Bimba disabile a scuola senza sostegno. La mamma paga l’assistente di tasca sua

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19 Settembre 2015

Mara ha 11 anni e per lei lunedì è stato il primo giorno all’Istituto comprensivo Forum Novum di Torri in Sabina, in provincia di Rieti. Era emozionata, come tanti suoi coetanei. E forse anche un po’ di più. Un passaggio importante, quello dalle elementari alle medie. Non ci sono più le maestre ma le professoresse, alle interrogazioni ti danno i voti. Si comincia a fare sul serio, insomma. Mara, però, quel giorno è stata in classe con la mamma. Non proprio una cosa “da grandi”.

E’ successo perché per lei, che è una ragazzina con disabilità grave, non c’era l’insegnante di sostegno e nemmeno l’Aec (assistente educativo culturale). Cristina Giarrusso non se l’è quindi sentita di lasciare la figlia in classe da sola:«Mara ha bisogno di una persona che stia con lei, non può muoversi ed è sorda – racconta a Gli Stati Generali – tra l’altro era il primo giorno in una nuova scuola».

Dal Comune le hanno assicurato che stanno facendo il possibile e che presto Mara avrà l’Aec. Nel frattempo si arrangiano gli insegnanti e addirittura il preside si è reso disponibile a passare qualche ora con la ragazza. «Il personale della scuola si dà da fare –continua Giarrusso – ma è una situazione insostenibile». Dopo lunedì Mara ha chiesto alla madre di non restare a scuola con lei, perciò Cristina ha deciso di pagare di tasca sua una assistente. «Il sindaco Miranda Glandarelliha detto che cercherà di rimborsarmi – spiega – comunque al momento sto provvedendo io».

Ci pensa lei pure a portarla a scuola. Mara, infatti, non può andare con lo scuolabus insieme al fratello e agli altri compagni perché anche lì manca l’assistente. «Il sindaco– spiegaGiarrusso – mi ha assicurato che provvederanno a trovarne uno, ma dovrò assumermi io la responsabilità dato che mancano le attrezzature adeguate per Mara».

Non è un caso isolato, purtroppo. «Una signora che conosco anche lei con un bambino disabile – racconta ancora Giarrusso – mi ha detto di aver vissuto la stessa situazione: lunedì il figlio si è trovato senza sostegno». E nei giorni scorsi ha fatto notizia il papà che in provincia di Lecco si è incatenato per denunciare la mancata nomina dell’insegnante di sostegno per la figlia.

Che le porte degli istituti scolastici nel Lazio si sarebbero spalancate tra il 14 e il 15 settembre non era un segreto. E quindi Provveditorato e Comune hanno avuto tutto il tempo  di trovare l’uno l’insegnante di sostegno e l’altro l’Aec. La bambina, d’altronde, non è spuntata fuori all’improvviso: «Da un anno con il preside facevamo riunioni per organizzare l’arrivo di Mara alle medie, avevamo anche definito una fase di passaggio con l’Aec  delle elementari – aggiunge Giarrusso – Tutto questo è stato impossibile».

Intanto Mara continua ad andare a scuola con l’assistente privata. L’inizio non è stato dei migliori, per lei che, al carico emotivo ordinario di un bambino che arriva in un posto nuovo, deve aggiungere l’ansia per come verrà accolta da persone che non la conoscono. «Finora – conclude la madre – non ho avuto notizie su quello che accadrà lunedì né dalla scuola, né dal Comune. Se non dovessero esserci entrambe le figure che spettano a Mara di diritto, andrò a scuola con i carabinieri e dirò che a mia figlia viene impedito di frequentare la scuola dell’obbligo: Mara prima di essere una disabile è una bambina».

 

 

 

 

TAG: disabili, Integrazione, scuola
CAT: scuola

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