Mentre Roma brucia al Grand hotel si pasteggia con crepes suzette

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1 Aprile 2023

Approssimandosi la firma dell’armistizio che poneva fine alla disastrosa guerra voluta dal duce del fascismo, da parte soprattutto degli Alleati, venne posto il problema della difesa di Roma da una più che prevedibile aggressione nazista.

Il generale Eisenhower, in particolare, manifestò una certa diffidenza sulle capacità del governo italiano di approntare delle difese sufficienti a respingere l’attacco tedesco e, per questo motivo, si convinse che sarebbe stato necessario dare una mano al governo italiano.

A questo scopo suggerì l’invio di una divisione alleata, aviotrasportata, da aggiungere alle forze armate italiane di stanza nella città Eterna. Un’operazione complessa che richiedeva, tuttavia ed in via preliminare, la necessità di discutere sul modo in cui la stessa sarebbe dovuta avvenire.

Proprio per discutere su quei particolari venne indicato il generale Maxwell Taylor, comandante della divisione in questione, di incontrare il maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, presidente del consiglio in carica dopo le dimissioni e l’arresto di Mussolini, e il generale Vittorio Ambrosio, capo di Stato maggiore.

Taylor, il 7 settembre 1943, dopo essere sbarcato a Gaeta ed avere attraversato in auto quella parte d’Italia in auto arrivò nella serata a Roma e fu immediatamente accompagnato a palazzo Caprara per riposare in attesa dell’incontro con Badoglio fissato dalle autorità militari italiane per l’indomani mattino, un fatto sconvolgente che, con irresponsabile superficialità, non teneva conto della gravità del momento.

Racconta Maxwell – e prendiamo in prestito quanto di seguito in una bella pagina di Enzo Biagi, che “ di conseguenza insistemmo perché il generale Badoglio ci ricevesse subito, in modo da discutere insieme la situazione. Non ci fu niente da fare. Anzi ci condussero in una sala dove troneggiava una tavola splendidamente preparata e ci servirono una cena pantagruelica fatta venire dal Grand Hotel. Pensi, c’erano perfino le crêpes Suzette! Carboni [generale Giacomo Carboni, del Corpo d’Armata motocorazzato a difesa di Roma] ci raggiunse dopo cena e noi dovevamo tentare di fargli capire la nostra grande fretta. Io insistei per vedere il primo ministro Badoglio. La visita venne finalmente concordata telefonicamente abbastanza in fretta. Salimmo su un’auto e attraversammo Roma per raggiungere la residenza del maresciallo».

Badoglio, disturbato per essere stato svegliato, lo ricevette di malavoglia in pigiama che lo ascoltò senza troppa attenzione. Lasciato Badoglio, Taylor chiese di vedere il capo di stato maggiore generale Vittorio Ambrosio per apprendere, con grade stupore, che si era allontanato da Roma per Torino con la generica scusa di “motivi di famiglia”.

Insomma un quadro di approssimazione tale da convincere il generale Taylor a comunicare al generale Eisenhower ad annullare l’intera operazione.

 

 

 

 

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CAT: Storia

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