Quel che resta dei blog [detto da un blogger]

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3 Marzo 2021

Che periodo, eh?

Mentre mi chiedo spesso cosa sia questo new normal, ma nonostante sia passato un anno dall’inizio di questa roba se non appendo la mascherina alla maniglia della porta non c’è verso che mi ricordi di metterla per uscire.

Parliamo di blog, di questo blog e di radio: sento sempre più spasso dire che i blog sono morti e che il futuro non è scritto ma parlato. Mi sono spesso ribellato a questa visione, ma sbagliavo. È proprio così: i social, le app e le grandi piattaforme hanno reso la rete una cosa diversa da ciò che era anche solo 10 anni fa. L’arrivo di Clubhouse mi ha fatto molto riflettere, sono andato a cercare altri blog come questo e ne sono uscito un po’ malconcio. La blogosfera è andata, amici miei.

Ma c’è un ma. Perché quello che era scritto adesso è parlato, e non è una brutta notizia. Ho iniziato ad ascoltare podcast selezionati in base ai miei interessi [ci ho messo un po’] e alla fine mi sono reso conto che il blog non è morto ma si è trasformato in altro, si è trasferito su voce o su video.

Di video ne guardo pochi ma di podcast ne ascolto tanti e la trovo una forma a me molto congeniale.

Smetto di scrivere e faccio solo podcast? Come potete vedere, no. Però certamente farò più podcast e mi concentrerò di più su quello. E sulla radio, ovviamente: il 22 marzo inizia una nuova avventura con TOradio, la nuova radio di Torino, e si torna on air col programma di Collateralmente. Avremo modo di parlarne molto e ci divertiremo a farlo, come sempre.

State in gamba.

TAG: audio, blog, podcast, voce
CAT: costumi sociali, Innovazione

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