Silvio, ultimo baluardo

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28 Maggio 2018

Eravamo giovanissimi di sinistra quando urlammo la prima volta al disastro, nel 1994 quando Scalfaro dovette dire no all’avv del cav come ministro della giustizia. Corsi, ricorsi, ricordi.

Giovani non siamo più, di sinistra vai a capire. Finita senza frutti commestibili l’ultima campagna elettorale, quella nuova inizia così, nel nome di Carlo Cottarelli che in parlamento può contare su tre voti sicuri per svolgere l’ordinaria amministrazione. No, nelle vene del paese non tira sangue rosso, il cuore batte inusualmente a destra, o comunque altrove da quel che eravamo. È così, rassegnati a non vedere il trionfo della rivoluzione liberal socialista neanche la prossima volta, realisticamente dobbiamo sperare che:

Il centrodestra con forte traino a destra non si rompa, e si presenti al prossimo voto unito, come all’ultimo;

Il centrodestra con forte traino a destra ottenga la maggioranza dei seggi nei due rami del parlamento e a Salvini sia vietato di ripensare a un nuovo definitivo governone sovranistea;

Il centrodestra con forte traino a destra abbia comunque bisogno dei voti decisivi di Forza Italia, grazie alla morte politica vicina ma non troppo di Silvio Berlusconi, classe 1936,  troppi anni per fare il ministro dell’Economia nel governo di Giuseppe Conte, ma non troppi per fare il padre della patria;

Il centrodestra con forte traino a destra insomma faccia diventare Matteo Salvini presidente del consiglio ma garantito, di fronte ai colli di Roma e ai mercati, quel posto dove matura lo spread, dal padre della patria di cui appena sopra. Scurdammoce o’ passato.

Dobbiamo sperare insomma che il passato mille volte maledetto non passi troppo in fretta, altrimenti saran marce su Roma. O, almeno, su Savona.

TAG: silvio berlusconi
CAT: Partiti e politici

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