Monza fuori dalla Coppa Italia, inizio di stagione in salita

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14 Agosto 2023

Certo: è calcio d’Agosto. Bastava tuttavia  guardare il volto di Raffaele Palladino a bordo campo negli ultimi minuti di gioco per capire che la sconfitta con la Reggiana, in Coppa Italia,  ha pesato tantissimo sull’umore del mister e anche della squadra.

Intanto una premessa: per un tempo, il primo, il Monza ha giocato bene. Ha occupato il campo, ha pressato, e Kyriakopoulos sulla fascia sinistra, lasciata libera dal trasferimento dell’Imperatore Carlos Augusto, ha dato esito confortante.

La sconfitta si spiega con il secondo tempo in cui si sono cumulati i problemi rimasti irrisolti nel Monza della prima stagione in A. Innanzitutto la carenza di una punta di peso lá davanti. Caprari e Mota, finchè il centrocampo ha retto, hanno fatto la loro parte. Bene Ciurria cui è stato annullato un gol nel primo tempo. Bene D’Ambrosio, autore della rete del vantaggio, ancora un pó imballato Gagliardini. Finchè sono rimasti in campo il centrocampo con Pessina in mezzo ha fatto la sua parte. I problemi sono nati con i cambi quando ad uscire è stato Colpani, ottimo a supporto delle punte, e il terzino sinistro greco. Carboni a sinistra e Vignato troppo solo e senza una punta di peso che potesse aprirgli dei varchi, ha inaridito l’attacco dei biancorossi giá sofferente in modo congenito. A questi errori di valutazione, Palladino non ha considerato che la partita sull’1-0 non era ancora finita, si sono aggiunte le sostituzioni in difesa con Pablo Marì tolto dal campo che ha creato evidenti imbarazzi grazie ai quali  un’ottima Reggiana ha trovato varchi in cui penetrare e bucare la difesa brianzola. E siccome il calcio nella sua complessitá resta tutto sommato una cosa semplice, possiamo dire che se in una squadra giá rinnovata a centrocampo in cui sono andati via due assi come Rovella e soprattutto Sensi e se a sinistra è andato via un campione come Carlos Augusto, non puoi fare giocare i rincalzi nella prima partita ufficiale in cui ti giochi un pezzo importante di stagione. Nessun dramma, puó succedere e si puó ripartire da qui per crescere.

Resta il fatto che la squadra è inevitabilmente ancora fragile essendo stata privata dei suoi pilastri e ha bisogno di crescere. Solo che incombe il campionato, e la prima è a San Siro con i vice campioni d’Europa, che rischiano di stritolare i brianzoli e di provocare un inizio di stagione molto difficile. Sobrietá con i cambi, Mister. Difesa solida e, per quanto possibile, piú cattiveria sotto porta.

“E se non andrá, ce ne torneremo al Bar”, ha cantato la Curva Pieri a fine partita. Monza resta la culla di un sogno appena sbocciato.

 

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CAT: calcio

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