Dopo avere navigato nel mare magnum dei programmi elettorali a bordo di tre incrociatori (nucleare, integrazione, riforme istituzionali) oggi lasciamo il porto sulla tolda di una corazzata; il tema delle PENSIONI.
Per farci un’idea del peso del sistema pensionistico sulle finanze dello Stato vi propongo un semplice diagramma denominato “Spesa pubblica per pensioni – Spesa in rapporto al PIL”.
Questo diagramma è pubblicato a pagina 142 dell’analisi intitolata “Le tendenze di medio – lungo periodo del sistema pensionistico e socio sanitario – rapporto numero 23” dato alle stampe nel giugno 2022 dal MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE – DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO.
Qualora voleste prenderne visione attivate questo link:
Il 17% circa del PIL* italiano viene impiegato per sostenere il sistema pensionistico nazionale; è legittimo pensare quindi che i programmi elettorali saranno prodighi di passaggi riguardanti la gestione e l’ottimizzazione della “corazzata pensioni”.
Torniamo quindi al testo dei programmi pubblicati dai partiti-coalizioni e cerchiamo al loro interno qualche indicazione. Troveremo proposte per una riforma strutturale del sistema oppure solo indicazioni che prevedono operazioni di assestamento?
*Prodotto Interno Lordo è il valore dei prodotti e servizi realizzati all’interno di uno Stato sovrano in un determinato arco di tempo. Definizione borsaitaliana.it
Partiamo come di consueto con AZIONE – ITALIA VIVA.
Nei venti punti che compongono il programma non abbiamo trovato alcun riferimento diretto al tema delle pensioni; non si parla di riforme, di quote, di opzioni. Trattandosi di un programma bene articolato la cosa ci ha sorpreso. Abbiamo riletto più volte il testo ma, salvo ns. errore, il tema non è trattato.
La coalizione di centrodestra (FORZA ITALIA, LEGA, FRATELLI d’ITALIA, NOI MODERATI) ha dato alle stampe un programma comune denominato “Per l’Italia – Accordo quadro di Governo”. Il documento si articola in 15 punti, esposti in sintesi estrema, quasi per punti.
Sul tema delle pensioni la coalizione riporta:
La LEGA ha pubblicato anche un corposo programma proprio in aggiunta al programma di coalizione. Ben duecentodue pagine suddivise quarantuno capitoli.
Le proposte programmatiche sono precedute da una breve introduzione dalla quale estrapoliamo i due passaggi più significativi.
“ La riforma Fornero, approvata dal governo Monti nel 2011 all’interno del decreto salva Italia, sostanzialmente allungava i tempi per andare in pensione. Estendeva il metodo contributivo, aumentava di un anno l’età per la pensione anticipata, aumentava l’età per la pensione di vecchiaia”.
“Oggi puntiamo a riformare e a stravolgere in meglio tutto il comparto pensionistico nazionale: dobbiamo essere in grado di garantire un necessario cambio generazionale, una sovrapposizione tra giovani lavoratori e professionisti formati in modo da trasferire le competenze e le conoscenze, e dobbiamo garantire un trattamento pensionistico adeguato a tutta la popolazione. Questo è l’obiettivo che abbiamo in mente: dobbiamo superare la legge Fornero con Quota 41”
Ecco i punti programmatici del partito di Salvini:
Anche FORZA ITALIA ha deciso di integrare il programma di coalizione con un documento proprio, denominato “una scelta di campo”.
Sul tema delle pensioni queste sono le proposte forziste, caratterizzate da un ricorrente “mille euro”.
Il documento di ALLEANZA VERDI E SINISTRA è composto da 18 capitoli programmatici.
Un accenno al tema delle pensioni lo troviamo all’interno di un paragrafo intitolato “Protezione del potere d’acquisto”.
“Il ritorno dell’inflazione ha dimostrato quanto sia indifeso il lavoro davanti alla crescita dei prezzi, in assenza di un sistema che indicizzi automaticamente i salari e le pensioni all’aumento del costo della vita.
I contratti sono infatti difficili da rinnovare, per l’opposizione decisa di Confindustria, e scontano comunque un ritardo davanti a una busta paga che diventa più sottile di mese in mese. Per questo riteniamo si debba tornare ad un sistema in cui a cadenza almeno semestrale si proceda automaticamente ad alzare i salari e le pensioni in proporzione alla crescita dell’inflazione, in assenza di accordi intervenuti in questo senso nel periodo fra le parti sociali.
Allo stesso tempo si deve prevedere nelle fasi di crescita dei prezzi indotta da meccanismi speculativi, la possibilità di blocco degli stessi, limitatamente ad un paniere di beni e servizi essenziali”.
Il MOVIMENTO 5 STELLE articola così le proprie proposte nel documento intitolato “dalla parte giusta”, un programma in pillole composto da tredici pagine.
Il PARTITO DEMOCRATICO illustra la sua proposta di governo del Paese in un documento composto da trentasette cartelle. Numerosi gli accenni al tema delle pensioni.
Ed infine il contributo di ARTICOLO UNO, un contributo a supporto del piano programmatico del Partito Democratico con il quale è in coalizione.
Troviamo un passaggio all’interno di un paragrafo che tratta la riforma del fisco.
“Per una riforma fiscale a sostegno del lavoro e del welfare: progressività e contrasto all’evasione.
Una vera ed equa riforma fiscale deve anzitutto superare l’attuale frammentazione e differenziazione ingiustificata dei regimi e delle regole esistenti: a parità di reddito, quale che sia la fonte da cui esso provenga (da lavoro dipendente, lavoro autonomo, pensione o altro), deve corrispondere parità di prelievo (equità orizzontale)”.
Il giudizio politico sui programmi spetta ai nostri lettori ed in senso più ampio agli elettori.
Ricordo ancora che la spesa pensionistica assorbe poco meno di 1/5 del PIL nazionale; vi sembra di avere trovato nei programmi proposti dai partiti soluzioni idonee a mettere a regime al meglio il sistema delle pensioni?
Nel nostro prossimo articolo cercheremo all’interno dei programmi elettorali le proposte dei partiti riguardanti il tema della GIUSTIZIA.
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