Valsassina boicottata dai no-vax

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15 Gennaio 2022

Leggo sull’edizione milanese del Corriere della Sera, il racconto di un’iniziativa virtuosa da parte della società che gestisce gli impianti del comprensorio sciistico dei Piani di Bobbio e Valtorta, sulle vette lecchesi, volta ad incentivare la vaccinazione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni. In pratica è sufficiente una sola dose per ritirare, dal 10 gennaio al 10 febbraio, un ticket gratuito per trascorre una giornata sulla neve. Apriti cielo! La Società riceve centinaia di messaggi, insulti, minacce, inviti a boicottare il comprensorio sciistico. Ne cito alcuni riportati dall’articolo: «Ecco quanto vale fare la cavia: un giorno di sci», scrive Marco. “Vergognatevi. Ma poi vi prendete anche la responsabilità dei bimbi che stanno male o avranno problemi? Spero inizi a piovere», rilancia Francesca. «Potete chiudere, mai più ai Piani di Bobbio», dice Federica. Grande assortimento poi di accuse e parolacce, farcito di messaggi che sfiorano le intimidazioni.

Non credo ai miei occhi. Riconosco che autocitarsi, è un’operazione piuttosto inelegante, che di regola andrebbe evitata, ma ho descritto una decina di giorni fa il comportamento corretto ed onesto della comunità della Valsassina, che si fa in quattro per accogliere i turisti dopo una stagione fallimentare e combatte quotidianamente il dilagare della pandemia. Poi siccome piove sul bagnato (in questo caso è proprio vero) il caldo dei giorni scorsi e le scarse nevicate miste a pioggia mettono a dura prova anche la stagione attuale, con pesanti conseguenze per tutto il comparto turistico locale.  Recita Mario Fossati amministratore di Itb, Imprese turistiche barziesi  “Pensiamo di essere dalla parte della ragione e non ci aspettiamo che un genitore decida di vaccinare il proprio bambino per avere uno skipass gratis. Vuole essere semplicemente un piccolo premio da parte nostra. Se gli impianti sono aperti è solo grazie ai vaccini e a chi ha deciso di aderire alla profilassi.

Esatto! E aggiungo che, se gli impianti sono aperti, è anche grazie al rispetto delle regole osservate da tutti gli operatori: maestri di sci, ristoratori, addetti agli impianti di risalita, personale di sicurezza, tutti si comportano seguendo le indicazioni dettate dal comitato tecnico scientifico. Questo fa sì che il corretto comportamento “contagi” i turisti a fare lo stesso e si vivano in tranquillità giornate all’aria aperta all’insegna degli sport invernali. Così è successo, così succede, ne sono testimone e continuerò a portare i miei figli a divertirsi in un luogo dove le regole vengono rispettate. Il Presidente Draghi, sull’irresponsabilità dei non vaccinati, ha ribadito, nella recente conferenza stampa, “gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dai non vaccinati”.

Ora, nel rispetto delle idee altrui, chi ancora decide di non vaccinarsi può farlo pagando anche la simbolica sanzione, ma non ha il diritto di minare l’attività di onesti lavoratori e la voglia di turisti, stremati da oramai due anni di restrizioni, di passare un week end sulla neve. Quindi regole rigide per i non vaccinati, regole meno rigide per i vaccinati. Chi non vuole sciare a Bobbio, può sempre ripiegare nella vicina Svizzera. In Valsassina noVax-noSci.

TAG: Epidemie vaccini e no vax, sci, skipass, valsassina
CAT: costumi sociali, Turismo

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