Il ritorno di Bufala Bill (tempi di flat tax…)

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14 Gennaio 2018

Gennaio 2010…Sono passati 8 anni e quindi quasi nessuno se lo ricorda.
Ma 8 anni fa – con Berlusconi premier – accadde una cosa singolare : nello stesso giorno il Fatto Quotidiano, Il Giornale e Libero attaccarono Berlusconi.
Il motivo? Il Cavaliere (allora lo era ancora…) si era appena rimangiata la promessa di abbassare le tasse, vero e proprio specchietto per allodole della sua ultima campagna elettorale.

Il Fatto Quotidiano pubblicava una vignetta feroce (vedi sopra) definendo il premier Bufala Bill.

Vittorio Feltri sul Giornale pubblicava un editoriale intitolato “Il pasticcio delle tasse”.
Ecco il sottotitolo che è una perfetta sintesi del pezzo :

“Il premier annuncia: non è possibile ridurre le aliquote quest’anno, la crisi ce lo impedisce. Vero.
Ma perché nei giorni scorsi ci aveva illuso parlando di riforma fiscale imminente?”.

Ancora più liquidatorio il titolo dell’editoriale di Belpietro sulla prima pagina Libero sullo stesso tema :

“Caro Silvio, non ci stiamo”.

Nella stessa giornata Repubblica parla dello stop imposto da Giulio Tremonti a Berlusconi ( “non ci sono le condizioni per ridurre la pressione fiscale”) un attimo prima della conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Il Riformista che parla di “Stato confusionale” e di “Frenata sulla svolta fiscale”, mentre per il Corriere della Sera “Berlusconi frena sulle tasse”.

Perché infliggere a voi e a me stesso questo piccolo ripasso di storia patria?
Perché pensiamo tutti che sia giusto diminuire la pressione fiscale.
E la tentazione di appoggiare con il nostro voto chiunque prometta di farlo è forte, anzi fortissima.
Peccato che sia un film già visto.
E che tutti ricordino che non ha avuto un lieto fine

TAG: belpietro, berlusconi, corriere della sera, Feltri, flat tax, Il riformista, tasse, Travaglio
CAT: Partiti e politici

Un commento

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  1. vincesko 6 anni fa

    Riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
    – governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%);
    – governo Monti 63,2 mld (19,2%);
    Totale 329,5 mld (100,0%).
    Le cifre. Le manovre correttive, dopo la crisi greca, sono state: • 2010, DL 78/2010 di 24,9 mld; • 2011 (a parte la legge di stabilità 2011), due del governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL 138/2011, 80+60 mld), (con la scopertura di 15 mld, che Tremonti si riprometteva di coprire, la cosiddetta clausola di salvaguardia, con la delega fiscale, – cosa che ha poi dovuto fare Monti – aumentando l’IVA), e una del governo Monti (DL 201/2011, c.d. decreto salva-Italia), che cifra 32 mld “lordi” (10 sono stati “restituiti” in sussidi e incentivi); • 2012, DL 95/2012 di circa 20 mld.
    Quindi in totale esse assommano, rispettivamente: – Governo Berlusconi: 25+80+60 = tot. 165 mld; – Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld.
    Se si considerano gli effetti cumulati da inizio legislatura (fonte: Il Sole 24 ore), sono: – Governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; – Governo Monti 63,2 mld. Totale 329,5 mld.[1]
    Vale a dire, per i sacrifici imposti agli Italiani e gli effetti recessivi Berlusconi batte Monti 4 a 1. Per l’iniquità e le variabili extra-tecnico-contabili (immagine, scandali e cattivo rapporto con i partner europei, che incisero sul rating dell’Italia, al di là dei fondamentali macroeconomici), è anche peggio.
    L’assassinio della verità, chi ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e causato la grande recessione
    http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2859408.html oppure
    http://vincesko.blogspot.com/2018/01/lassassinio-della-verita-chi-ha-davvero.html

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