

Francesco
Francio Mazza
Francio Mazza
bio
Francesco F. Mazza e' nato a Milano ma da qualche tempo vive a New York. Quando e' a New York vuole tornare a Milano, quando e' a Milano vuole tornare a New York.
Ultimi commenti
in: Sull'Everest in coda come al mercato: l'assassinio dell'impossibile
Articolo eccezionale. Complimenti.
in: Sull'Everest in coda come al mercato: l'assassinio dell'impossibile
Articolo eccezionale. Complimenti.
in: "Non e' la Rai" era una cagata pazzesca
ti ringrazio per la correzione. Scrivo con una tastiera americana, e la vita e' troppo breve per riuscire ad addomesticarne gli accenti che le parole suggerite impazzite. A volte i ragazzi del sito mi danno una mano ma altre non hanno tempo e qualcosa rimane. Ma e' meglio cosi': altrimenti i vari direttori dei Giornaloni [...] in pantofole non avrebbero argomenti per scrollare le spalle davanti a "quelli del web", e sfogherebbero la frustazione andando ad aprire l'impermeabile nei parchi. Cordialita'.
Altro Chiudiin: D'Annunzio finisce in cabaret
Le cito Renzo De Felice, dal "D'annunzio politico", introduzione, pagina XII: "Gli intenti politici, il fervore morale, le prospettive che D'Annunzio e Mussolini misero nell'impresa di Fiume furono e divennero diversissime, come diversissime furono le conseguenze e gli insegnamenti che ne trassero". Proseguo a pagine XII: "Se non si riesce a comprendere l'importanza del ruolo di [...] D'Annunzio a Fiume, e' difficile capire come mai Lenin nel 1920 potesse affermare che D'Annunzio era un " vero rivoluzionario", o perché' Gramsci nel 1921 riconsiderasse sotto un'ottica diversa l'impresa fiumana e volesse incontrare personalmente D'Annunzio, o perché perfino Bordiga, nel 1924, mostrasse interesse nel movimento dannunziano, lo distinguesse dal fascismo e anzi, affermasse che potesse assumere un carattere di forza d'opposizione al fascismo meglio di qualunque formazione borghese".
Altro Chiudiin: D'Annunzio finisce in cabaret
Non entro sul merito dello spettacolo, che sarà' certamente validissimo. Faccio presente pero' che il giudizio storiografico sulla presenza di D'Annunzio a Fiume, pur contraddittoria, non e' assolutamente cosi' negativo come da lei riportato. Nessuno storico realmente indipendente, che non scadi ne' in posizione filoitaliane ne' filoslave si sognerebbe mai di parlarne con i termini [...] con cui ne ha parlato lei. Le suggerisco alcuni testi: "Fiume", Mondadori, 2013, di Cavassini; il sempre interessante "L'Impresa di Fiume" di Guerra, uscito negli anni '70; "the First Duce" di Johns Hopkins; o ancora le parti dedicate a Fiume de "il D'Annunzio Politico" di Renzo De Felice. Le consiglio di leggerne almeno uno, per scoprire una pagina di storia italiana dimenticata, utilissima per comprendere il presente.
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