Giuseppe, un papà buono

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19 Marzo 2022

Si diceva di Giuseppe che fosse buono come il pane.
Perché pane è dignità per l’uomo, è il frutto del suo lavoro che lo nobilita nell’anima.
Ma Giuseppe era anche un falegname capace di costruire la protezione, perché doveva arrivare il Silenzio di Dio.

Aveva la pazienza di soffrire e di sopportare, anche quella di battezzare un Figlio non suo.
Non aveva toccato, conosciuto la Sua donna che ebbe il suo ventre pregno del Figlio di Dio, Maria Immacolata senza mai essere sfiorata.
Giuseppe lo sapeva e ci credeva.
Ed in questo fu regale, come la sua stirpe quella di Davide che diede a Gesù, perché fosse un Re.

Ogni padre è felice quando vede la sua donna ed i suoi figli che possano mangiare il pane, che possano allungare le mani nel cesto, lì in mezzo al tavolo, pieno di pane fragrante, per essere toccato e portato alla bocca.

Ha compiuto il suo dovere, per la sacralità della famiglia.

Ha lavorato, sudato per i suoi figli e la sua donna.

E si prenderà cura di loro: li guiderà, accarezzerà, li vedrà crescere e soffrire e starà lì accanto, come una quercia che ripara dal vento, come una nave che squarcia le tempeste del mare e porta tutti alla sospirata riva.
Sia sempre così, perché Giuseppe era un papà buono.

TAG: festa del papà, giuseppe, San Giuseppe
CAT: costumi sociali

3 Commenti

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  1. andrea-lenzi 2 anni fa

    Andiamo con ordine. Circa il pane: se seistesse, la necessità di mangiare ogni giorno per non morire l’avrebbe creata la divinità. Avrebbe cioè creato la crudele lotta quotidiana per la sopravvivenza: una carneficina che va avanti dall’inizio della vita stessa, ed è alla base di ogni conflitto. Oltre alla fame, dio sarebbe anche il reposnsabile di ogni virus, batterio e tumore.

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  2. andrea-lenzi 2 anni fa

    La vera protagonosta della vicenda è la madonna, alla quale, se fosse esistita, andrebbe la massima solidarietà in quanto 13nne ingravidata senza consenso da un dio capriccioso per farsi uomo e “salvare” l’umanità dalla sua stessa ira, come quando affogò tutti con il diluvio universale perché non gli piaceva come stessero usando il “libero” arbitrio

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  3. andrea-lenzi 2 anni fa

    Ed arriviamo al punto finale: per fare del bene non occorre la religione ma, al contrario, la superstizione religiosa è terreno fertile per l’intolleranza: verso gay, donne, non credenti, chi non si allinea, cioè “il diverso”: ecco perché ogni partito conservatore (destra) con “valori” religiosi al suo centro supporta leggi maschiliste, omofobe, razziste/antimmigrazione ED ECCO PERCHé LA DOVREMMO SMETTERE DI FARE SEMPRE PROPAGANDA CATTOLICA, come quellla apparentemente innocua di questo trafiletto, che però si va ad aggiungere a migliaia di ore in tv del papap/vescovi, agli “insegnanti” di religione nella scuola pubblica, ad assude festività nazionali che dipingono dio ed il cristianesimo come buoni, mentre la logica e la storia dimostrano il contrario ed ancora non abbiamo una legge sulla EUTANASIA a causa della cattodemenza diffusa proprio a causa di tale propaganda.

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