ENEA: promuovere i più anziani non significa selezionare i migliori
Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera di un gruppo di ricercatori dell’Enea
Il 23 Dicembre 2014 l’ENEA ha avviato, con una disposizione commissariale, la procedura
selettiva per il passaggio da Ricercatore a Primo Ricercatore (quindi da III a II Livello) e da
Primo Ricercatore a Dirigente di Ricerca (da II a I Livello). In un ente di ricerca (come è oggi
l’ENEA) il ‘primo ricercatore’ è figura a tutti gli effetti comparabile al professore associato del
mondo accademico, mentre il ‘dirigente di ricerca’ è l’equivalente del professore ordinario. La
procedura selettiva, che rimanda all’Art. 15/5 del Contratto degli Enti Pubblici di Ricerca
(EPR), ha l’obiettivo di accertare il merito scientifico o tecnologico del personale coinvolto. *
Dunque, questa selezione costituisce un importante meccanismo di dinamica interna
attraverso il quale vengono determinate le carriere dei ricercatori e, attraverso queste, la
competitività e il prestigio dell’ente.
Tuttavia, i criteri di selezione presentano almeno due aspetti sconcertanti, sia rispetto ai
requisiti di accesso alla selezione stessa, sia rispetto ai criteri di valutazione.
In primo luogo, la selezione riguarda solo i dipendenti ENEA che al 31 Dicembre 2010 (le
persone assunte dopo questa data neanche possono partecipare) abbiano almeno 8 anni di
esperienza per il passaggio da Ricercatore a Primo Ricercatore e 25 anni di esperienza per il
passaggio dal Primo Ricercatore a Dirigente di Ricerca. Per esperienza si intende in questo
caso “la differenza tra la data di riferimento (31.12.2010) e la data di riconoscimento della
laurea vecchio ordinamento/specialistica/magistrale”.
Quindi, alla data di avviamento della procedura selettiva, occorrono un minimo di 12 anni di esperienza per divenire Primo
Ricercatore e 29 per accedere alla posizione di Dirigente di Ricerca. In pratica, considerando
un età media dei neolaureati di 24/25 anni, i requisiti minimi di, solo di età, sono di 36 anni
per diventare Primo Ricercatore e 53/54 anni per essere Dirigente di ricerca. Per intenderci, a
50 anni di si hanno i requisiti di anzianità per divenire Presidente della Repubblica ma non per
essere Dirigenti di Ricerca ENEA.
D’altra parte, sono i criteri di valutazione a qualificare la selezione determinandone l’impatto
sul funzionamento dell’ente. Infatti, i criteri di valutazione dovrebbero accertare il merito
scientifico/tecnologico dei ricercatori. Ma anche in questo caso, la selezione è, a conti
fatti, esclusivamente su base anagrafica. La Commissione di valutatori ha infatti a
disposizione 100 punti di cui fino a 45 punti per l’attività svolta, ruoli e incarichi, con un
punteggio minimo di 40 punti se nel 1997 il ricercatore era già al livello retributivo attuale, 25
se lo era al 2001, 15 al 2005 e 5 al 2009; fino a 40 punti per l’esperienza professionale
complessiva (1 punto per ogni anno di anzianità di percorso ENEA da laureato) e infine,
solo 15 punti a disposizione per valutare i titoli (dottorato, pubblicazioni scientifiche, brevetti,
incarichi di responsabilità di progetto, rapporti tecnici, direzione lavori, direzione impianti,
incarichi di docenza, ecc). Si possono assegnare al massimo 3 punti per ogni tipologia di
titolo. Quindi per ottenere il massimo (15 punti) bisogna ottenere dei punti in almeno cinque
diverse categorie.
Facciamo un paio di esempi. Un ricercatore assunto in ENEA nel 1985, quindi con 25 anni di
esperienza nel 2010, si troverebbe, indipendentemente dalla valutazione delle attività
scientifiche/tecnologiche, con almeno 65 punti su 100. D’altra parte, un ricercatore con la
stessa esperienza di ricerca (25 anni) ma conseguita passando 15 anni in altri enti (italiani o
stranieri) partirebbe da 35 punti. Infine, un ricercatore assunto nel 2008 che abbia scritto
pubblicazioni di impatto internazionale e/o abbia registrato brevetti estremamente rilevanti e/o
abbia diretto progetti/lavori importanti potrebbe ottenere al massimo62 punti.
Questa procedura più che accertare e valutare il “merito scientifico/tecnologico” valuta (e
premia) l’età dei dipendenti. Contrariamente a quanto è stato fatto per le Università, dove
sono stati stabiliti dei criteri per valutare la produttività scientifica internazionale, in questo
Ente di Ricerca si premia l’anzianità di servizio. Infine è necessario ricordare che il contratto
EPR già prevede dei netti incrementi stipendiali legati all’anzianità (si veda la tabella F del
CCNL EPR 20062009 disponibile qui).
Dobbiamo selezionare i migliori. Le selezioni basate essenzialmente su criteri di anzianità non
ci aiutano a rendere più competitivi i nostri Enti di Ricerca.
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* L’accesso al II livello del profilo di ricercatore e tecnologo avviene anche attraverso
procedure selettive affidate ad apposite Commissioni esaminatrici finalizzate all’accertamento
del merito scientifico ovvero tecnologico, attivate con cadenza biennale all’interno dei
profili di ricercatore e tecnologo. Il numero dei posti destinati alle procedure di cui al presente
comma sarà definito con riferimento al numero degli appartenenti al livello inferiore
2 Commenti
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A fronte di alcune notevoli eccellenze, il problema dell’ENEA è e rimane la dirigenza, per non parlare del prolungato commissariamento che non ha aiutato. Tempo fa scrissi altrove un’analisi proprio a riguardo, spero che qualcuno la trovi di interesse (i grafici sono spariti dopo la migrazione ad un altro host) http://www.lospaziodellapolitica.com/2013/06/le-occasioni-perdute-della-ricerca-il-caso-enea/
PS= nel 2012 l’età media di chi lavorava in ENEA era 49 anni.
il link non funziona. Qui quello corretto https://www.aranagenzia.it/attachments/article/442/CCNL%20RICERCA%202006-09_firma.pdf