Emilia Sarogni, nuovo Presidente della Repubblica. Si può fare?
Con le dimissioni di Giorgio Napolitano si apre la sfrenata caccia al candidato alla Presidenza della Repubblica. Certo non è facile sostituire una personalità come Napolitano, considerando la delicatezza del ruolo che il Presidente della Repubblica è chiamato a ricoprire. Negli ultimi giorni sono state avanzate le candidature più bizzarre, ma su questo già si sono scritti fiumi di post sia sui social che su carta stampata. Ad avviso di chi scrive a ben guardare potrebbe esserci un nome adatto al ruolo che ancora non sia stato considerato dalla Stampa o non sia circolato tra i rumors provenienti da Palazzo Chigi: si tratta di Emilia Sarogni, scrittrice, saggista, conferenziera e consigliere parlamentare italiana. Emilia Sarogni è una studiosa del tema dell’emancipazione femminile nonché europeista di grande sensibilità e competenza, ambasciatrice di portata internazionale di altissimo livello della cultura italiana. Purtroppo come spesso accade in patria risulta essere meno conosciuta di quanto non lo sia all’estero. Possiamo solo augurarci che questo contributo possa mettere un po’ più in luce una donna che ci può rendere giustamente orgogliosi di essere italiani e che potrebbe portare una ventata di novità al Quirinale, senza per questo sacrificare la competenza e la cultura politica che il ruolo di Presidente della Repubblica necessita. Mi pare doveroso a questo punto riportare una succinta biografia della Dott.ssa Sarogni, a supporto del mio endorsement. Nata a Piacenza nel 1936, si laurea a Torino, in Giurisprudenza nel luglio 1960 e in Scienze Politiche nell’ottobre 1962, con il massimo dei voti. Ottiene il Certificato di Alti Studi Europei presso il Collegio d’Europa di Bruges, classificandosi prima nella sezione giuridica dell’anno accademico 1963-64. Nel 1965 vince una borsa di studio americana per il Salzburg Seminar in American Studies. Vinto il concorso per la carriera direttiva del Senato della Repubblica nel 1967, è stata la prima donna a ricoprirvi la carica di direttore, sostenendo per molti anni la responsabilità del Servizio Internazionale. È stata insignita per la carriera di quattro onorificenze della Repubblica Italiana sino a Grande Ufficiale. È consigliere parlamentare dal 1976. Lasciato il Senato, svolge attività di scrittrice, saggista e conferenziera, in Italia e all’estero, su temi relativi all’Unione Europea e alla storia della donna italiana. Nel 1957 vince il massimo premio al programma televisivo “Lascia o raddoppia?” rispondendo a domande sulla storia della Russia e viene invitata a visitare l’URSS nel 1958, ai tempi della leadership di Nikita Krusciov. Al ritorno, scrive il suo primo libro “I Russi non mordono. Questa è la Russia di tutti i giorni”, pubblicato a Milano dalle Edizioni Librarie Italiane nel 1959. Il suo libro “La donna italiana 1861-2000. Il lungo cammino verso i diritti”, pubblicato in prima edizione con l’editore Pratiche di Parma nel 1995, è uscito poi con il Saggiatore a Milano nel 2004, in una nuova edizione aggiornata al 2000. L’opera è stata testo obbligatorio presso l’Università di Bologna nella Facoltà di Scienze Politiche, appena pubblicata e nel 2006 presso l’Università La Sapienza di Roma (Facoltà di Scienze della Comunicazione) e ha costituito oggetto di presentazioni, conferenze, lezioni in numerose città italiane, nonché a Parigi, all’Università di Ginevra, alla State University e all’Istituto Italiano di Cultura di New York, all’Università di Innsbruck. Il primo romanzo, “Torino Addio. Quando gli dei amano”, è stato pubblicato nel 2001 a Torino da Daniela Piazza Editore ed è divenuto libro parlato per i non vedenti. “L’Italia e la donna. La vita di Salvatore Morelli”, biografia con capitoli di romanzo, è stata pubblicata in prima edizione nel 2004, in seconda nel 2007, da Daniela Piazza Editore a Torino, con prefazione del professore Luigi Fontanella della State University di New York. L’autrice ha ricevuto per questo libro la cittadinanza onoraria di Carovigno (Brindisi), città natale di Salvatore Morelli, che per primo chiese in Parlamento a Firenze, nel 1867, la parità di diritti per le donne italiane e dedicò tutta la sua vita all’emancipazione femminile. Nel giugno 2010 è stato pubblicato a Torino da Daniela Piazza Editore il suo primo lavoro teatrale “Salvatore Morelli. Una Tragedia Italiana”, rappresentato per la prima volta il 19 luglio 2010 a Carovigno in Puglia, e nei giorni successivi in altre città della regione. Nel 2011 è andato in scena al Teatro Comunale di Loreto e successivamente, il 19 marzo, a Torino al Cinema Teatro Agnelli e il 9 aprile, a Francavilla Fontana, al cinema Teatro Italia. La scrittrice ha pubblicato, a Torino, nel novembre 2010, sempre con Daniela Piazza Editore, il romanzo “Il contrabbando della vita. Passioni e politica nell’Italia del Risorgimento”. Il protagonista è Salvatore Morelli, circondato da mazziniani ed eroine del Sud, come Antonietta De Pace. Il patriota risorgimentale con dieci anni di carceri borboniche, venne riconosciuto alla sua morte dalle emancipatrici americane come il più grande difensore delle donne nell’Ottocento. Emilia Sarogni ha dedicato al grande patriota di Carovigno, nell’odierna Puglia, una Trilogia: la biografia in tre edizioni, dalla seconda con la prefazione di un professore americano, oggetto il 18 aprile 2011 di una puntata del programma “Le Storie” di Corrado Augias; l’opera di teatro “Salvatore Morelli. Una Tragedia Italiana” e il romanzo, sopra citato, “Il contrabbando della vita. Passioni e politica nell’Italia del Risorgimento”, dedicato al ruolo del Mezzogiorno per la creazione della Nazione. Questo romanzo, già ristampato, è stato presentato dal 2011 al 2014 in decine di città Italiane. Nel gennaio 2012 la scrittrice ha pubblicato con Edizioni Spartaco la biografia: “Carlo Pisacane. L’Amore. L’Italia. Il Socialismo”, presentata in molte sedi, entrata a far parte della Library del Congresso degli Stati Uniti e nella Biblioteca della Harvard University. Nel maggio 2014 sempre con Edizioni Spartaco, ha pubblicato, “Alessandro Malaspina. Gli Oceani. La prigione. Le illusioni”, subito entrato a far parte delle Biblioteche del Congresso degli USA, della Harvard University, dell’Università di Toronto, e nella Biblioteca Statale della Baviera a Monaco. Chissà che qualcuno leggendo questo articolo possa prendere seriamente in considerazione questa proposta…Oltretutto mi chiedo cosa risponderebbe la diretta interessata. Sicuramente avere una donna Presidente della Repubblica segnerebbe una svolta epocale: nelle istituzioni italiane solo il 19,7% degli incarichi sono ricoperti da donne. Un dato che ci deve far riflettere.
2 Commenti
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Complimenti all’autrice dell’articolo per avere il coraggio di sponsorizzare una signora del popolo affatto sconosciuta. Ho partecipato anch’io a giochi televisivi, allora si vincevano monete d’oro, al pari di Renzi, Salvini e questa Signora. Posso avanzare la mia candidatura?
Il suo sarcasmo mi pare francamente fuori luogo. Di candidature bizzarre se ne sono sentite molte ma non mi pare che leggendo il curriculum vitae della dott.ssa Sarogni si possa dire con onestà intellettuale che la sola partecipazione a un gioco, non di fortuna ma di conoscenza storica com’era “Lascia e raddoppia” possa essere squalificante per la persona. Lei da parte sua che competenze può avanzare per proporsi?
La prego di attenersi al merito nelle critiche. Colgo l’occasione per ringraziarLa del coraggio che mi attribuisce: anch’io devo riconoscerglielo e di non infima misura, per aver scritto tale commento.