del poeta Giovanni Giudici “Ma essere / Nell’attesa di vivere o in quella di finire / È una capitale differenza”.

Nell’editoriale Calderoni sottolinea lo smarrimento di una “giovinezza errante” (definizione coniata dal filosofo Alain Badiou), priva di confini certi, disorientata nel relazionarsi con il polo più anziano della società, attratto oggi da forme di giovanilismo che non sembrano avere come obiettivo fondamentale la trasmissione della saggezza, della conoscenza, dell’esperienza.

L’area critica della rivista (affidata agli interventi di Roberto Barbolini, Fabrizio Elefante, Giuseppe Lupo, Fabrizio Ottaviani, Antonino Bondi) si interroga su quanto sia realizzabile l’ipotesi di un dialogo intergenerazionale tra chi si dedica più agli spazi virtuali del Metaverso, al web e alle piattaforme streaming, e chi invece si affida ancora a un apparato mediatico tradizionale: televisione, giornali, conferenze. Se è vero che “i giovani pensano e agiscono sotto il segno dell’identità e della dinamica del collettivo, i vecchi sotto quello della differenza e di solitudini affacciate sul vuoto”. La barriera che divide i due gruppi è in primo luogo linguistica, dato che i primi si dichiarano fiduciosi nell’univocità di significato dei termini, mentre i secondi percepiscono maggiormente la contraddizione, la duplicità di concetti ed espressioni. Da una parte assistiamo all’abbandono acritico, dall’altra a un distacco scettico e più controllato. I Millennians utilizzano un gergo comune, ricco di abbreviazioni e anglicismi, mediato dall’utilizzo dei social, i Boomers rimangono ancorati a una comunicazione più tradizionale e nostalgica, e spesso i loro tentativi di modernizzazione risultano patetici: lo scarto semantico è tragicamente palese.

I due anni di pandemia, ancora non debellata, hanno acuito un sospetto e un rancore reciproco, poiché i ragazzi si sono sentiti limitati nei loro spostamenti e defraudati nella giusta aspirazione alla libertà, mentre gli anziani li hanno spesso ritenuti pericolosi veicoli di contagio.

Come ricostruire ponti, collegamenti, interconnessioni tra due mondi che sembrano allontanarsi sempre più velocemente? Enrico Fink e Silvia Tomasi affidano alla musica e all’arte il compito di coniugare la legittima ricerca del nuovo con il recupero e la reinvenzione dell’antico, scongiurando sia conformismi e retoriche passatiste, sia le rincorse eccitate al successo economico.

La sezione dedicata alle scritture propone due stimolanti racconti di Edgardo Franzosini e Guido Conti, i ricordi inanellati di Piero Lotito, le poesie del moldavo Alexandru Vakulovski, le pagine inziali del poema di Franz Krauspenhaar, un ricordo di Bonaventura Tecchi tratteggiato da Domenico Calcaterra e un’interessante conversazione con il designer Armando Milani, che si sofferma nuovamente sul tema del non facile rapporto tra le generazioni, invitando i giovani a una curiosità più entusiasta e disinteressata nell’approcciarsi al lavoro artistico.

Questo numero del Maradagàl è illustrato dalle vivaci immagini di Coari, Francini, Gaeta, Lotito, Milani, Sottile, Chen Zhou.

 

 

AAVV, IL MARADAGÀL. RIVISTA DI PENSIERO LETTERE ARTI, anno IV, n. 8

MARCO SAYA EDIZIONI, MILANO 2022

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL MARADAGÀL. RIVISTA DI PENSIERO LETTERE ARTI, anno IV, n. 8

MARCO SAYA EDIZIONI, MILANO 2022

TAG:
CAT: Letteratura, Scienze sociali

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