Mondo
L’illusione della democrazia
I recenti incontri, chiamiamoli così, di Istanbul, le farse inscenate dai potenti della Terra, chissà a che cosa servono. Sembra un Giuoco delle parti pirandelliano, perché, come realizza Leone Gala alla fine del dramma, la vendetta della ragione, pur organizzata logicamente, è illusoria. Una specie di vittoria di Pirro.
Ciò che vien fuori da queste riunioni di potenti, quello col ciuffo biondo fuori tempo massimo e la faccia imbellettata di cerone similabbronzato che va a visitare il re d’Arabia in tunicone, senza dirgli nulla sul suo abbigliamento ridicolo mentre a Zelensky ha fatto notare come fosse inelegante nella sua uniforme da battaglia, oppure colle delegazioni russe che sembrano quelle di un’operetta, gli incontri tra leader europei che di tutto hanno l’aria tranne che di un consesso di persone col sale in zucca, e i deliri di Netanyahu o di Putin (che non erano in Turchia), ognuno seguendo il proprio fantasma preferito, totalmente scollegato dalla realtà, mostrano la deriva del mondo contemporaneo, incapace di trovare saldi appigli razionali. Mi si nota di più se non ci vado o se ci vado? Decido di non andare, perché se non c’è quell’altro che ci vado a fare?
Tutto è improntato sull’egocentrismo, e ogni leader ne esprime la propria versione, anche da noi, aggiungendo una bella dose di egoismo: vediamo come Giorgia abbia l’idea del suo, che differisce da quella di Salvini, di poco, e quella assolutamente anodina di Tajani. Ognuno ci tiene a mostrare il proprio peggio, come in una gara, come se fosse un valore aggiunto. Inútiles, dicono gli ispanofoni.
Ovviamente queste esibizioni egotiche caserecce sono assai più innocue se confrontate con quelle dei loro più potenti colleghi d’oltremare o delle rive della Moscova, per non parlare dei deliri permanenti degli stati islamici, immersi nell’irrazionalità e nell’autoreferenza più pure. Resta un mistero come facesse Renzi a individuare un nuovo Rinascimento in Arabia Saudita: che cos’ha visto? Da cosa è rimasto folgorato? Il principe ereditario è veramente così illuminato? Sarà la Linea, quel condominio chilometrico che inizia sul Mar Rosso e finisce chissà dove, il Rinascimento?
La realtà è che i potenti fanno i soliti traffici tra loro, il ciuffo biondo col principe saudita, lo zar coi dittatori coreani e i suoi simili, e personaggi di mezzo come Lula, nel lontano Brasile, anziché assumere una posizione equidistante e quindi più credibile, si schiera col gruppo di chi si oppone agli USA e basta, senza considerare che i suoi alleati sono pendagli da forca uguali a quelli a cui lui si vorrebbe opporre e non si va al di là di questo gioco delle parti manicheo. E perde di credibilità, inevitabilmente. Meglio di Bolsonaro? Sì, di certo, ma siamo davvero sicuri che, alla fine, l’America Latina, peraltro, come gli USA, diretta discendente dalla vecchia Europa, stia intraprendendo una strada veramente alternativa a ciò in cui non si riconosce? Di Milei vogliamo parlare?
Se non si sgretola questo dualismo bene contro male, dove ognuno sostiene, ovviamente, di essere il bene mentre il male sono gli altri, sarà impossibile un vero progresso.
Ma non è che in passato le cose andassero meglio, anzi. Non ci si deve dimenticare che esattamente un secolo fa l’Europa era in condizioni nettamente peggiori e che le conseguenze di quegli estremismi hanno devastato un continente e ucciso milioni di persone in pochissimi anni. Oltre a far perdere patrimoni artistici inestimabili nelle città bombardate dagli uni e dagli altri. Quindi sì, ci sono stati momenti peggiori. Ma perché voler tornare alla barbarie, cosa spinge i popoli di tutto il mondo verso un nuovo oscurantismo, una nuova stagione di illiberalità e di repressioni, di guerre e di distruzioni? È veramente come sosteneva Plauto nell’Asinaria e poi via via altri autori fino ad arrivare a Hobbes, homo homini lupus?
È quindi solo il timore reciproco che lega d’amicizia gli uomini e non un amore naturale. Così sembrerebbe, solo per fare un esempio a noi evidente, il baciare il deretano a Trump da parte di Giorgia ma anche di Giuseppi, all’epoca. Pratica che sembra piacere a Trump, che lo ha pure dichiarato pubblicamente: vengono a baciarci il culo. Proprio così: countries are kissing my ass. Parole sue che mostrano la sincerità e l’alto livello di eloquio di questo prepotente. Perché? Perché lo temono.
I leader occidentali, nelle nostre democrazie, chiamiamole così, sono l’espressione di un voto. Perché, non dimentichiamocelo, il ciuffo biondo è stato eletto, così come sono stati eletti Meloni, Salvini, Orbán, e ora vedremo che succederà in Polonia e Romania, e tutti gli altri esponenti di una destra oscurantista che sta facendo molto male al mondo. Cosa porta gli elettori a identificarsi con questa gentaglia che non fa assolutamente i loro interessi, peraltro, ma i propri? Quale elettore di Giorgia pensa davvero che tutto ciò che ha fatto e sta facendo sia nell’interesse del paese e degli elettori, così come gli elettori di Trump, si rendono conto che lui sta gettando i loro soldi al vento, senza far progredire la Grande America di un solo punto, anzi facendo il contrario, tranne che per le proprie tasche? Sta facendo regredire gli USA a un livello mai visto prima, indebolendo, per esempio, le università, da sempre i centri del sapere e del progresso, dove si formano le menti migliori, cosa perfettamente scimmiottata da questi idioti che abbiamo al governo da noi, e che abbiamo avuto anche in precedenza, soprattutto nei governi di destra. Far languire l’istruzione significa certificare la decadenza di un Paese.
Questa corsa al regresso, spacciata per libertà, realizzazione della felicità, un avvenire luminoso, perché viene salutata da un certo tipo di elettori con conferme elettorali, oltre che negli USA anche in vari paesi d’Europa sempre più repressive, dove le uguaglianze vengono mortificate, i diritti acquisiti messi in forse, i criminali giudicati dalla Corte Internazionale vengono addirittura riaccompagnati con voli di stato, pagati da noi tutti, come fa tutto ciò a essere ignorato proprio da quegli elettori, che sono le prime vittime consenzienti di questa strage della razionalità?
È sufficiente dire che c’è la crisi della sinistra per giustificare tutto ciò o ci sono altre cause più profonde, insite in una cultura repressiva di base che mai si è veramente estinta e che rialza la cresta?
Tutti a elogiare il defunto papa come se fosse un papa comunista, ma chi lo elogiava si è mai reso conto di quanto la Chiesa, e quindi anche il papa, abbia una responsabilità in questo nuovo oscurantismo? L’islam, non ne parliamo, quelli sono all’età della pietra. L’ebraismo, tale e quale e lo sta dimostrando in quest’ultimo anno più che mai con una reazione spropositata verso i vicini di casa.
Probabilmente, nonostante Cazzullo ci faccia dei programmi di successo, la Bibbia non è proprio quella fonte di insegnamenti positivi e strabilianti. Anzi, visti i risultati nel corso dei millenni, direi proprio il contrario, è una fonte di odio verso tutto e tutti, a iniziare da un dio vendicatore che non esita a sterminare gli egizi per proteggere i suoi cocchi, che se lo sono detto da soli di essere i suoi cocchi, e non basta citare alcuni episodi edificanti sparsi qui e là nel libro per utilizzarlo come modello di vita. Un dio che, dopo essersi divertito a giocare colla creta, si diverte ulteriormente a proibire la conoscenza alle sue creature preferite perché così facendo può dominarle, lasciandole libere di pascolare nel suo giardino all’inglese, in una sorta di zoo, con gazebo per il tè pomeridiano e serpenti parlanti, come in un film disneyano. E dal supposto tradimento iniziale vien fuori tutta una storia di ripicche e di punizioni e di peccati che, evidentemente, a un ente così perfetto, sono sfuggiti di mano, incapace di giocare al gioco di cui lui ha pure scritto le regole. Distrattone.
Le tre religioni monoteiste si basano sulla Bibbia, anche il Corano ne è un prodotto derivato, non dimentichiamolo. E tutte e tre queste religioni, basate su favole e leggende mediorientali, fatti riportati oralmente, modificati secondo la memoria di ciascuno dei relatori, hanno portato scompiglio ovunque siano passate e continuano a farlo. Non tutti i mussulmani sanno che Maometto non scrisse nulla del Corano e non conoscono la genesi e lo sviluppo del loro testo sacro, un centone di racconti strampalati raccolti qui e là da chi si ricordava qualcosa delle profezie, con aneddoti aggiunti. Così come nemmeno molti cristiani conoscono come si è formata la Bibbia e quanti sono intervenuti a modificarla, né riportano i presunti fatti al contesto storico in cui si saranno svolti. Non dimentichiamo tutte le sette cristiane che imperversano nelle Americhe, non dimentichiamo i fanatismi dei bianchi usoniani, che, se dovessimo andare ad analizzare la loro aderenza al cristianesimo nel dettaglio, ne uscirebbero bocciati in tutte le materie. Ma non è che vada meglio nell’America Latina, anzi, si salvi chi può. Lì, poi, sono avvenuti sincretismi pittoreschi che però sono assai radicati nella popolazione e l’immaturità, la disinformazione e la superstizione raggiungono livelli stratosferici.
Comunque, di certo le sette religiose usoniane sono quelle più dannose perché il loro Paese è più potente, ha una comunicazione più pervasiva e detta legge. La sensazione di onnipotenza dell’usoniano medio è di gran lunga superiore a quella dell’europeo medio, per intenderci. È ciò che li rende odiosi, così come è ciò che rende odiosi gli islamici e gli ebrei fondamentalisti, perché la loro cieca adesione al dogma passa come un carro armato sui diritti di tutti, anche di chi credente non è.
Per gli usoniani, melting pot di popoli che si sono radunati dai quattro punti cardinali nel paese dei sogni, la religione della terra d’origine è parte integrante dell’identità e quindi rappresenta l’unico appiglio colle origini. E quindi sono più radicate, più radicali, più cristallizzate rispetto magari a chi ha continuato a vivere nei paesi originari. In Europa la religione ha lentamente ceduto il passo alla laicità e a parte l’Italia, che ha un concordato colla Chiesa di Roma ma la cui società è, nella sua maggior parte, ben lontana dal bigottismo usoniano, nessuno penserebbe di giurare sulla Bibbia o di pronunciare Dio in ogni discorso pubblico. Negli USA è abitudine inveterata, come quella di salutare la bandiera ogni mattina. È l’unica identità che possono avere, non essendo riusciti a elaborare altro che un capitalismo di rapina ai danni del resto del mondo.
Il cristianesimo di Trump e dei trumpiani, Vance in testa, oltre ad essere oltranzista e bigottissimo che nemmeno da noi si vedono ormai dei disperati così, è semplicemente ridicolo, così come il diopatriaeffamiglia di Giorgia, così come l’ebraismo di Netanyahu, oppure l’ortodossia guerresca del patriarca moscovita Kirill, o l’islam di Erdogan, eppure, se ci riflettiamo, tutto parte sempre dal libro sacro, perché lì sono i princìpi della loro etica. La Bibbia è l’origine di tutto, il voler considerarla la base della “civiltà”, i cui canoni devono necessariamente essere universali.
Cazzullo non mostra, nella sua trasmissione, la malvagità insita in quel libro, ne elogia solo le parti migliori, accompagnandole ai mosaici del Duomo di Monreale o delle chiese di Ravenna. D’altro canto, non sono rappresentate le nefandezze bibliche in quei mosaici. È un abbellimento della realtà a puro scopo di diffusione dottrinale. Vanno considerati per quello che sono, opere d’arte, certo, ma anche strumenti del potere religioso.
L’origine del disagio contemporaneo è da ricercare lì, e siamo ancora lontani dalla morte di Dio decretata nella Gaia Scienza, non basta autoaccusarsi dell’assassinio divino perché questo sia realmente avvenuto. D’altro canto Dio è un’invenzione dell’uomo, chiamalo Essere, chiamalo Motore Immobile, chiamalo come vuoi sempre cucuzza è, come si può assassinare qualcosa che non c’è. Ma, tra le invenzioni umane, è quella più persistente, più deleteria, quella che più ha creato discordie, una peggiore dell’altra, camuffandole da suprema bontà e instillando il senso di colpa anche quando di colpe non se n’è commessa nemmeno una.
Perché, se un patriarca ortodosso o un papa benedicono una guerra, o un imam o un rabbino fanno altrettanto, è perché Dio è il dio degli eserciti, Dominus Deus sabaoth. E, sebbene ci sia chi sostiene che codeste schiere siano quelle angeliche, nelle rappresentazioni quegli angeli hanno spade di fuoco per scacciare i progenitori disubbidienti dall’Eden oppure lance per trafiggere Luciferi brutti e neri colle ali di pipistrello, bestiola utilissima che, nell’immaginario collettivo, poverina, è stata successivamente associata al vampiro, creatura demoniaca. Quindi sempre un’idea di violenza c’è. E se c’è un nemico da combattere, sempre, Dio sta dietro questa sete di giustizia e passa sul cadavere di chiunque, altro che chiama a sé chi gli è caro.
I nemici da combattere ci sono, eccome, e si chiamano ignoranza e superstizione e le religioni “rivelate” e istituzionalizzate non sono altro che questo. Si possono imbellettare e si può dare loro la promozione a “cultura” ma da che mondo è mondo sono sempre servite per assoggettare e umiliare gli uomini.
Il nuovo papa non farà altro che ciò che i papi hanno sempre fatto e devono fare: difendere la Chiesa e quindi difendere i dogmi, nient’altro. Possono apparire più o meno “progressisti” a chi vuol vedere un progresso ma se avessero ancora un potere temporale come lo avevano prima non sono così certo che ostenterebbero una loro apertura alla modernità. Basti solo pensare alle divise che portano, preti e suore, e a quelle delle guardie svizzere che risalgono a cinquecento anni fa. Ben lontani dall’innovazione, è un continuo ballo in maschera, pura scenografia pour embobiner les touristes, come le processioni della Settimana Santa.
Sento già le voci di chi obietta ma allora se non c’è più la religione si lascia spazio all’anarchia e all’egoismo? Ma perché, se uno non è credente deve per forza essere un delinquente o un egoista? E un credente ha automaticamente la patente di buon cittadino perché aderisce a diopatriaeffamiglia? Basti vedere i princìpi di Trump, Vance Orbán, Salvini, Bolsonaro, cosa pensano dei migranti, come li trattano e come li vedrebbero volentieri in galera o appesi, perché tanto la colpa è sempre la loro. Colpa di non essere come loro, bianchi e cristiani (a senso loro). L’esposizione mediatica dei deportandi latini mentre la ministra Kristi Noem, col solito berrettino pirlesco e un orologio d’oro tascissimo al polso, quasi da zingari, ma status symbol di chi nella vita ce l’ha fatta, oltre a una ridicola chirurgia estetica facciale e immaginiamo anche altrove, ha mostrato il tipo osceno di comunicazione trumpiana, dove la dignità non è di casa e di cosa tocca a chi parla spagnolo e ha un tatuaggio, senza possibilità di un processo, senza poter usufruire di un avvocato, sei colpevole e basta perché lo decido io. È il linguaggio che usano ormai tutte queste destre nei confronti di chiunque non la pensi come loro, spalmando menzogne continue intorno a loro, menzogne che sono facilmente identificabili anche senza che fosse quella l’intenzione, perché sono evidenti a chi ha una minima capacità critica.
Le carceri in Albania “funzioneranno” è un’evidente bugia, un esempio tra i tanti delle bugie nostrane, di Giorgia, soprattutto, grande inventrice cronica di bugie. Ma i quattrini sottratti agli italiani per fare quegli obbrobri sono ormai andati e pure fuori dai patri confini, quattrini che sarebbero stati utili per costruire un nuovo ospedale, per esempio. Lasciamo stare tutto ciò che viene detto sul Ponte sullo Stretto da quell’altro che non ha nemmeno idea di dove sia lo Stretto e cosa ci sia sotto. Patria… seh!
Homo homini lupus. E aggiungerei Superior stabat lupus, longeque inferior agnus. Terribile. Ma l’evidenza e il trend di questi ultimi anni sembrano essere proprio questo, la prepotenza. Diamoci da fare per invertire la rotta.
Sarebbe da augurarsi un movimento di pensiero che sovrasti queste opposizioni da operetta che ci ritroviamo e che affronti i problemi seriamente. Ci vogliono pensieri, soprattutto. Basta coll’uno vale uno e le minchiate pluristellate e basta coi rinascimenti renziani. Uno può valere anche molto più di uno, se ha un cervello funzionante. È l’optional di dotazione minima che non sempre c’è.
Ragionateci un po’. Poi, magari, mi fate sapere.
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