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Consumi

Il rapporto tra corpo e mondo

di Titti Ferrante
24 Gennaio 2022

“Dici che quei gattini dovrei affogarli. Che puzza!
E affogare anche la bambina.
Se è matta a due anni, a dieci si taglia la gola.
Il pupo sorride, lumacone paffuto,
dalle lustre losanghe arancione.
Roba da mangiarselo. É un maschio”

Come si fa ad essere in armonia col mondo? Oggi è più che mai difficile.
In classe è faticoso parlare indossando la mascherina, pesante dire ai ragazzi di mantenere le distanze di sicurezza previste dal protocollo Covid. Fa freddo e tenere porte o finestre aperte significa esporsi a vento e pioggia. Per comprendere chi ha dato una risposta in classe a volte si è costretti a chiedere chi ha parlato. Siamo immobili, persino il bidello non entra più in classe a portarci le circolari. Le notizie e i continui aggiornamenti circolano sul cellulare. Dimenticarlo a casa ti rende la giornata problematica.
Non solo il movimento delle labbra non è percepito, ma si cerca di ridurre al minimo il movimento fisico. L’educazione motoria, disciplina che i ragazzi prediligono perché consente loro di potersi finalmente muovere dai loro posti, distrarsi, svagare la mente, non è praticabile. Portare una classe in palestra significherebbe creare assembramento, contravverrebbe alle norme di tutela previste per evitare la diffusione della pandemia.
Persino le uscite sul territorio sono vietate, o, al massimo, è consentito a piccolissimi gruppi di alunni. Quello che un tempo era parte integrante del programma scolastico, è oggi sacrificato. La formazione di uno studente in loco, presso agenzie turistiche, alimentari, musei, si svolge per tempi molto più prolungati a distanza, dinanzi un computer. Tutto ciò ha le sue ripercussioni negative non solo sulla formazione, ma sull’umore e persino sulla forma fisica.
Corpo e mente, come gli orientali ci hanno insegnato ormai da secoli, sono un tutt’uno. Le depressioni conducono a mangiare compulsivamente, non perché si abbia effettivamente fame, ma perché il cervello ha bisogno di sostanze che lo gratificano.
Necessario più che mai in questo periodo è allentare le pressioni praticando ad esempio lo yoga, una scienza del benessere psicofisico, che denota una conoscenza precisa e sofisticata dei processi fisiologici, nonché dei processi psichici. Una disciplina attraverso cui, per mezzo della rimodulazione del respiro, è possibile raggiungere un maggior rilassamento.
Dal latino medievale corporeitas, derivato di corporeus, “corporeo”, il termine indica l’avere un corpo e anche l’essere corpo. Sartre sostiene: “Il mio corpo non è un corpo, uno dei tanti oggetti-corpo. Esso è irriducibilmente e originariamente mio perché è tutt’uno con il soggetto che io sono. Il mio corpo è intriso di soggettività, è corpo-soggetto, non è solo ‘schema’ o qualcosa che io ho: “io sono il mio corpo”.
Questa precisazione rende necessario chiarire la distinzione tra corpo vissuto e mondanizzato.
Nei primi stadi della età evolutiva, il corpo è originariamente mondano: l’infante, cioè, non solo non distanzia il suo orizzonte oggettuale dal proprio corpo, ma, all’interno di sé stesso, non riesce a distaccarsi, cioè, dall’agire immediato. È in tal modo possibile dire davvero che il corpo proprio è l”appartenenza’.
All’aggettivo mondano – da “mundus”, mondo, che è tipico, caratteristico del mondo inteso come vita terrena e per estensione ai suoi interessi materiali: beni mondani, affetti mondani, piaceri mondani e che afferiscono al campo semantico della vanità e delle effimere soddisfazioni di chi è frivolamente gaudente – preferisco il verbo mondare. Questo verbo ha il significato di togliere la buccia ad un frutto. Asportare l’involucro esterno, ripulire da ciò che è inutilizzabile o dannoso significa arrivare alla polpa, al cuore di ciò che ci alimenta. L’accesso all’essenziale è necessario per nutrirsi in modo sano.
Un istituto tecnico quale può essere un turistico, o un alberghiero, prevede un percorso di studio che, ancor prima che la legge lo rendesse obbligatorio, richiede che un sapere teorico si traduca in competenza, in un sapere pratico. Le aziende presso cui gli studenti effettuano stage di formazione sono scelte accuratamente, accreditate; il resoconto degli alunni è un momento fondamentale per capire se si è operata una scelta giusta.
Una sorta di customer satisfaction.
Saper fare scelte razionali e formative è un momento fondamentale, significa esporre gli studenti a realtà virtuose dove le loro capacità possono trovare un terreno fertile attraverso cui realizzare se stessi.

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