Sono sicuri i contatori della luce?
Decine di milioni di contatori elettronici, i c.d. smart meters o contatori intelligenti creati da Enel, lampeggiano nelle nostre case.
Dalle bollette sappiamo che misurano l’energia elettrica che consumiamo, ma non sappiamo assolutamente come sono fatti. Quando sono venuti a sostituirli, nessuno ce lo ha mai spiegato. E continuano a farlo, da più di dieci anni.
Se, dal punto di vista delle metrologia legale, sussistono numerosi dubbi, spesso ripresi nel blog, viene ora alla luce un aspetto ben più grave, e cioè la potenziale pericolosità per gli utenti.
Il recente intervento promosso da un gruppo di lavoro è particolarmente allarmante.
Tutto nasce dal marchio CE che in Europa garantisce la conformità di un qualsiasi prodotto, alle norme in accordo alle quali viene fabbricato, posto in commercio e utilizzato. Se il marchio CE non è regolare la presunzione di conformità alle norme richiamate non sussiste e se il il marchio CE non è regolare s’incomincia col pagare una multa, ma non è questo il punto, anche se le irregolarità sono decine di milioni.
In realtà, se c’è una marcatura CE, regolare o meno, ci deve essere qualcuno che ha eseguito i test di sicurezza.
Ci dev’essere un manuale d’istruzione che spieghi come funziona, cosa si può e cosa non si può fare ai fini della sicurezza.
I contatori di energia elettrica attualmente in servizio sono contraddistinti da due tipi di marcatura CE: quella utilizzata prima dell’entrata in vigore della MID, nel marzo 2007, che riporta il solo simbolo CE e quella utilizzata dopo l’entrata in vigore della MID, dove il simbolo CE è seguito da una M, dalle due ultime cifre dell’anno di costruzione dello strumento, e dalle quattro cifre che identificano l’Ente Notificatore Europeo, che ha controllato il progetto e ha eseguito tutte le prove previste dalla legge.
Per i pre-MID, e sono più di trenta milioni di pezzi, non era stato presentato in omologazione alcun modello, e non esiste pertanto una garanzia che il contatore risponda ai criteri di sicurezza previsti; non chiaro quindi perché riportino il simbolo CE.
La marcatura dei post-MID invece attesta la conformità dello strumento ad un modello depositato, che risponde alle norme metrologiche e di sicurezza, previste dalla stessa legge.
A tale proposito la MID prevede che, all’atto dell’installazione, venga consegnato all’utente, non solo il manuale d’istruzioni e uso, ma anche la “Dichiarazione di Conformità” al modello, firmata dal legale rappresentante della società responsabile che lo ha immesso sul mercato e che garantisce che i criteri di fabbricazione e di prova del prodotto sono stati rispettati.
La dichiarazione di conformità attesta altresì che l’azienda costruttrice del contatore, ha depositato un fascicolo tecnico presso l’Ente Notificatore Europeo che lo ha omologato e che tale fascicolo è consultabile dall’utente.
Quanti, dei milioni di utenti, sono in possesso di tale documento?
www.edoardobeltrame.com
Un commento
Devi fare per commentare, è semplice e veloce.
Al di là dei legittimi dubbi di carattere legale, tecnico e “di buon senso” legati al presunto mancato rispetto della Legge, se da oltre 10 anni milioni di contatori funzionano senza aver provocato un’ecatombe di guasti e incidenti, dove starebbe il problema? Si sentirebbe più sicuro con i test di laboratorio a campione della marcatura CE e con la consegna di un manuale d’uso?