Virginia Raggi vince il primo braccio di ferro: la Lombardi lascia il direttorio
Sul suo profilo Facebook parla di “polemiche che interessano solo ai giornalisti”. Eppure lo strappo c’è stato, al di là delle dichiarazioni di facciata di […]
Circa 1.200 sono state le firme raccolte da Fratelli d’Italia per presentare la lista apparentata al candidato sindaco di Milano Stefano Parisi, al primo turno delle amministrative. Di queste firme tuttavia 23 sono risultate doppie (la stessa persona che firma due volte) e 5 false (la stessa persona firma due volte, in date diverse e con firme completamente diverse). Tra le firme false anche quella di Lorenzo Kocis La Russa, figlio di Ignazio, tra i leader del partito guidato da Giorgia Meloni.
Lo hanno scoperto i Radicali Marco Cappato e Lorenzo Lipparini con un normale accesso agli atti richiesto dallo stesso Cappato, consigliere comunale uscente, candidato sindaco al primo turno con la lista Radicali Federalisti Laici Ecologisti, collegata al ballottaggio con Beppe Sala.
La responsabilità delle firme è di chi le autentica. In questo caso tutti i moduli oggetto di segnalazione sono stati autenticati dalla stessa persona, il consigliere comunale Marco Osnato, capogruppo al Comune di Milano appunto di Fratelli d’italia. Che fare? “Ci riserviamo ulteriori azioni – annunciano i Radicali – ma chiediamo maggiori controlli sulle liste”.
Abusi vengono rilevati anche sulle affissioni elettorali. I manifesti di propaganda sono autorizzati ad occupare solo gli spazi loro assegnati, solo quelli. E invece come vediamo tutti non è quasi mai così.
La Polizia locale ha già realizzato 1572 accertamenti – fanno sapere Cappato e Lipparini. Di ciascuno andrà verificata l’effettiva abusività. Tuttavia le sanzioni per questo tipo di abuso vanno da un minimo di 103 a un massimo di 1032 euro. L’importo esatto lo stabilirà la Prefettura ma – notano Cappato e Lipparini – “se il Parlamento non farà una sanatoria e non ci sarà l’inattività delle istituzioni preposte (come accadeva prima che bloccassimo questa pratica) partiti e candidati potrebbero essere chiamati a sborsare fino a 1,5 milioni di euro”.
Già alle comunali del 2011, grazie alle segnalazioni dei Radicali e le verifiche della Polizia Locale, sono state comminate dal Comune di Milano multe per 7 milioni di Euro, poi ridotti a 250mila.
I Radicali hanno già presentato al Comune 61 segnalazioni e – promettono – “continueremo a inoltrare al comune tutte le segnalazioni, di qualsiasi partito e schieramento, che ci saranno pervenute corredate di fotografie e numeri di tabellone”.
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