Fenomeni cinesi … l’inizio della fine??

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13 Luglio 2015

Mentre un po’ tutti sono “attratti” dalla Grecia, con espertoni di economia in molti programmi televisivi e opinionisti piuttosto che veggenti a discutere sulle possibili reazioni della Grexit, post referendum, sta passando un po’ sottovoce o quasi due fenomeni economici provenienti dalla Cina:

  1. continua acquisizione di società europee
  2. fine, o quasi, della  bolla speculativa

Notizia della scorsa settimana che MPS e Unicredit sono state parzialmente acquisite (per circa 2% ) dalla banca centrale cinese. caso abbastanza insolito qualche anno fa, ma che ormai si sta dimostrando abbastanza frequente in Italia. La banca cinese sta lentamente acquistando varie aziende del MIB30 portando, sicuramente liquidità, che le aziende necessitano in questo momento, ma dall’altra parte ha preso avvio una forma di globalizzazione inversa, dove “l’Occidente” viene comprato dai paesi del terzo mondo o ex-terzo mondo, e in questo caso addirittura ex-comunista.

Un caso che non sta facendo per niente discutere, che nessun politico si mette ad urlare contro questo fenomeno, assolutamente strano, per certi aspetti, ma soprattutto preoccupante se dovesse aumentare. In particolar modo da quei politici che hanno paura di un’Europa unita e alleanze con aziende francesi (come per Alitalia), ma che non dicono nulla nel momento in cui si lasciano scappare aziende italiane ad arabi o cinesi.

In contemporanea la bolla speculativa in Cina degli ultimi 6 mesi , sembra che stia per esplodere. Intanto, vorrei dire che non si tratta della fine della bolla speculativa cinese, bensì la fine della bolla speculativa internazionale. Come riportato anche in un altro post (http://www.glistatigenerali.com/?p=24874 ) da qualche mese gli speculatori internazionali hanno iniziato a vendere su tutti i mercati.

L’indice del mercato azionario cinese (Shanghai Stock Exchange Composite Index) riportato nel grafico sottostante (fonte: Bloomberg), evidenzia come la bolla speculativa sia proprio iniziata verso la fine del 2014 , come negli altri mercati europei, e adesso almeno quelli furbi hanno iniziato a vendere proprio prima che il mercato assuma prezzi reali, ossia l’indice generale ritorni intorno a 2.000 punti.

 

SHCOMP

 

 

 

 

 

 

 

 

La ragione di questa bolla ? Un po’ difficile a dirlo, ma sicuramente ha avuto degli impatti la forte riduzione dei tassi d’interesse sulle principali valute internazionali. Anche la valuta cinese (Yuan) ha subito un trattamento particolare dalla banca centrale cinese, con costante riduzione dei tassi, anche durante la bolla speculativa.

Per completezza d’informazione, riporto anche un grafico che paragona l’andamento dei tassi di rendimento del titolo di stato cinese e tedesco. Entrambi i titoli hanno subito una costante perdita di rendimento, ad esclusione del Bund tedesco degli ultimi mesi dovuti probabilmente all’effetto Grecia. Comunque se il rendimento dei titoli di Stato è diminuito vuol dire che la domanda di acquisto è aumentata, proprio un controsenso se si guarderebbe solo il rendimento, ma se si guarda il rischio no.

 

bund and china

In queste condizioni di mercato non è proprio facile capire come comportarsi e capire veramente dove andrà il mercato, sicuramente la Grecia in tutto questo non ha influenza, visto che l’economia reale greca è assolutamente imparagonabile al mercato cinese.

A parte questo, il mercato, forse dalla Cina, si sta avviando verso una stabilizzazione dei prezzi ed una fine della bolla speculativa dovuta a tassi d’interesse esageratamente bassi.

Nel caso in cui dovesse iniziare la fine della bolla speculativa in Cina, con alte probabilità, si potrebbe propagare anche in Europa portando i mercati azionari a valori pre bolla, come per esempio DAX intorno ai 10.000 punti, FTSE MIB sotto i 20.000 punti.

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TAG: bolla speculativa, Cina, finanza
CAT: Capitali, Cina

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