Lil Nas X: una rivoluzione sessuale nel pop

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15 Luglio 2021

Si è concluso dal poco il mese di giugno, ribattezzato pride month per portare l’attenzione sulle tematiche LGBTQ+. In quei 30 giorni abbiamo avuto celebrazioni nelle piazze, loghi colorati con i colori arcobaleno e una generale presa di coscienza verso questi temi che, ci auguriamo, possano portare verso delle conquiste vere e importanti per l’ampia comunità che si riconosce in questa lotta.

Non a caso, giugno è terminato e il Parlamento italiano sta arrancando sulla discussione in merito al ddl Zan, quello che prevede misure di prevenzione e contrasto alla discriminazione e alla violenza per motivi fondati su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Una legge prettamente di buon senso dunque, la quale non riesce a venire approvata.

In questa cornice che fa da contorno alle spinte di progresso del pride month e ai freni politici all’iter politico del disegno di legge, è opportuno raccontare la storia di chi le cose stia veramente provando a cambiarle; ho deciso di tratteggiare un ritratto di Lil Nas X.

Lil Nas X nel video del suo singolo Montero. Foto: rivistastudio.com

Una nuova frontiera

Lil Nas X, nome d’arte di Montero Lamar Hill, è un rapper 22enne americano. Ora come ora è l’uomo più omoerotico nell’intera scena musicale. Il cantante ha conosciuto la celebrità nel 2019, con il singolo Old Town Road, un frammento country-rap estremamente orecchiabile che lo lanciò in cima alle classifiche statunitensi prima e mondiali poi. Lil Nas X non ha mai nascosto la sua omosessualità, pur avendo conosciuto la fama in un ambiente come quello dell’hip hop che non è mai stato esattamente accogliente con la comunità LGBTQ+ nel corso della sua storia.

Lo scorso marzo il rapper ha rilasciato il singolo anticipatore del suo nuovo album, che uscirà in estate. Il brano si intitola Montero (Call Me By Your Name) e mette letteralmente in vetrina la sessualità dell’artista. Lil Nas X si esibisce in una pole dance nel profondo degli inferi e poi fa una lap dance privata al diavolo indossando stivaloni di pelle nera, prima di uccidere Satana e impossessarsi della sua corona. Quando è stato invitato al Saturday Night Live, a maggio, il cantante si è presentato in un completino sexy in pelle dipinto con fiamme rosse, che lasciava bene in vista il suo torso oliato. Il corpo di ballo che lo accompagnava era interamente composto di uomini, uno dei quali lo ha leccato nel corso della performance.

In giugno, durante i BET Awards, Lil Nas X ha cantato il pezzo vestito da faraone e, durante l’esibizione, ha baciato appassionatamente uno dei suoi ballerini. In una intervista, l’artista ha affermato che il video di Montero è una trovata per ribaltare la classica retorica omofoba, fomentata da alcuni ambienti vicini alla religione cristiana, la quale dipinge abitualmente le persone gay come peccatori incalliti, destinati all’inferno. Questa idea è quantomeno antiquata, eppure non è raro che qualcuno la riporti alla luce, come ad esempio qualche politico che spera di strappare voti ai fedeli.

Attaccato su Twitter da qualche conservatore in seguito al bacio scambiato in diretta televisiva, Lil Nas X ha scherzato – forse – scrivendo che la prossima volta farà sesso omosessuale sul palco. Il suo intento non vuole essere soltanto provocatorio: lo stesso rapper ha ammesso che la canzone vuole normalizzare la sessualità e l’etichetta queer.

Lil Nas X durante un suo concerto. Foto: gay.it.

Musica e sesso vanno a braccetto

Non è certo una novità degli ultimi tempi quella di puntare sul richiamo sessuale per vendere più dischi. Da quando la dimensione video è entrata con prepotenza nel mondo della musica si è esasperata moltissimo questa sfera, prima limitata a testi che volevano provocare e/o apparire ribelli. Ultimamente, però, l’ipersessualizzazione della musica appare davvero evidente.

Lil Nas X si è anche preso delle critiche in seguito alle sue performance e al suo video. È stato infatti accusato di volersi vendere attraverso l’esibizione senza freni della propria sessualità, la quale incontrovertibilmente gli sta fruttando moltissima popolarità. Consideriamo che il rapper è un grande esperto in questioni di marketing – tanto da aver anticipato l’uscita del singolo Montero con la vmessa in vendita online di un modello customizzato di scarpa Nike che incitava apertamente al demonio, con tanto di goccia di sangue al suo interno e 666 riportato sul rivestimento, una trovata che gli costò accuse e venne immediatamente ritirata dal mercato su apposita richiesta di Nike ma gli fruttò una vasta pubblicità.

Gli elementi per dare adito a queste opinioni ci sono ma risultano pochini. È molto probabile che qualcuno nello staff di Lil Nas X spinga per monetizzare al massimo sulla sua sessualità ma è anche vero che non parliamo certo dell’unico artista che si comporti in questo modo. Pensiamo ad esempio a Cardi B, probabilmente la rapper/trapper più forte del momento. Dichiaratamente bisessuale, Belcalis Marlenis Almánzar – questo il suo vero nome – è un’altra artista che punta moltissimo sulla propria sensualità e sessualità, sul proscenio come di fronte all’obiettivo di una cinepresa, e questo suo aspetto è un elemento trainante del suo successo, esattamente come lo sono quei versi provocanti e privi di qualunque censura che è solita utilizzare nelle sue canzoni.

Ma spostiamoci pure qualche anno più indietro per analizzare altri cantanti ed episodi passati alla storia più per la loro sessualizzazione che per la qualità musicale espressa. Nel 2003 le reginette del pop si chiamavano Christina Aguilera e Britney Spears, come il lettore ricorderà. In quell’anno, come se si fossero messe d’accordo – cosa che potrebbe anche essere successa – Aguilera uscì con uno dei suoi brani di maggior successo, Beautiful. La canzone è un inno neppure troppo celato alle relazioni omosessuali, con tanto di bacio tra persone dello stesso nel video. Quando andarono in scena gli MTV Video Music Awards di quell’anno, una manifestazione oggi caduta un pò nel dimenticatoio ma che ai tempi era un appuntamento pressoché imperdibile per i giovani cresciuti a pane e videoclip musicali, l’immortale Madonna si esibì con le due reginette e, al termine dell’esibizione, baciò sulla bocca prima Spears e poi Aguilera. La scelta del timing comportò che tutto il globo terracqueo si ricordasse solo dell’effusione con Britney, passato alla storia, e che le reti televisive americane e mondiali lo commentassero per giorni, garantendo anche in quel caso tantissima pubblicità alle due artiste e, probabilmente, un bel mal di fegato a Christina Aguilera.

Nel 2008 Katy Perry, popstar statunitense che oggi riempie i giornali di gossip grazie alla sua relazione con il bellissimo attore hollywoodiano Orlando Bloom – maschio ed etero – guadagnò la celebrità cantando “ho baciato una ragazza e mi è piaciuto” in un brano che non si sa fino a che punto fosse autobiografico ma che ha sicuramente fruttato danaro sonante alla sua interprete, passata grazie a quella hit – e alla successiva Hot’N’Cold – dalle stalle alle stelle, musicalmente parlando.

Foto di Christian Buehner su Unsplash

Il mercato è pronto?

Ciò non significa certo che il mercato musicale fosse pronto ad una celebrazione di questo tipo delle relazioni omosessuali. Per Madonna e Britney Spears furono probabilmente la loro reputazione di provocatrici seriali, l’indiscutibile avvenenza di entrambe e il fatto che occupassero due posizioni altissime nello star-power system internazionale a fare rumore, più del bacio in sé. Per Katy Perry il successo travolgente di I Kissed a Girl – canzone che balzò immediatamente alle primissime posizioni in tutto il mondo, grazie a una geniale produzione di Dr.Luke, il quale non sbagliò nulla in studio, e a una campagna di lancio impeccabile – fece passare in secondo piano la tematica trattata nel testo e il video ammorbidì moltissimo la discussione. Al termine della clip, infatti, Perry si risveglia dal sonno e la canzone si rivela essere un sogno, non qualcosa di realmente accaduto.

Ad alcuni colleghi andò peggio. Nel 2018 la già citata Cardi B comparve assieme a Bebe Rexha e Charli XCX in una canzone dell’artista anglo-kosovara Rita Ora. Il pezzo era intitolato Girls e le cantanti, tutte donne, ammiccavano in maniera seducente e provocante tra loro, pur sembrando in alcuni punti del video piuttosto forzate. Il testo della canzone a un certo punto lascia intendere che le donne si baciano solo dopo aver bevuto del buon vino rosso. L’insieme di questi due elementi alzò un grande polverone nei confronti di Ora. La cantante fu accusata di fare queer baiting, ovvero di generare vendite e pubblicità  sfiorando le tematiche omosessuali ma non rappresentandole e rivendicandole veramente. In seguito alla pioggia di critiche arrivatele dalla comunità LGBTQ+, Rita Ora fece outing e dichiarò la propria bisessualità, ancora sconosciuta al pubblico all’uscita del video in questione. Anche queste critiche, forse, contribuirono a tarpare le ali di una canzone concepita per macinare ascolti ma che non fu certo il successone che i discografici aspettavano.

Questo episodio, che con ogni probabilità non fu l’unico del genere ma è di gran lunga quello più noto all’interno della musica pop, dal momento che ha coinvolto una collaborazione tra tre interessanti artiste e una superstar riconosciuta com’è Cardi e ci dimostra quanta sfiducia c’era, non più di 3 anni fa, all’interno della comunità LGBTQ+ verso i musicisti che sbandieravano la questione in pubblico. Le persone queer si sentivano a disagio nei confronti di una sessualità esibita in maniera così aperta, messa in piazza potremmo dire, che non sembrava autentica bensì artefatta, forse persino plastica. Non ce ne dobbiamo stupire. Quella canzone appariva alla comunità queer come un’appropriazione dei loro valori al fine di rivenderli e guadagnarci.

Al giorno d’oggi, però, la sessualità queer sta diventando sempre più rilevante nella musica in lingua inglese, come afferma anche David Bretherton, professore di musica e teoria della musica queer all’Università di Southampton, intervistato dalla BBC nell’approfondimento che è la fonte principale per quest’articolo.

Lil Nas X l’icona

Nonostante gli insuccessi del passato, non bisogna dare solo a Lil Nas X merito di aver portato alla ribalta le tematiche LGBTQ+. Se il rapper oggi riesce a mettere in scena performance sessualmente spinte e continuare ad essere trasmesso in tv e invitato agli eventi è grazie agli sforzi – sovente infruttuosi – di tutti coloro i quali lo hanno preceduto.

Annunciando l’uscita di Montero, Lil Nas X scrisse: “la gente che vedrà il video si arrabbierà e penserà che io stia correndo troppo. Farà bene perché è proprio quel che ho intenzione di fare. Vorrei correre per arrivare fino al punto in cui la gente starà finalmente fuori dalle questioni che riguardano la vita delle altre persone, in cui nessuno dirà più a qualcun altro come dovrebbe essere o come dovrebbe vivere.”

Un momento come questo, nel quale la comunità LGBTQ+ può guadagnare popolarità e denaro dall’esibizione della propria sessualità potrebbe essere senza precedenti nella storia. Nei decenni scorsi l’omosessualità era tabù e andava tenuta nascosta per poter essere accettati nella società, oggi la si può esibire in pubblico. O almeno così sta facendo Lil Nas X. Il tempo ci dirà se il rapper continuerà a cavalcare quest’onda in maniera trionfale arrivando dal nutrito gruppo di fan queer che oggi lo seguono al livello di superstar mondiale, e magari restarci per anni, oppure se il suo passaggio sulla scena musicale ricorderà da vicino quello di una meteora.

Lo showbiz musicale sa nutrirsi delle controversie, fagocitarle e poi risputare fuori l’artista, non appena l’interesse venga a mancare e si cominci a seguire la prossima provocazione. Oggi il momento è opportuno per leccarsi, ballare pole dance sensuali ed esibire baci tra persone dello stesso sesso ma tra qualche anno – c’è da augurarsi – l’amore gay sarà semplicemente amore e non sarà più distinto da quello etero, divenendo una componente non più ostracizzata dalla società; senza più taboo da infrangere la musica di Lil Nas X potrebbe trovare meno mercato.

A quel punto della storia, gli artisti queer dovranno ricordarsi delle star che per prime hanno messo in mostra, senza rimpianti, le proprie inclinazioni sessuali e Lil Nas X, forse, potrebbe essere ricordato come un’icona.

TAG: attualità, blackmusic, diritti, Musica
CAT: costumi sociali

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