Marco Ragonese

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Marco è architetto e fondatore di CFCstudio. Dottore di ricerca, ha tenuto corsi di Progettazione Architettonica presso le Università di Trieste, Udine, al Politecnico di Milano e allo IUSVE di Venezia. Ha scritto della relazione tra disciplina architettonica e conflittualità contemporanee. E' interessato a quegli aspetti dell'architettura che si interfacciano con la realtà in maniera [...] non convenzionale, utilizzando punti di vista interdisciplinari.

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Ultimi commenti

Pubblicato il 02/03/2015

in: Nessuno ha seguito Saviano: è un’ottima notizia, anche per lui

Ok. Lasciando stare i risultati, giusto? Un'analisi che indaghi se è il meccanismo delle primarie che non funziona o il problema è nell'elettorato pd campano bisognerà farla... perché così arriveremo ad avere De Luca in Campania e, chessò?, Crisafulli in Sicilia...

Pubblicato il 15/01/2015

in: RECUPERIAMO TERRENO

Direi che la prospettiva è corretta, ma è come cercare di promuovere i gelati al polo nord. Nel senso che le politiche di gestione del territorio non sono mai state orientate in questo senso e ancora oggi la legislazione - elefantiaca in termini dimensionali e temporali - non asseconda le pratiche virtuose. Anni fa l'architetto [...] napoletano Aldo Loris Rossi iniziò a predicare in conferenze e seminari la rottamazione del patrimonio edilizio (giusto ieri ne parlava anche Rizzo sul corsera), in modo da sostituire tutti gli edifici non antisismici. Un pò come le auto euro 1, insomma. Ovviamente la cosa non ha avuto alcun seguito: da un lato per la sua impraticabilità economica, dall'altro perché i vincoli e le prescrizioni in atto non consentirebbero un'azione così drastica. Mettiamo inoltre che la nuova edificazione è da sempre un vessillo innalzato quale unica modalità per lo sviluppo economico e sociale del nostro paese. Lo stesso governo che proroga la detrazione fiscale per il miglioramento energetico dell'abitazione, contemporaneamente, aumenta l'iva sul pellet eliminando di fatto qualsiasi concorrente alla dipendenza dal gas. Poi ci sono i tentativi in cui formule perequative cercano di bloccare la costruzione compulsiva di nuovi vani con risultati non sempre brillanti: a trieste, per esempio, in fase di redazione del nuovo prg si era scoperto che il bonus volumetrico da spendere in zone diverse dal centro avrebbe superato il limite consentito.

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Pubblicato il 15/12/2014

in: Dottori di ricerca in classe? Per carità!

caro andrea, credo che la questione sia importante ma - sarà il titolo? - lascia un retrogusto poco piacevole. Sostengo da tempo che essere preparati in un argomento significhi saperlo insegnare, ma questo vale anche per coloro che apparentemente hanno le "carte" in regola. Da dottore di ricerca, ho conseguito l'abilitazione con un PAS che, [...] senza ombra di dubbio, è stata l'esperienza didatticamente più deprimente della mia vita. Insegnanti demotivati, spinti soltanto dalla voglia di ottenere il "pezzo" di carta con cui - era una convinzione comune all'inizio del corso, nonostante non ci fosse alcuna traccia di ciò - avrebbero finalmente avuto il "posto". Docenti che copiano durante le prove, che si lamentano peggio degli alunni, che "tanto non serve a niente". Il problema, alla luce di questa mia doppia "identità" didattica, rimane il sistema di reclutamento, basato su dati quantitativi (il punteggio) e non qualitativi (valutazione?).

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