Stati Uniti d’America: il nuovo Terzo Mondo

31 Luglio 2022

In futuro, quando storici e sociologi scriveranno del defunto esperimento americano, dovranno constatare che, nonostante la retorica sulla libertà e l’uguaglianza, questo immenso paese è un catino di razzismo, misoginia, omofobia, xenofobia, fondamentalismo religioso, oscurantismo antiscientifico, ignoranza e – soprattutto – di gravi disuguaglianze economiche[1]. Ciò che resta del sogno democratico è un sistema plebiscitario, quasi senza elettori, sottomesso ai ricchi, imperiale[2]. Questi sono i fatti: ai posteri resta solo la valutazione se gli Stati Uniti abbiano mai una reale speranza di diventare ciò che avevano sognato di essere, o se il sistema, fondato sulla violenza cieca del potente sul misero (pellerossa, operaio, immigrato non mitteleuropeo) non fosse condannato al fallimento fin dall’inizio[3].

Incapace di amministrare ragionevolmente la popolazione, l’élite ha smarrito sé stessa[4], perché in questo paese non contano i risultati, ma il successo individuale. Lo sport più praticato, a tutti i livelli, è lo scaricabarile, che si manifesta in assurdi procedimenti giudiziari contro aziende di microonde che non specificano a lettere abbastanza grosse che, scaldati nel forno, i gatti muoiono. O che oltrepassare i limiti di un cantiere stradale e cadere in una buca può avere effetti estremamente nefasti. Oltretutto, il sistema legale punisce le persone povere: migliaia di senzatetto vengono arrestati per vagabondaggio, e ragazzini fermati al volante con infrazioni leggere finiscono in galera perché i genitori non hanno i soldi per la multa o per la cauzione.

Sono cifre da capogiro: nel 2021 c’erano 500’000 persone in galera perché non potevano pagare – una scelta suicida, perché ogni carcerato costa, le prigioni sono aziende private che puntano a guadagnare, l’intero sistema costa ogni anno 13,6 miliardi di dollari al fisco – un fisco che si finanzia solo sulla carta, aumentando i debiti di cittadini già divenuti mendicanti, che hanno perso tutto, persino l’accesso alle cure mediche[5]. Negli ultimi trent’anni il divario tra ricchi e poveri è più che raddoppiato[6].

Per capirci: in Europa, c’è chi pensa che essere povero significhi non potersi permettere di comprare ciò che si vuole – un vestito, uno smartphone, un pranzo al ristorante, una vacanza. L’istituto di statistica italiano (ISTAT) definisce “povero assoluto” valutando la situazione familiare ed i suoi costi, l’età dei suoi componenti (specie i bambini e gli anziani), l’area geografica di residenza, e facendo un calcolo tra entrate e uscite di ciascuno[7]. Nell’Europa occidentale, è considerato in miseria chi guadagna meno (a seconda del paese) di 1250 € mensili al sud e 1800 € al nord e nel centro Europa[8]. Negli Stati Uniti, oltre l’11% della popolazione vive con meno di 900 € al mese, e la metà di queste non ha entrate. Zero[9]. Dorme in strada, in aree sempre più ampie ai confini delle città, vive di espedienti, muore per malattie altrove debellate.

Ovvio: se confrontiamo gli abitanti degli Stati Uniti con quelli di gran parte dell’Africa subsahariana, la povertà americana è meno estrema. Gli Stati Uniti non hanno carestie diffuse e bambini deformati dalla fame e dalle malattie. Tuttavia, gli analisti sostengono che il confronto rilevante sia con i paesi ricchi (Unione Europea, Canada, Giappone, Australia), ed allora diviene evidente che i dati dell’OCSE[10], mostrano un’America straziata dalla miseria più cupa[11].

L’economia americana è cresciuta a un ritmo positivo per decenni, ma quasi esclusivamente per i bianchi caucasici[12]. Secondo la Banca Mondiale[13], nel 2013 nel mondo 769 milioni di persone vivevano con meno di 1,90 dollari al giorno; sono i più poveri del mondo. Di questi, 3,2 milioni vivono negli Stati Uniti e 3,3 milioni in altri paesi ad alto reddito (la maggior parte in Italia, Giappone e Spagna)[14]. Decine di paesi dell’OCSE[15] hanno  livelli di povertà sostanzialmente inferiori rispetto all’America: Francia, Irlanda, Germania, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera, hanno un numero di poveri inferiore alla metà di quello degli Stati Uniti[16]. Questo numero di poveri è talmente grande, da trasformare la pietà in un senso di minaccia e disgusto.

La specificità della povertà negli Stati Uniti

New York, primavera del 2022: oltre 77’000 persone vivono oramai sui marciapiedi[17]

Tradizionalmente, nell’Europa occidentale, dopo gli anni del boom economico e della ricostruzione postbellica, la percentuale di senzatetto è costituita per lo più da immigrati. Negli Stati Uniti, oramai, la stragrande maggioranza dei senzatetto è costituita da esponenti della borghesia che, per un motivo o per l’altro (licenziamento, divorzio, infortunio sul lavoro, mancanza di sostegno pensionistico) è stata estromessa dal sistema[18]. Una volta finiti fuori dal circuito, si perde ogni diritto di cittadinanza, poiché il diritto americano cerca (da sempre) di nascondere l’esistenza della povertà, di marginalizzarla, di renderla invisibile – anche se oramai un cittadino americano su tre, se non vive in strada, abita in una roulotte o in uno slum ai confini delle città[19].

Per lo Stato si tratta di persone colpevoli di “reato contro la qualità della vita”[20]. Ma il loro numero cresce, nonostante le leggi emanate negli ultimi anni, in tutti gli Stati, vietino il campeggio, lo stare seduti o sdraiati per strada, in una situazione nella quale non vengono offerte strutture di sostegno sociale[21]. Gli homeless d’America, ostacolati da leggi e società, vivono la loro condizione con un senso di colpa profondo, che si tramuta in autolesionismo. Nel Paese in cui vive il 41% dei ricchi del pianeta, 105 milioni di persone fa fatica a far fronte ai bisogni più elementari[22].

Il collasso del sistema è iniziato negli anni 70, a causa delle crisi petrolifere, dell’esplosione dell’inflazione[23] e dell’automazione dell’industria manifatturiera che, in alcuni Stati, laddove un sindacato comunque tradizionalmente debole non è riuscito a costruire una rete di salvataggio sociale per i lavoratori meno qualificati. A ciò si è aggiunto il dumping crescente sui prodotti agricoli, e la fine dei dazi protettivi del sistema[24]. La mannaia è caduta con la legislazione del XXI secolo: il diritto americano offre aiuti ai più ricchi, sotto forma di imponenti riduzioni fiscali ed agevolazioni per l’acquisto della prima casa[25].

Le 400 famiglie più ricche degli Stati Uniti pagano meno tasse della classe media[26]. Il Tax Cuts and Jobs Act[27], convertito in legge dal presidente Trump alla fine del 2017, ha punito operai e lavoratori occasionali. Gli Stati Uniti, oggi, “hanno il sistema fiscale di una plutocrazia”, ​​affermano economisti importanti come Emmanuel Saez e Gabriel Zucman[28]. Anche il sistema legale è quello di una plutocrazia, come spiega l’avvocato e attivista Bryan Stevenson: “Abbiamo un sistema di giustizia che ti tratta meglio se sei ricco e colpevole che se sei povero e innocente”[29].

Continua Stevenson: “Nella cruciale questione della possibilità di mantenere un tetto sulla propria testa, la recente storia degli sfratti negli Stati Uniti (che oggi sono milioni ogni anno) lo dimostra. Sono i proprietari di casa, con il sostegno di avvocati, a usare i tribunali per mandare via gli inquilini più deboli (che per il 90% non possono permettersi una difesa). E sono sempre i proprietari a girare a proprio favore le mille pieghe delle norme, nel cui spazio si annidano le vie più subdole per liberare gli alloggi[30]”. Il degrado sociale degli indifesi cresce, sempre più bambini vivono in strada: la popolazione dei senzatetto è oggi formata in grande misura da famiglie e la categoria di homeless in maggior crescita è quella dei bambini: 2 milioni e mezzo, uno ogni 30 minori[31]. Un allarme finora recepito solo dalla Commissione sullo Sviluppo Umano della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti[32].

Perché si diventa homeless?

Chi spende più del 32% del proprio reddito in affitto determina un aumento più rapido dei senzatetto[33]

Le ragioni per l’esclusione sociale sono molte. Tra quelle radicate nella consapevolezza degli Americani, la più diffusa è la malattia mentale: la privatizzazione dell’assistenza psichiatrica ha prodotto un picco di senzatetto negli anni ’80. Nel 2015, un quarto dei senzatetto soffriva di gravi disturbi mentali. Una causa che va a braccetto con la tossicodipendenza: più di un terzo dei residenti dei rifugi per senzatetto si droga o è alcolizzato. Ma la ricerca va oltre i pregiudizi, ed ha scoperto che il motivo principale dell’emarginazione è il costo e la scarsa disponibilità degli alloggi[34]. Secondo la relazione del gruppo immobiliare Zillow (2018), il numero dei senzatetto si impenna ovunque le persone debbano versare più del 32% del proprio reddito all’affitto[35]. La povertà innesca una spirale di violenza domestica, arresti, carcerazioni e sfratti, che portano all’alcolismo, al consumo di droghe e al disagio psicologico[36].

Chi si droga, negli Stati Uniti, viene espulso dai programmi di welfare, non ha più diritto ad una casa, non ha diritto ai pasti gratuiti, viene incarcerato e gli vengono portati via i figli. Questo non fa che generare altro disagio, altra povertà, l’impossibilità di reinserimento e contribuisce alla formazione di una casta di paria[37]: gli intoccabili, disprezzati da tutti e a cui la società non offre che una cella, rendendo il sistema carcerario americano il più grande del mondo per rapporto detenuti/numero di abitanti[38]. E quando escono, vanno a rafforzare la cifra di 580’000 senzatetto censiti, 226’000 dei quali dormono in auto, per terra, in edifici abbandonati[39]. Due terzi sono adulti non sposati, un terzo sono intere famiglie o giovani single[40]. E se sono stati in galera perdono il diritto di entrare in lista per un alloggio[41].

Non c’è alcuna difesa, nemmeno se si seguono le regole: negli Stati Uniti il salario minimo ammonta a meno di otto dollari l’ora[42], una cifra che non consente di sostenere un affitto in un alloggio dignitoso: i canoni di locazione aumentano, i salari no[43]. Con la pandemia, naturalmente, tutto è peggiorato, specie tra le famiglie di colore[44]. La ricchezza globale dei miliardari è salita alle stelle a un ritmo senza precedenti: uno studio pubblicato dalla banca svizzera UBS[45] e dalla società di consulenza PwC[46] ha rilevato che la ricchezza totale dei 2189 miliardari mondiali è salita ad un massimo record di 10,2 trilioni di dollari, cancellando il precedente record di 8900 miliardi registrato alla fine del 2017[47]. Una ricchezza esorbitante che, grazie a Trump (ed al fatto che Biden non ha cancellato le leggi della presidenza precedente) non contribuisce in alcun modo al finanziamento di uno stato sociale che aiuti i più bisognosi.

Di recente ProPublica[48] ha riferito che, mentre la famiglia media americana, che guadagna circa 68’000 dollari all’anno, paga il 14% di tasse federali, i 25 americani più ricchi pagano una “reale aliquota fiscale” del 3,4%, nonostante una crescita della ricchezza di 401 miliardi di dollari tra il 2014 e  il 2018[49]. Elon Musk[50], ad esempio, ha superato lo scoglio dei 100 miliardi di dollari per diventare il quinto cento-miliardario del mondo, e ha visto la sua ricchezza aumentare del 242% nei primi otto mesi del 2020 (Jeff Bezos[51] ha aggiunto 65 miliardi di dollari al suo patrimonio netto quest’anno).

Settembre 1968: manifestazione contro la povertà ad Atlanta in Georgia[52]

Un fattore cruciale nell’esplosione della ricchezza è lo sviluppo del mercato azionario. La Federal Reserve stima che il 10% più ricco degli americani detenga più dell’88% di tutte le azioni disponibili in società e quote di fondi comuni di investimento. Chi, durante la pandemia, ha avuto accesso alla finanza ed ha potuto lavorare da casa, si è arricchito, gli altri hanno perso molto – o tutto, compresa la vita, visto che la pandemia è finora costata 210’000 morti[53].

Secondo l’Internal Revenue Service[54], l’agenzia che riscuote le tasse, è più facile controllare i poveri che i ricchi, giustificando questa affermazione lamentando le carenze di organico – e, quindi, di volontà politica[55]. Per l’americano medio è un prezzo sociale accettabile sapere che se perdi il lavoro, la borsa di studio, ti ammali, ti separi, puoi tirare avanti per un mese, poi finisci per strada – ed i figli ci finiscono ancora prima, perché la loro famiglia implode o li rifiuta: non è un caso se i gay, le lesbiche e i transgender rappresentano il 40% dei giovani senzatetto, e l’80% appartiene ad una minoranza etnica (afroamericani, latini o asiatici)[56]. Questo mentre i bianchi detengono l’85% della ricchezza, contro appena il 4,1% delle famiglie nere[57]: il patrimonio medio delle famiglie nere nel 2016 è di 17’150 dollari, quello delle famiglie caucasiche è di 171’000 dollari[58].

I tassi di povertà più elevati sono quelli degli indiani d’America (23%) e dei neri (21%). Il gruppo successivo è quello degli ispanici (17%), seguito dagli asiatici e i bianchi (8%). I tassi di povertà variano considerevolmente in base al livello di  istruzione: 25% di coloro che non hanno un diploma di scuola superiore, 4% di coloro che hanno un diploma di laurea o superiore[59].  Si stima che la California, che ha alcune delle abitazioni più costose del paese, abbia più del 25% della popolazione senzatetto della nazione. Circa il 70% dei senzatetto dello stato vive all’aperto, e nel gennaio 2020, un sondaggio federale ha rilevato che il 70% di costoro dichiara di essere senzatetto per la prima volta[60]. Gli stati con le percentuali di povertà più alte si trovano in gran parte nel sud, nel Mississippi (20%), la Louisiana e il New Mexico (19%) e il West Virginia (18%), mentre la maggior parte degli stati del nord-est hanno percentuali inferiori al 10%[61].

La fine del sogno americano

Le amministrazioni comunali distruggono gli accampamenti per senzatetto[62]

Le iscrizioni ai college stanno precipitando come mai prima d’ora in tutte le categorie, dai community college alle università private. La recessione ha costretto molti giovani a scegliere tra istruzione e lavoro, e molti scelgono quest’ultimo[63]. Quando, nella primavera del 2020, il COVID ed il lock-out hanno frenato l’economia, i media hanno ipotizzato che ciò avrebbe causato un boom di nascite. È accaduto il contrario[64]. Dall’11 settembre alla guerra al terrorismo, alla crisi finanziaria del 2008, alla crescente disuguaglianza, tutto ha contribuito a distruggere la fiducia delle giovani generazioni. L’ America non attrae più i giovani studenti esteri: dalla Colombia al Marocco e all’Afghanistan, tutti sono cresciuti osservando l’America disonorare sé stessa. Molti college stanno chiudendo, ed andrà peggio se la popolazione continuerà a diminuire[65].

Lo sperpero di trilioni di dollari per la Guerra Fredda[66], per il Vietnam[67] e la corsa agli armamenti nucleari, la presidenza di Richard Nixon[68] con la corruzione dilagante e lo scandalo Watergate[69], la distruzione della rete di sicurezza sociale voluta da Ronald Reagan[70] e​​ continuata con Clinton[71], Bush[72] e Obama[73] , la guerra del Golfo nel 1990-91[74] e l’impegno in infinite guerre in Afghanistan, Iraq e altrove, il crollo di Wall street del 2008[75] e, per ultima, l’epidemia di Covid-19, tutti questi avvenimenti hanno arricchito i lobbysti ed i loro clienti, ma hanno costretto milioni di persone alla miseria e nella gig economy[76] (quella dei lavoretti occasionali, come Uber, Deliveroo e Glovo[77]).

Tutto peggiora ad una velocità sempre maggiore: il conflitto etnico e di classe, l’ignoranza, l’arretramento democratico e istituzionale, l’assistenza sanitaria e la disuguaglianza[78]. Nessun altro paese occidentale ha un’infrastruttura sanitaria pubblica così povera o una rete di sicurezza sociale così sbrindellata[79]. Quando il Congresso ha approvato la riforma del welfare, nel 1996, ai singoli stati è stata concessa maggiore autonomia su come utilizzare i finanziamenti federali per gli aiuti ai poveri. Ventisei anni dopo, gli stati usano questa libertà per non fare assolutamente nulla – ogni anno ci sono 5,2 miliardi di dollari di fondi non spesi del programma di assistenza per le famiglie bisognose[80], o TANF[81]. I livelli americani di violenza della polizia e della criminalità sono paragonabili a quelli del Venezuela e del Sudafrica, e persino Cuba e Bosnia hanno dati migliori sui tassi di mortalità infantile e altri indicatori sociali[82].

Bisogna tornare indietro fino ai regni di Nerone a Roma (I secolo)[83] o dello zar Nicola di Russia all’inizio del XX secolo[84] per trovare tale inettitudine di fronte a enormi minacce[85]. La maggioranza degli americani si preoccupa a malapena degli altri americani, specie di quelli che hanno la pelle scura. Questa è la conseguenza di 400 anni di razzismo e narcisismo.  Un decennio di populismo, intriso di sangue, ha reso la politica selvaggia e divisiva, e ancor meno capace di compromessi che potrebbero salvare vite umane. Una nazione in cui ai diciottenni è proibito acquistare una birra ma possono legalmente comprare armi semiautomatiche smaschera una grave paralisi politica[86].

Milioni di persone sono senza diritto di voto, e non sono tutelati da nessuno[87]. Barriere linguistiche, disparità socioeconomiche, mancanza di accesso ai trasporti, alla casa, alla posta ed al digitale limitano la partecipazione di chi versa in condizioni economiche precarie. E se non hai un tetto sulla testa non puoi avere una carta d’identità – semplicemente smetti di esistere. La perdita del diritto di voto è la perdita della voce nel processo democratico[88].

Il mito dell’autodifesa e la rinuncia al sistema sanitario

Un’immagine di uno delle decine di massacri perpetrati nelle scuole americani da studenti impazziti[89]

L’America è una nazione nata dalla violenza, che attualmente “vanta” un tasso di omicidi con armi da fuoco circa 20 volte superiore a quello della media di altri paesi industrializzati[90]. Le sparatorie di massa sono all’ordine del giorno. Indubbiamente, l’autodifesa è stata a un certo punto della storia americana una necessità per la sopravvivenza, negli Stati Uniti, quello di possedere armi è un diritto sancito dal secondo emendamento della Costituzione[91]. Questa mentalità alimenta il dilagante possesso di armi legali e illegali. Se chiedi ai sostenitori delle armi perché hanno bisogno di una pistola, molto spesso la risposta è che ne hanno bisogno per difendersi dalle persone che possiedono armi[92]. Ormai ha una pistola o un fucile almeno il 39% delle famiglie americane. E non è solo chi ha già delle armi ad acquistarne di nuove: secondo i dati sono tantissimi coloro che solo recentemente hanno scelto di armarsi[93].

Che quello dell’autodifesa sia un mito illusorio è evidente se si considera il numero di sparatorie nelle scuole[94]. Un mito fomentato dalla NRA National Rifle Association[95], una lobby capace di determinare elezioni presidenziali, che nel 2016 ha speso più di 50 milioni di dollari per sostenere Donald Trump – in crisi per le lotte intestine e lo scandalo che ha travolto il suo capo, Wayne La Pierre[96], accusato di aver sottratto 64 milioni di dollari dalle casse della sua stessa organizzazione[97]. Secondo un rapporto dello Small Arms Survey del 2018 i cittadini degli Stati Uniti possiedono 393,3 milioni di armi, una cifra superiore alla popolazione (330 milioni)[98]. È un’onda che cresce: gli americani comprano in massa dal 2020, spaventati dalla pandemia e dalle rivolte razziali. I massacri, lungi dal reprimere la domanda, stimolano gli acquisti. Dopo la sparatoria a Uvalde (Texas)[99] le azioni di Smith & Wesson[100] sono aumentate dell’8,9% e quelle di Sturm Ruger[101] , il produttore di pistole, sono aumentate del 6,1%[102].

I soldi per armarsi si trovano, quelli per curarsi meno. Ognuno combatte per pagare la costosa assistenza sanitaria, e c’è poca fiducia che il governo federale attuerà riforme per migliorare le cose. Per coloro che hanno salari molto bassi, che cercano di crescere i figli, dopo aver pagato alloggio, elettricità, cibo, trasporti e assistenza all’infanzia, pagare anche l’assicurazione sanitaria è impossibile. L’Affordable Care Act[103] (o Obamacare) è stato progettato per rendere l’assicurazione accessibile agli americani con redditi bassi e moderati. Tuttavia, non è sufficiente[104]. Alla fine del 2021, in un sondaggio circa 100 milioni di americani descrivono il sistema sanitario come “costoso” o “rotto”[105]. Quasi la metà afferma che la propria fiducia nel sistema diminuisce.

Un adulto su 20 afferma che un amico o un familiare è morto perché non poteva permettersi cure mediche. Gli Stati Uniti spendono quasi 4 trilioni di dollari per l’assistenza sanitaria, rendendolo il sistema più costoso del mondo. Eppure, secondo il Commonwealth Fund[106], produce risultati inaccettabili nell’aspettativa di vita, i tassi di obesità, il trattamento delle malattie croniche e i tassi di suicidio, rispetto ad altri paesi occidentali[107]. Ovviamente, anche il sistema sanitario tratta i bianchi in modo diverso dai neri e dalle altre etnie. Gli afroamericani, a parità di prestazione, sono pagati meno dei bianchi e, quindi, fanno più fatica a raggiungere un solido benessere[108].

Quasi il 50% degli americani è senza pensione[109]. Il governo non aiuta i cittadini ad organizzarsi per la pensione, i giovani non riescono ad immaginare di essere vecchi, quindi non risparmiano – e quando si rendono conto del problema, è troppo tardi. Clinton, Bush e Obama hanno cercato di far passare i piani pensionistici attraverso il Congresso. Hanno fallito, e il piano di Obama, il Retirement Enhancement and Savings Act[110], è morto al Congresso quando Trump è entrato in carica[111]. Le promesse sulle pensioni di Biden sono state deluse, visti i rapporti di forza al Congresso[112]. L’attuale pensione dipende dal piano 401(k), ma molti dei cittadini della classe media smettono di pagarlo, perché hanno bisogno di denaro per le emergenze[113].

Stato di polizia ed estremismo di destra

25 maggio 2020: la Polizia di Minneapolis assassina George Floyd, un inerme cittadino di colore[114]

Completamente fuori controllo, la polizia, che a colpi di pistola e botte, tiene in scacco la popolazione, ormai convinta che il sistema giudiziario non tratti tutti allo stesso modo[115]. Ogni anno circa 1000 civili vengono uccisi da agenti delle forze dell’ordine[116]. Nei due anni trascorsi dall’omicidio di George Floyd[117], gli Stati Uniti hanno fatto pochi progressi nella prevenzione, e le promesse di riforme non sono state mantenute[118]. Quelle riforme prevedono di togliere finanziamenti alla polizia[119], ma Joe Biden, che sostiene la politica opposta, ha presentato una proposta di budget di 30 miliardi di dollari in più per le forze dell’ordine e per gli sforzi di prevenzione della criminalità, compresi i finanziamenti per mettere più agenti di polizia nelle strade[120].

Negli Stati Uniti la polizia uccide molte più persone rispetto a quella di altre democrazie industriali avanzate. Gli scontri violenti hanno effetti profondi sulla vita quotidiana. La polizia svolge un ruolo chiave nel mantenimento delle disuguaglianze strutturali tra le persone di colore e i bianchi. E il bersaglio degli agenti in uniforme sono uomini e donne afroamericani, indiani d’America, nativi dell’Alaska e uomini latini che corrono un rischio più elevato per tutta la vita di essere uccisi rispetto ai loro coetanei bianchi[121]. A partire dagli anni ’80 la polizia ha usato la strategia delle “finestre rotte”, secondo cui i segni visibili del crimine (come stato d’alterazione, dormire fuori, disturbare la pace e bighellonare) creano un ambiente che incoraggia il crimine e il disordine, compresi i crimini più gravi, e vanno duramente repressi[122].

La detenzione preventiva ha un impatto sproporzionato sulle comunità di colore. A livello nazionale, oltre il 60% dei detenuti è incarcerato in attesa di giudizio e oltre il 30% non può permettersi di pagare la cauzione[123]. L’austerità nei programmi di assistenza sociale ha portato la polizia e le carceri a diventare risposte universali ai problemi sociali[124], ma anche a creare ingenti costi per i risarcimenti dei civili per la cattiva condotta della polizia: dal 2010, la sola città di St. Louis ha pagato oltre 33 milioni di dollari, e Baltimora è stata ritenuta responsabile per circa 50 milioni di dollari per il brutale comportamento dei poliziotti. Negli ultimi 20 anni, Chicago ha speso oltre 650 milioni di dollari[125].

Eppure, la smodata violenza della polizia, per una parte importante della popolazione, è ancora insufficiente. La democrazia negli Stati Uniti è messa a dura prova da gruppi di estrema destra e organizzazioni paramilitari, finanziate da partiti politici e aristocratici milionari. La gravità della situazione è divenuta chiara a tutti con l’assalto a Capitol Hill dei suprematisti bianchi e dei fan di Trump, il 6 gennaio 2021[126].

Sempre più organizzazioni illegali, come gli Oath Keepers, i Florida 3%ers ed i Proud Boys[127], si formano con l’intento di sovvertire lo stato di diritto. Questi gruppi sono diretti da personaggi con background militare, come Mike Clampitt[128], un capitano dei vigili del fuoco in pensione di Charlotte (Carolina del Nord), militante degli Oath Keepers, un’organizzazione neofascista con oltre 35mila iscritti, tra cui dieci parlamentari, due ex parlamentari di singoli Stati, un candidato attuale, diversi commissari di contea dell’Indiana, dell’Arizona e della Carolina del Nord, sceriffi o poliziotti nel Montana, Texas e Kentucky, detectives in Texas e Louisiana, e un alto funzionario di una città del New Jersey[129].

Queste organizzazioni, i cui membri si presentano agli eventi pubblici armati pesantemente ed amano scontrarsi con i militanti di sinistra, credono in un oscuro vertice di assurdi complotti. Con la crisi economica, c’è il rischio che sempre più persone scelgano uno di questi movimenti estremisti, che fanno proselitismo nella sottocultura urbana attraverso l’utilizzo dei social networks.

I controversi valori del popolo americano

6 gennaio 2021: I membri di Proud Boys inneggiano al potere dei bianchi davanti al Campidoglio[130]

L’immobilismo della politica di fronte a simili eventi fa riflettere anche sul significato delle manifestazioni sull’aborto di queste settimane. La decisione di vietare il diritto all’aborto non significa eliminarlo, ma renderlo clandestino. Le donne non cessano di essere libere, mettono a rischio la propria vita per rimanere tali[131]. A riguardo circolano molte teorie complottistiche. C’è chi trova un collegamento tra questi eventi, e li unisce ad una secolare storia di panico sui tassi di natalità dei bianchi. Comprenderli, rivela le radici comuni della violenza razzista e delle politiche antiabortiste.

Entrambi fanno parte di una lunga storia di ansia americana per la fertilità e la riproduzione di una “razza bianca”. Un’idea che afferma che esiste un complotto per sostituire la popolazione bianca con immigrati e afroamericani. I repubblicani hanno recentemente fatto della teoria un cavallo di battaglia, ma la storia è antica ed è collegata a preoccupazioni razziste ed eugenetiche sul presunto declino demografico della popolazione caucasica. Queste stesse preoccupazioni hanno contribuito a rendere illegale l’aborto nell’America del XIX secolo[132], ed è di questi giorni la notizia che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato la sentenza Roe vs Wade con cui, nel 1973, lo aveva legalizzato[133]. Una decisione che cancella un diritto costituzionale stabilito mezzo secolo fa e acuisce la profonda spaccatura culturale dell’America[134].

L’ignoranza crea miti assurdi: il 15% dei cittadini crede che governo, i media e le banche siano in mano a satanisti: allineati, cioè, coi complottisti di QAnon[135] (gli stessi secondo cui George Soros, Bill Gates, Tom Hanks, Celine Dion, Hillary Clinton e Obama[136] fanno parte di una setta di pedofili e Donald Trump è una sorta di salvatore messianico)[137]. Per le generazioni di europei nati nell’immediato dopoguerra, questo è stupefacente, perché nell’ambito della Guerra Fredda, e sostenuti dal Piano Marshall, siamo stati a sognare l’America come la terra dell’infinita libertà, degli spazi infiniti, delle chances per tutti.

La verità è che l’America ha gli stessi problemi di metropoli come Mumbai, e nelle campagne regna un caos in cui i più violenti, come nel XIX secolo, sono ancora coloro che portano una stella sul petto e dettano legge. I nostri valori non sono gli stessi degli americani. Noi europei, se dichiariamo guerra, non raccontiamo di “esportare la democrazia”. E del resto, in un paese dominato dalle lobbies, in cui vota un cittadino su cinque, nel quale la diseguaglianza ed il sopruso sono la regola, è difficile parlare di democrazia. Un paese che sostiene (a parole) la libertà di stampa, ma perseguita Julian Assange, reo di dire la verità. Gli americani ci appaiono ingenui, vittimisti, ottusi, invadenti, irrispettosi delle differenze culturali[138]. Il pericolo è che noi si continui ad importare i modelli americani anche ora che sono evidentemente dannosi, violenti e disfunzionali.

Ci lamentiamo del fatto che in Europa si legge poco. Del fatto che anche da noi, come in America, l’analfabetismo funzionale stia dilagando. Gli Stati uniti sono una nazione nella quale persino nelle città universitarie sono scomparse le librerie e le biblioteche, sostituiti da appunti su un computer. Librerie dove è ancora possibile respirare il profumo di carta e magia che, diversamente che in Europa, ultima fiammella di libertà e di progresso culturale, inspiegabilmente nessuno pensa d’imbottigliare[139].

[1]  https://www.aljazeera.com/opinions/2020/4/20/america-isnt-just-a-failing-state-it-is-a-failed-experiment
[2] https://www.ibs.it/america-suoi-critici-virtu-vizi-libro-sergio-fabbrini/e/9788815098283
[3] https://www.aljazeera.com/opinions/2020/4/20/america-isnt-just-a-failing-state-it-is-a-failed-experiment
[4] https://www.goodbook.it/scheda-libro/george-packer/la-fine-del-secolo-americano-il-ritratto-di-un-paese-attraverso-luomo-che-ne-ha-incarnato-i-vizi-e-le-virtu-9788804721727-3026357.html
[5] https://www.americanbar.org/groups/crsj/publications/human_rights_magazine_home/economic-justice/criminal-justice-debt-problems/
[6] https://www.infodata.ilsole24ore.com/2020/06/05/usa-disoccupazione-doppio/
[7] https://www.istat.it/
[8] https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/06/18/quanto-lontano-dalla-soglia-poverta-scoprilo-calcolatore-interattivo/?refresh_ce=1 ; https://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-statistical-books/-/ks-70-07-038
[9] https://www.census.gov/library/publications/2021/demo/p60-273.html
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TAG: america, discriminazione, Natività, pensioni, povertà, QAnon, senzatetto, tasse, usa
CAT: America, Qualità della vita

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