L’attesa a Malpensa si trasforma in una visita al museo
Se si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe la sala d’attesa, dice il poeta. Bisogna sapere aspettare per gustarsi meglio quello che viene dopo, aggiunge la saggezza popolare. E allora perché non rendere l’attesa un’esperienza ricca? Parte da qui la voglia degli aeroporti di tutto il mondo di trasformarsi sempre di più in luoghi di cultura: luoghi dove, in aggiunta al servizio di trasporto, ci sia anche la possibilità di dare vita ai “tempi morti”.
Perciò gli scali di Milano come di Londra o di Miami sono ormai diventati gallerie d’arte di passaggio e location per spettacoli teatrali e concerti d’orchestra per chi desidera vivere l’esperienza dell’attesa del proprio volo. Ecco dunque la continua evoluzione di Milano Malpensa e del suo modernissimo Terminal 1: insieme con la nuova galleria commerciale (compresa di Piazza del Gusto, dove poter mangiare, fare un aperitivo o prendere un caffè), che si estende su una superficie di 13mila metri quadrati, offre anche esperienze culturali e artistiche degne di un museo, o di un teatro in centro città, in linea con i maggiori aeroporti internazionali.
Se vi capita di atterrare al Miami International e di dirigervi verso la zona degli autonoleggi, non potete non godere dello spettacolo coloratissimo di luce naturale che filtra attraverso i vetri delle finestre, che assomiglia ad una surreale passeggiata nell’arcobaleno. Harmonic Convergence è infatti un’installazione sintetica realizzata già nel 2011 da Christopher Janney, architetto e sound designer di fama internazionale che ha saputo trasformare una passerella di passaggio per raggiungere un parcheggio in un’esperienza coinvolgente.
A London Heathrow c’è invece la scultura Slipstream di Richard Wilson. L’opera si trova nel Terminal 2 inaugurato nel 2012 ed è la scultura più grande d’Europa. Si tratta di un fiocco di 70 metri di curve che ricordano una traiettoria di un aereo. Una permanente opera maestosa da osservare in attesa del proprio volo.
Non solo shopping e buon cibo, è quindi la filosofia degli aeroporti internazionali, sposata pienamente anche da Milano. L’aeroporto di Milano Malpensa è infatti ormai una vera e propria galleria d’arte, visitabile da tutti. E del resto, la Sea, la società che gestisce gli scali milanesi, ha un rapporto di lunga data con l’arte. Sette anni fa ha costruito a Malpensa La Soglia Magica al Terminal 1, un’opera d’arte ormai diventata per tutti la Porta di Milano, luogo in cui ospitare eventi espositivi, in accordo con l’assessorato alla cultura del comune di Milano, che salutano i passeggeri in arrivo e in partenza. La società porta avanti così un patto pluriennale con il Comune, che prevede una collaborazione con i Civici istituti culturali milanesi, come il Museo del ’900, il MUDEC, Palazzo Reale, PAC, Museo di Storia Naturale, oltre che con i teatri come il Piccolo, La Scala, e molti altri.
Da “La Soglia Magica” sono passati in questi anni maestri apprezzati in tutto il mondo quali Fausto Melotti, Marino Marini, Giuseppe Pellizza da Volpedo e Gio Ponti, ma anche autori appartenenti al panorama artistico contemporaneo quali Helidon Xhixha, Carlo Bernardini e molti altri. Ma SEA ha trovato il modo di dare spazio anche ad artisti contemporanei legati al territorio insieme al Museo MA*GA di Gallarate con l’iniziativa SEA e MA*GA per l’arte confermando la voglia di trasformare le aree di attesa del Terminal 1 in uno spazio in cui l’arte si esprime e si racconta. Gli ultimi ad esporre, grazie a questa iniziativa, sono stati Salvatore Lovaglio e il varesino Giorgio Vicentini, secondo una logica di continuità con le precedenti esposizioni dedicate a Vittore Frattini e Gottardo Ortelli.
Ad aspettarci oggi presso La Soglia Magica c’è Milano Fly Zone, personale del pittore e architetto Alessandro Busci. La mostra è stata inaugurata durante la settimana della Milano Design Week 2017 e resterà allestita fino al 6 ottobre. Sono 40 le opere su ferro e su carta in esposizione, tra cui una doppia installazione pensata esclusivamente per l’aeroporto milanese. La mostra prosegue anche nelle Vip Lounge, nazionali e internazionali.
Laureato al Politecnico di Milano con una tesi in storia dell’Arte, Busci vive e lavora a Milano indagando le potenzialità tra le tradizioni iconografiche occidentali e orientali. La sua produzione si distingue per la forte valenza del segno, pittorico e calligrafico, realizzato su supporti come rame e alluminio lavorati con acidi e smalti o più tradizionalmente sulla carta. Busci ha iniziato a esporre nel 1996, passando in questi 20 anni, per le gallerie d’arte di tutto il mondo. Nel 2014 La Triennale di Milano ha esposto ben 90 opere dedicate al nuovo sviluppo della città verticale in una sua grande personale intitolata In Alto Milano, fino all’odierno approdo a Malpensa.
Artista fortemente legato alla città, Busci analizza gli aeroporti intesi come ambienti architettonici, considerati molto spesso erroneamente dei non luoghi, ma in realtà spazi reali e vivi, che raccolgono quotidianamente storie minime di milioni di passanti. Le sue opere evocano paesaggi metropolitani e riflessioni emotive e visive che fanno pensare agli aeroporti come contenitori delle “vite degli altri”. L’esposizione, curata da Angelo Crespi e organizzata insieme ad Imago art Gallery di Lugano, è dedicata all’attesa. Non solo quella del viaggiatore ma anche degli aerei, che il pittore ritrae nel momento di riposo tra l’atterraggio e il decollo, trasformandoli così in un simbolo dell’umano desiderio di libertà.
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ALESSANDRO BUSCI. MILANO FLY ZONE
Aeroporto di Milano Malpensa, Porta di Milano (Terminal 1)
6 aprile – 6 ottobre 2017
Orari: dalle 8.00 alle 22.00
Ingresso libero
Informazioni: tel. 02 232323
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