Ignorante bellezza: miss Italia 2015

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21 Settembre 2015

Nel corso della serata finale dell’edizione di Miss Italia 2015 condotta da Simona Ventura, il giurato/coach Claudio Amendola ha osato chiedere alle tre finaliste in quale epoca avrebbero voluto vivere e chi avrebbero voluto essere. Domanda oltremodo azzardata.

La vincitrice della kermesse andata in onda su La7, ha risposto:

Nel’42, per vedere realmente la Seconda Guerra Mondiale. Sui libri ci sono pagine e pagine, io volevo viverla, tanto so’ donna e il militare non l’avrei fatto e me ne sarei stata a casa.

Il cinema ci ha offerto negli anni diversi film sullo stereotipo della candidata ai concorsi di bellezza, perché stereotipare le donne che puntano sull’aspetto, invece che sulle dote intellettive, è un modo facile per sminuirle.

Ci ripetiamo sempre (e a ragione) che la bellezza non esclude affatto l’intelligenza e che le donne hanno diritto a parità di trattamento e opportunità rispetto agli uomini nel contesto lavorativo e sociale.

Certo è che tutti questi sforzi per ottenere la parità dei diritti vengono vanificati in un batter d’occhio con affermazioni come questa, quando chi vince il concorso è provvista di un gradevole aspetto esteriore, a cui pare non si accompagni alcuna istruzione né conoscenza storica.  I genitori orgogliosi di tali fanciulle che snocciolano aneddoti sulle qualità della loro progenie, si sono mai preoccupati che avessero anche una dignitosa preparazione culturale?

Parlare della seconda guerra mondiale, una ferita ancora aperta per tante famiglie che hanno perso i loro cari, con tale leggerezza è una mancanza di rispetto alla loro memoria. L’unica consolazione è che non sia stato il servizio pubblico ad offrirci questa scena desolante.

Non ci sono più le Miss Italia di una volta. Un tempo le ragazze in gara nei concorsi di bellezza avrebbero detto di volere la pace nel mondo. Un’affermazione trita e ritrita, forse, ma a questo nessuno poteva contraddire, avesse o non avesse mai aperto un libro di storia.

 

 

TAG: bellezza, intelligenza, miss italia, Seconda guerra mondiale
CAT: costumi sociali

Un commento

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  1. alex35 9 anni fa

    Povere ragazze avere genitori che non hanno saputo trasmettere a loro la tragedia di una guerra. Certo che un po’ di colpa c’è anche da chi ha il compito di insegnare. Però pure loro essere ignoranti e disattente , non vedere i media che ti tempestano giornalmente di immagini orribili di cosa fa l’esplosione di una bomba sui civili, e arrivare a capire che sono le stesse cose che succedevano da noi nel ’43, non è per niente consolante!

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