Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, al centro dell’inchiesta sull'urbanistica che ieri hanno portato all’interrogatorio di Marinoni e Tancredi

Milano

Indagine urbanistica a Milano: la procura punta a Sala ma Tancredi dice: “Marinoni l’ho scelto io”

24 Luglio 2025

Nel contesto dell’inchiesta sull’urbanistica milanese sono stati interrogati ieri Giancarlo Tancredi e Manfredi Catella, mentre Marinoni ha scelto di non rispondere.

Milano vive un nuovo capitolo dell’inchiesta sull’urbanistica, con sei indagati interrogati dal Gip Mattia Fiorentini. Tra questi, l’ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi – per il quale i pm hanno chiesto i domiciliari – ha risposto mercoledì mattina al giudice, difendendo la propria azione e assumendosi la responsabilità relativa alla Commissione Paesaggio. Al contrario, l’architetto Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione, ha scelto di non rispondere, presentando però una memoria difensiva.

Parallelamente, il sindaco Beppe Sala risulta indagato nell’inchiesta, principalmente in relazione alla nomina di Marinoni e ad alcune presunte pressioni su progetti urbanistici. Tuttavia, non è stato convocato per essere ascoltato e ha ribadito pubblicamente la propria estraneità ai fatti, mentre spiegava al consiglio comunale che non avrebbe lasciato il l’incarico. Secondo la Procura, la Commissione Paesaggio, organo consultivo incaricato di valutare gli interventi edilizi sul territorio comunale, avrebbe agito in modo da favorire interessi privati, accelerando alcune pratiche e condizionando decisioni urbanistiche rilevanti. I reati ipotizzati includono corruzione, induzione indebita e falso, aggravati nel caso di Marinoni da un conflitto di interessi.

Tancredi, durante l’interrogatorio durato oltre un’ora, ha spiegato di aver proposto Marinoni alla guida della Commissione per la sua competenza tecnica, escludendo favoritismi o vantaggi personali. Ha inoltre presentato una memoria difensiva e comunicato al giudice di essersi dimesso sia dall’incarico politico che da quello amministrativo. La Procura ha però insistito per una misura cautelare, sostenendo che, nonostante le dimissioni, potrebbe continuare a esercitare un’influenza sulle dinamiche oggetto di indagine. Marinoni ha invece scelto di non rispondere agli inquirenti, riservandosi di fornire chiarimenti in fase processuale. La sua difesa ha contestato l’impianto accusatorio, respingendo l’idea di un sistema corruttivo e parlando di interpretazioni prive di fondamento oggettivo.

Tra gli altri indagati sentiti figurano l’imprenditore Manfredi Catella, fondatore di Coima, che ha annunciato di aver rinunciato a ogni delega esecutiva nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, e gli architetti Federico Pella e Alessandro Scandurra, oltre a due professionisti del settore immobiliare. Tutti hanno risposto alle domande del giudice e depositato memorie difensive. In parallelo, prosegue un filone dell’inchiesta dedicato al progetto “Park Towers” nel quartiere di Crescenzago: tre torri residenziali per un totale di 113 appartamenti. La Gup Alessandra Di Fazio ha disposto il rinvio a giudizio per sei persone, tra cui funzionari comunali e imprenditori, con l’accusa di lottizzazione abusiva, falso ideologico e violazioni nella procedura edilizia. La prima udienza è fissata per il prossimo novembre.

Al momento, le deleghe all’urbanistica sono state affidate alla vicesindaca Anna Scavuzzo. Il giudice Fiorentini si è riservato di decidere sulle richieste di custodia cautelare entro i prossimi giorni. La complessità dell’indagine e l’ampio numero di soggetti coinvolti rendono delicata ogni valutazione. Intanto, il Comune di Milano segue con attenzione l’evoluzione della vicenda, che tocca da vicino l’assetto amministrativo e politico della città.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi collaborare ?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.