Simon Rudland, re bianco dello Zimbabwe

19 Settembre 2023

Il 15 agosto 2019 Simon Rudland è in procinto di entrare nel palazzo della Fair Trade Independent Tobacco Association (FITA), di cui fa parte. Un uomo su un’auto bianca, parcheggiata accanto all’ingresso, gli esplode contro nove colpi di pistola, ferendolo gravemente, per poi fuggire con un complice[1]. Rudland sopravvive e, due giorni dopo, indica come mandanti altri membri della FITA, associazione che rappresenta i piccoli produttori di tabacco del Sudafrica, che in quei giorni è carica di tensione al proprio interno e nei confronti della Tobacco Institute of South Africa (TISA), che invece è espressione delle multinazionali del settore.

La turbolenza del periodo è originata dalla pubblicazione del libro “Tobacco Wars”, scritto dall’ex dirigente della South African Revenue Service (SARS) Johann van Loggerenberg, che rivela al paese la sporca guerra in atto fra i produttori di sigarette per il controllo del mercato legale e – soprattutto – illegale[2]. La vittima dell’attentato, lo zimbabwese Simon George Wilburn Rudland (1970[3]), è pienamente coinvolto in questo conflitto; in affari con la Nyasa Manufacturing Company Ltd (Blantyre)[4] – uno dei maggiori produttori di sigarette del Malawi[5] – egli è co-proprietario della Gold Leaf Tobacco Corporation (GLTC) insieme a Yakub Mahomed. La Nyasa è distributrice ufficiale del marchio di sigarette RG, prodotto dalla Gold Leaf[6]. Nel 1995 fonda assieme al fratello Hamish Bryan Wilburn (1972), la Pioneer Transport[7], compagnia di punta della Pioneer Corporation Africa (PCA) Limited, holding che attraverso operazioni di reverse listing acquisisce la Clan Transport e la Unifreight Africa.

Quest’ultima viene rinominata Unifreight Africa Limited (Harare) e quotata nel 2003 nella Borsa dello Zimbabwe[8]. La Unifreight opera nel settore dei trasporti, diversificando l’offerta tramite tre marchi: Swift Transport, Bulwark Transport e SkyNet. Amministratore delegato e direttore esecutivo di Unifreight Africa è Robert Edward Kuipers, fra i direttori non esecutivi figura Sarah Leigh Rudland (1992)[9]. Nel Surrey, in Inghilterra, è registrata la United Transport Zimbabwe Freight Ltd. Farnham; fondata nel 1990, dal 14 maggio 2013 la compagnia è diretta da Hamish e Sarah Leigh Rudland[10]; dal 15 ottobre 2019 è posseduta da tre soci: Hamish, Simon e Adrienne Susan Rudland (1947)[11], madre dei fratelli e proprietaria della Braemar, società di investimenti[12] con sede negli Emirati Arabi[13].

Per questo, quando esplode la guerra del tabacco, egli è un obiettivo primario, tanto da essere attaccato in pieno giorno in una strada monitorata da una telecamera: la presenza della famiglia Rudland si allarga a macchia d’olio nel sistema economico dello Zimbabwe. Attraverso la Day River Corporation Limited, nel 2020 Hamish Rudland acquisisce il 33% della ZimRe Holdings Ltd. Harare[14], una holding di investimenti nel settore delle assicurazioni[15]. Tramite la Day River viene acquisita anche la società agricola CFI[16]. La società delle Mauritius Magister Investments Ltd. Ebene Cybercity[17] possiede la società a responsabilità limitata Magister in qualità di fiduciaria di Casa Trust, un fondo registrato nelle Mauritius; Hamish Rudland è il disponente del fondo, di cui sono beneficiari la moglie Bridgette e i loro tre figli minorenni[18].

Nell’aprile 2022 gli azionisti della Tongaat Hulett Ltd. Tongaat (Durban, KwaZulu-Natal)[19] protestano contro l’acquisizione del 41% dell’azienda da parte della Magister. Tongaat Hulett è produttore del 43% dello zucchero consumato in Sudafrica, di oltre la metà di quello dello Zimbabwe, del Mozambico e del Botswana[20]. Nel 2019 l’azienda viene travolta dalla scoperta di una truffa messa in atto dal CEO Peter Staude e dal revisore dei conti Kevin Kruger, che nel solo 2018 gonfiano artificialmente i profitti del 239% e il capitale del 34%, per un valore di 12 miliardi di Rand; Staude e Kruger vengono arrestati e a capo dell’azienda viene nominato Gavin Hudson, un ex dirigente della britannica SABMiller[21].

17 febbrio 2023: Il processo contro il management di Tongaat Hulett[22]

La Tongaat Hulett naviga in acque agitate quando, nella seconda metà del 2021[23], la Magister presenta un’offerta da 2 miliardi di Rand. La contestazione degli azionisti di minoranza (gruppo Artemis) si basa sulla presunta partecipazione di Simon Rudland nella Magister Investments, il cui 41% è detenuto da un azionista definito come “famiglia Rudland”, senza specificazioni ulteriori. Le accuse di commercio illecito di tabacco mosse alla Gold Leaf Corporation gettano una luce oscura sull’origine delle disponibilità della Magister, con seri rischi per la reputazione di Tongaat. Ebrahim Adamjee, partner di Simon Rudland nella Gold Leaf, avrebbe inoltre acquistato, tramite la Betelgeux Investments (controllata dalla Adamjee Group Enterprise), il 4,95% della Tongaat, di cui la Braemer di Adrienne Rudland già possiede il 10%.

L’organo di controllo Takeover Regulation Panel (TRP), tramite il Takeover Special Committee (TSC), conduce un’indagine per appurare l’effettiva relazione tra Adjamee e la Magister tramite Simon Rudland, oltre che per scoprire l’identità di altri investitori che, tramite compagnie offshore, acquistano l’1,2% di Tongaat in contemporanea con Adjamee; dietro potrebbero esserci altri membri della famiglia Rudland o Adjamee[24]. Nel settembre 2022 la TRP scopre che, contrariamente a quanto dichiarato dai legali della Magister, Simon Rudland è coinvolto nell’OPA di Tongaat, essendo le sue figlie indirettamente azioniste. Tanto basta a far saltare l’operazione[25].

Per la reputazione della Tongaat è certamente una notizia positiva, dato che in quei giorni il South African Revenue Service (SARS) accusa Simon Rudland e la Gold Leaf di evasione fiscale e di aver nascosto all’estero quasi 3 miliardi di Rand[26]. L’accusa arriva nel momento in cui il SARS ottiene dall’Alta Corte della provincia del Gauteng settentrionale un ordine di conservazione contro la Gold Leaf, Rudland e Adjamee, che l’agenzia delle entrate ritiene coinvolti in attività illecite[27]. I conti bancari, i locali e tutte le proprietà dell’azienda e dei suoi direttori vengono congelate e prese in carico da un curatore dell’Alta Corte.

Dopo indagini pluriennali, il SARS è in grado di ricostruire la rete che da tempo consente ai dirigenti della Gold Leaf di esportare ingenti capitali derivanti dal commercio illegale di sigarette corrompendo cinque funzionari dell’Istituto di credito Sasfin Bank Limited, incaricati di cancellare le transazioni compromettenti, come implicitamente ammesso al SARS nel marzo 2022 dal direttore operativo di Sasfin, Rodger Dunn, che definisce gli estratti conto di Gold Leaf da ricostruire.

L’operazione SALT Asset Management

Lo schema fraudolento legato alla Sasfin Bank[28]

L’esigenza di esportare i capitali nasce, per Rudland, dall’ingente quantità di proventi derivanti dal contrabbando di tabacco, che rende alla Gold Leaf più di 3 miliardi di Rand (esentasse, ovviamente) in sedici mesi fra il 2016 e il 2017, a fronte di un guadagno lecito di 1,5 e 1,8 miliardi rispettivamente nel 2017 e nel 2018.

Gli imputati si dichiarano estranei ai fatti, rivelando al SARS che l’autore delle manipolazioni fraudolente nei conti della Gold Leaf presso la Sasfin sia Mohammed Khan, proprietario e direttore generale della SALT Asset Management, che agisce come intermediario fra la compagnia e la banca; Adjamee accusa Khan di aver corrotto i funzionari della Sasfin per poter disporre dei conti Gold Leaf a proprio esclusivo vantaggio. Il SARS scopre però che oltre 2,2 miliardi di Rand – più della metà dei 3 miliardi contestati – sono finiti nella Aulion Global Trading, società di Dubai il cui amministratore è Howard Jon Baker, amico e socio in affari di Rudland. Il CEO di Sasfin, Michael Sassoon, dichiara che Gold Leaf e Sasfin interrompono il rapporto nel 2017 per volere dell’istituto di credito[29].

Il commissario del SARS Edward Kieswetter dichiara che quello sulla Gold Leaf è un filone della più ampia inchiesta su tabacco, oro ed evasione fiscale, nel cui ambito lo Stato congela e confisca i beni a Mohammed Khan, Howard Baker, oltre che a Kalandra Viljoen e Christo Janse van Rensburg, titolari rispettivamente di AMSF e Rens Kontant in Transito, due società di hawala (trasporto contanti)[30]. Secondo l’indagine Gold Leaf utilizza queste società e l’oro per riciclare il denaro, che poi esporta, tramite Mohammed Khan, verso destinazioni offshore attraverso i dipendenti corrotti della Sasfin, che sarebbero – stando alle indagini –  il capo del trading desk Brandon Marshall, il responsabile del back office Hussain Choonara, lo specialista delle applicazioni del Tesoro di Temenos Lulama Kene, Cheryl Simons del dipartimento di sorveglianza finanziaria e Merica Kwinika, addetta al controllo dei cambi.

I soldi in partenza dalla Sasfin vengono destinati a società offshore riconducibili alla Gold Leaf tramite fatture false, che riportano il logo di una legittima azienda – spesso svizzera – ma i dati di un’altra società sita in un paradiso fiscale. Howard Baker gestisce, assieme a Khan, il flusso di denaro, reindirizzandolo in parte sul conto della Gold Leaf presso la Sasfin. Khan si occupa del pagamento dei funzionari e del coordinamento dei flussi in transito per la banca[31].

Howard Baker è anche il principale azionista di Rappa Resources Pty Ltd Germiston, una raffineria d’oro oggetto di indagine da parte del SARS per una truffa sull’IVA[32]. Da queste inchieste partono le indagini sulla Gold Mafia: Simon Rudland avrebbe un ruolo di vertice nel contrabbando dell’oro, utilizzato come controvalore pulito dei soldi derivanti dal mercato delle sigarette illegali. Lo zimbabwese Baker funge da collante fra i vari attori della truffa: con la Aulion acquista l’oro di contrabbando che i corrieri fanno uscire dallo Zimbabwe.

Howard “Howie” Baker, sodale di Simon Rudland[33]

Mohammed Khan, detto Mo Dollars, confeziona fatture false per conto della Gold Leaf riguardanti fittizie importazioni di tabacco, che fanno affluire nei conti di Baker decine di milioni di dollari. Khan, oltre ad avere un collaudato giro di funzionari bancari corrotti al proprio servizio per cancellare e falsificare bonifici, rapporti Forex ed estratti conto, possiede in Sudafrica PKSA e SALT Asset Management, due società di servizi finanziari che si occupano di falsificare le fatture e di aprire conti bancari rubando o “comprando” i dati di identità di cittadini sudafricani; su questi conti viene immesso parte del denaro poi destinato ad uscire dal paese, grazie al controllo che Khan esercita principalmente sulla Sasfin Bank, ma anche sulla ABSA Bank (corrompe il manager Videsh Seeripat), sulla Standard Bank, la maggiore banca sudafricana (qui il rapporto è con Vivian Naicker, senior manager della divisione compliance), e sulla Habib Overseas Bank[34].

Oltre alla Aulion, altre società utilizzate per le importazioni fasulle sono la Vantage Leaf, con sede alle Mauritius, la svizzera Velmont Valley SA e la statunitense Liberty Gold, di proprietà di Andries Greyvensteyn[35], che è anche socio in Aulion Global[36]. Secondo il contrabbandiere d’oro zimbabwese Ewan Macmillan, Rudland finanzia l’intero Zimbabwe attraverso la propria rete; ciò è probabilmente vero, dato che Rudland presta denaro direttamente al governo del presidente Emmerson Mnangagwa, con la complicità di Uebert Angel, imprenditore, predicatore evangelico, ambasciatore e inviato speciale del presidente dello Zimbabwe; il britannico Rikki Doolan[37] – sposato con Nicola, nipote di Angel[38] – è un musicista e predicatore, oltre a lavorare come braccio destro di Angel[39]. Tra i partner di Rudland nell’affare figurano anche il generale in pensione Stanford Madala Khumalo, l’ex ministro dell’Energia – sottoposto a sanzioni – Michael Reuben Nyambuya e l’ex ministro degli Esteri di Mnangagwa Sibusiso Moyo.

In cambio, Rudland riceve la possibilità di acquistare oro direttamente da Fidelity Printers and Refiners, la raffineria della Banca Centrale dello Zimbabwe, che i suoi corrieri fanno poi uscire dal paese attraverso un collaudato sistema di funzionari doganali e aeroportuali corrotti, contribuendo così in maniera determinante al riciclaggio di denaro. Macmillan e il collega Alistair Mathias (che vanta amicizie con i presidenti dello Zambia, del Congo RDC, del Ghana e con il re dello Swaziland[40]) dichiarano di aver lavorato direttamente con Mnangagwa. La nipote del presidente, Henrietta Rushwaya[41], dirige dal 2018[42] la Federazione Mineraria dello Zimbabwe (ZMF): il suo ruolo le consente di ricevere denaro tramite la Fidelity Printers and Refiners, di cui parleremo più avanti, esportando il controvalore in oro fuori dal paese.

Anche la moglie di Mnangagwa, Auxilia, è coinvolta nel riciclaggio[43]. Nello scandalo “Gold Mafia” sono coinvolti alleati politici del presidente come l’ex membro della Sicurezza di Stato Owen “Mudha” Ncube e Pedzisayi “Scott” Sakupwanya. Susan Mutami, donna zimbabwese ora residente in Australia che accusa Mnangawa di stupro, rivela che nel 2019 degli investitori minerari russi pagano 150.000 dollari al presidente per poter concludere un affare. La firma degli accordi fra i russi e il ministro delle miniere Chitando si arena per la reticenza di quest’ultimo, così essi offrono la somma a Polite Kambamura, il vice di Chitando, che conduce gli investitori nella residenza di Mnangagwa presso le cascate Vittoria, dove avviene la firma.

Mnangagwa è al centro di un primo scandalo legato all’oro nel 2003: l’allora Presidente del Palamento viene accusato di aver ricevuto 8 milioni di ZWL (dollari dello Zimbabwe) da Mark Matthew Burden. Burden, in possesso di alcune attività minerarie con regolare licenza, fra cui la miniera Ivan Hoe e impianti per l’estrazione personalizzata dell’oro, è responsabile di aver macinato senza licenza di commercio oro di minatori e cercatori di Kwekwe, città natale di Mnangagwa, per poi acquistarlo a prezzi da mercato nero.

Il presidente dello Zimbabwe Emmerson Mnangagwa e sua moglie Auxilia[44]

Nelle indagini per questo reato vengono fuori assegni per 8 milioni di dollari dello Zimbabwe in favore del futuro presidente. In seguito il nome di Mnangagwa viene rimosso dal foglio d’accusa; a casa di Burden, sospettato di voler esportare oro illegalmente, vengono trovati 2.000 kg di materiale[45]. Auxilia Mnangagwa e il figlio Collins sono coinvolti nella vicenda di Henrietta Rushwaya, che nell’ottobre 2020 viene arrestata all’aeroporto di Harare con circa 6 kg di oro nella valigia, senza alcuna autorizzazione all’esportazione[46], diretta a Dubai[47]. Suoi coimputati nella vicenda sono i funzionari della Central Intelligence Organisation (CIO) Steven Tserayi[48] e Raphios Mufandauya, l’imprenditore pakistano Ali Muhammad e il collega di Henrietta presso la ZMF Gift Karanda[49].

Nel novembre 2020 il Ministro della Giustizia Ziyambi Ziyambi avrebbe abusato della propria posizione per convincere il direttore giudiziario della David Whitehead Textiles Ltd, Knowledge Hofisi, a concedergli una lettera di autorizzazione all’estrazione aurifera nella regione del Mashonaland Occidentale; egli avrebbe costretto Hofisi a negare il consenso ad un’altra compagnia che ottiene l’autorizzazione in precedenza[50]. Altri funzionari di Zanu PF, il partito di Mnangagwa, sono contemporaneamente impegnati nella corsa per accaparrarsi licenze di estrazione nella zona: la presidente del Senato Mabel Chinomona, il ministro dell’Informazione Monica Mutsvangwa e l’ex ministro della provincia metropolitana di Bulawayo Angeline Masuku la ottengono il giorno stesso in cui la chiedono, senza prima avere un certificato di valutazione dell’impatto ambientale, le coordinate e un’area di lavoro fissata.

Così possono unirsi a detentori di crediti minerari per dare il via all’attività: fra questi, nel Mashonaland Occidentale, ci sono Mike Chimombe, segretario nazionale della Lega giovanile dello Zanu PF per l’indigenizzazione e Dexter Nduna, ex deputato dello Zanu PF a Chegutu. Nella provincia delle Midlands, troviamo alti funzionari del Gabinetto, tra cui il ministro della Sicurezza dello Stato Owen Ncube e l’ex legislatore di Mbizo Vongai Mupereri, che ha guidato l’invasione della miniera di Gaika e ha sfidato l’ordine dell’Alta Corte di lasciare la miniera[51].

L’arresto del 2020 non è il primo guaio con la giustizia per la Rushwaya: nel 2008 viene processata di aver sottratto denaro dalla Zimbabwe Football Association (ZIFA), di cui è amministratore delegato; nello stesso anno viene arrestata per aver tentato di intralciare le indagini a proprio carico. Nel 2012 viene arrestata dalla Commissione Anticorruzione con l’accusa di corruzione e partite truccate legate allo scandalo Asiagate. È comparsa in tribunale con 11 capi d’accusa di occultamento di transazioni da parte di un mandante non identificato, due capi d’accusa di frode e altri quindici di corruzione per un milione di dollari.

Henrietta Rushwaya[52]

Nel 2014 finisce nuovamente agli arresti per aver estorto centinaia di migliaia di dollari a Walter Magaya, leader del Prophetic Healing and Deliverance Ministries. Nell’aprile 2016 Henrietta viene arrestata per aver manipolato altre partite e per essere la figura centrale di un’organizzazione che coinvolge arbitri, giocatori e giornalisti (scandalo Limopopogate). Nell’ottobre successivo viene licenziata dalla ZIFA[53]. Helliate Rushwaya, sorella di Henrietta, è l’amministratore delegato della Zimbabwe Broadcasting Corporation (ZBC) dal maggio 2020 al giugno 2021, quando viene sostituita da Adelaide Chikunguru, fino ad allora direttore delle comunicazioni aziendali del gruppo Tongaat Hulett[54].

Il cugino di Henrietta, Martin Rushwaya, è l’ex Segretario del Ministero della Difesa e attuale Vice Segretario Capo per l’Amministrazione e le Finanze presso l’Ufficio del Presidente e del Gabinetto[55]; nel 2010 Martin fonda alle Seychelles la Greatgem Corp.[56]. Nello stesso periodo l’esercito dello Zimbabwe stringe un accordo con la società cinese Anhui Foreign Economic Construction Group, dando vita alla compagnia Anjin per estrarre diamanti nelle miniere di Marange[57]. La Greatgem avrebbe un ruolo nell’amministrare i proventi del commercio del minerale[58].

Gift Karanda, che lavora con Henrietta Rushwaya presso l’Associazione Mineraria, rivela alla polizia che l’oro trasportato dalla donna appartiene alla moglie e al figlio del presidente. Secondo la Rushwaya, invece, l’oro (che ha come destinazione Dubai) appartiene al pakistano Ali Mohamad (proprietario della Japan786, società di import automobilistico). Mohamad viene arrestato insieme a Stephen Chenjerai Tserayi, assistente alla sicurezza del presidente Mnangagwa e all’agente del Central Intelligence Organization (CIO) Raphios Mufandauya, oltre a Karanda per intralcio alla giustizia[59]. Auxilia e l’entourage del presidente sono chiamati in causa anche nello scandalo scoppiato dalla causa fra il magnate Mohammed Zakariya Patel e Ismail Moosa Lunat, contabile di Patel da maggio 2018 a luglio 2019. I documenti in possesso degli inquirenti rivelano riciclaggio di denaro, transazioni illegali e traffico d’oro che coinvolgono l’ufficio di Mnangagwa e Auxilia[60].

Dopo i primi guai con la legge negli anni 90[61], Ewan Macmillan inizia ufficialmente nel 2003, quando l’allora trentaduenne viene arrestato nello Zimbabwe insieme al padre Ian Hugh e alla pilota Claire Lynn Burdett per aver contrabbandato circa 145 kg d’oro in Sudafrica: la Gold Trade Act dello Stato vieta a chiunque, ad eccezione della Reserve Bank, l’esportazione dell’oro. Al tempo Macmillan possiede due miniere a Bindura e Shamva[62].  Prima del clamore suscitato dall’inchiesta sulla Gold Mafia, nel marzo 2023 la Insurance and Pension Commission (IPEC), in coordinamento con la Financial Intelligence Unit (FIU) della Reserve Bank of Zimbabwe, dichiara di aver iniziato approfondite indagini sui beni appartenenti a Uebert Angel e Ewan Macmillan, atto dovuto ai sensi del Money Laundering and Proceeds of Crime Act (MLPCA)[63].

Il profeta Uebert Angel insieme alla famiglia[64]

Le sanzioni imposte allo Zimbabwe indeboliscono il suo potere economico, favorendo gli affari di persone che possono sfruttare posizioni privilegiate in campo economico (Rudland) o diplomatico per trarne un consistente vantaggio. Uebert Angel utilizza il proprio status di Ambasciatore per facilitare il transito d’oro frutto del riciclaggio, operando con l’approvazione del presidente e parlando di riciclaggio direttamente al telefono con la moglie Auxilia Mnangagwa. Angel, il cui vero nome è Uebert Mudzanire, è un cittadino zimbabwese residente nel Regno Unito[65].

Costui riceve l’incarico di Ambasciatore plenipotenziario per l’Europa e le Americhe e inviato speciale del presidente Mnangagwa nel marzo 2021, con la responsabilità di creare nuove opportunità commerciali per il paese[66]. Fino ad allora Angel si dedica all’attività di profeta cristiano, fondatore nel 2007 di una propria chiesa, la Spirit Embassy. In compagnia della moglie Beverly Angel, la profetessa, egli amplia nel tempo la base di fedeli, aprendo sedi del culto in diversi paesi africani, ma anche negli Stati Uniti e nel Regno Unito[67].

I sermoni dei due diventano un grande successo grazie ai miracoli compiuti dal profeta (previsioni del futuro, produzione di denaro, oro e diamanti), che vengono trasmessi dai suoi canali televisivi: GoodNews TV, YourMiracleTV, oltre a Facebook e YouTube[68]; a maggio 2023 i siti delle tv non trasmettono più live e l’account YouTube della chiesa risulta chiuso. Nel 2015 la chiesa cambia nome in Spirit Embassy – The GoodNews Church[69]. Gli studi economici lo inducono ad una gestione aziendale della sua chiesa; oltre a vendere merchandising e libri scritti da lui e dalla moglie, partecipa a numerosi convegni e insegna presso la Millionaire Academy, una scuola per diventare ricchi da lui fondata. Angel è anche il creatore dell’Osborne Institute of Theology, una scuola di teologia online[70].

Riguardo l’attività imprenditoriale, nel 2005 fonda la Club Millionaire, una società che fornisce concierge; il business si rivela vincente, fornendogli la spinta per il salto nel settore immobiliare, prima con le abitazioni e poi con gli immobili commerciali, operando tramite diverse holding in Europa, Africa e Asia. Nel 2017 nasce la holding The Billion Group Ltd.[71], che incorpora aziende come la Sam Barkeley Construction, The Angel Organisation, Black Stallion e la già citata Millionaire Academy[72]. Nel 2018 acquista in Francia il primo hotel di quella che sarebbe dovuta diventare la catena Beverly Angel Hotel[73]. Nello stesso anno egli fonda nel Regno Unito la Brits Money Ltd Bank, affidandone la proprietà alla moglie Beverly[74]. La Brits Money è una banca online che ha come istituti sponsor la Wells Fargo e Barclays[75].

Una Bentley come quella sottratta da Uebert Angel ad uno dei suoi fedeli[76]

Con il tempo aumenta la sua fama, che lo porta a vincere il trofeo come cittadino più influente dello Zimbabwe, anche grazie a i suoi impegni filantropici[77]. Angel viene denunciato nel 2014 per truffa da Ndabazinengi Shava, un fedele a cui il profeta, un anno addietro, sottrae una Bentley da 300.000 dollari dietro la promessa che Shava ne avrebbe trovati tre volte tanto sul proprio cammino entro otto mesi[78]. Nel 2018 è coinvolto in uno scandalo sessuale per aver chiesto ad una fedele molto vicina a lui di trovare giovani donne con cui avere rapporti sessuali[79].

Nel contrabbando dell’oro Angel collabora con il fratello Limit Mudzanire e con il dottor Sobona Mtisi, responsabile degli investimenti e dei progetti dell’ambasciatore Angel; Mitsi è sposato con Joy, nipote di Angel e sorella di Nicola (la moglie di Rikki Doolan)[80]. A fine marzo Angel viene rimosso dall’incarico di ambasciatore, perdendo lo status di diplomatico[81].

Andries Greyvensteyn

Andries Greyvensteyn[82]

Andries Greyvensteyn è il direttore (per un periodo insieme a Khan e Baker[83]) di Gold Kid, una società sudafricana di commercio dell’oro: Gold Kid è una delle società utilizzate da Khan per riciclare denaro. Greyvensteyn possiede la compagnia statunitense Liberty Gold, porta d’ingresso negli USA per il denaro sporco di Rudland grazie alle fatture false preparate da Khan. Le fatture sono pagamenti anticipati su importazioni, utili per giustificare l’uscita di capitali dal paese in attesa di un controvalore in beni che, però, non arriva. Greyvensteyn, la modella Kalandra Viljoen e Carlo Stickling controllano la AMFS Asset Movement & Financial Services (Pty) Ltd; nel 2018 vengono accusati di gestire, attraverso la AMFS (oggi chiusa), fondi della namibiana SME Bank (guidata dallo zimbabwese Enock Kamushinda) ufficialmente versati (con l’autorizzazione dell’ex amministratore delegato dell’istituto, Tawanda Mumvuma[84]) alla Mamepe Capital di Mauwane Kotane e da qui alla VBS Bank, che non rimborsa il credito per mancanza di prove dello stesso.

I liquidatori della SME Bank, ricostruendo il percorso del denaro (196 milioni di dollari namibiani), ritengono che questo sia in verità transitato dalla banca a due società: la Moody Blue Trade & Investments 14 (Pty) Ltd e la AMFS di Greyvensteyn; i conti delle società vengono congelati[85]. Coinvolti nella vicenda anche la World Eagle Investments e la Metropolitan Bank of Zimbabwe (Metbank), entrambe di proprietà di Kamushinda, condannato al pagamento di 1,02 miliardi di dollari namibiani ai liquidatori della SME Bank[86].

Nel prosieguo dell’inchiesta sulla SME Bank viene messa in liquidazione anche la Omulunga Capital Investments CC, amministrata dallo zimbabwese Cosmas Mushininga (stretto parente dell’ex direttore finanziario della SME Bank Joseph Banda. La Omulunga avrebbe ricevuto denaro dalla AMFS tramite la SME, il cui ex direttore finanziario, Joseph Banda, è uno stretto parente di Mushininga (i due condividono anche l’indirizzo di residenza a Windohek). Giunto in Namibia il 28 gennaio 2016, Mushininga apre due conti presso la SME Bank.

Il 21 gennaio 2016 la Aulion Global Trading DMCC (società di Dubai in cui è coinvolto Howard Baker) versa 64,5 milioni di dollari namibiani alla Omulunga Capital; il 26 gennaio Howard Baker, che gestisce anche la Pivot Capital (Pty) Ltd, dà mandato a Kalandra Viljoen di AMFS di trasferire 7,1 milioni di dollari namibiani su un conto della Standard Bank appartenente alla SME Bank. L’istruzione di pagamento recita: “Omulunga Capital Investments”. AMFS effettua il trasferimento di denaro, che viene poi spostato presso il conto SME Bank di Mushininga grazie al lavoro di Beatrice Kahunda, l’ex responsabile dell’executive banking della SME Bank. Per questo ed altri, successivi, trasferimenti, il percorso del denaro vede sempre la AMFS trasferire denaro in conti che la SME Bank ha presso la Standard Bank o la FNB Namibia; le somme vengono quindi versate sui conti della Omulunga Capital presso la SME Bank e, infine alla Aulion Global, che riceve da AMFS 25,7 milioni di dollari namibiani[87].

Nel 2021 Greyvensteyn, Quinton Hendricks, Morne Botha e Johan van der Linden vengono giudicati colpevoli in Sud Africa per possesso e commercio illegale di oro grezzo. Egli è stato condannato al pagamento di 150.000 Rand o cinque anni di carcere, con metà pena sospesa[88].

Kamlesh Pattni

Kamlesh Pattni[89]

Kamlesh Pattni è un importante commerciante d’oro keniano che opera da Harare. Può riciclare enormi quantità di denaro facendone perdere le tracce nei numerosi rivoli della propria rete globale di affari: una gioielleria, una catena alberghiera, alcune società immobiliari nel Regno Unito sono la destinazione dei fondi che arrivano dalle compagnie di Pattni a Dubai.  Anche Pattni è un leader religioso; la sua opera di carità chiamata “Hand of Hope” è una copertura per il riciclaggio: Pattni elargisce tangenti camuffandole da donazioni.

David Chirozvi è il destinatario di una di queste[90]. Chirzovi è il direttore finanziario[91] del produttore di gioielli Aurex Holding Limited[92]. Due membri su tre della Aurex lavorano per la Reserve Bank of Zimbabwe: Farai Masendu e Philip Tapera Madamombe[93]. Chirozvi agisce nella rete come responsabile delle finanze; la compagnia di Pattni “Suzan General Trading Limited” ha in concessione da Aurex l’esportazione di oro e gioielli di diamanti. Per il servizio la Suzan General riceve, da parte del governo dello Zimbabwe, una commissione pari al 18% del valore delle esportazioni. La Suzan ha anche la licenza di acquisto dell’oro zecchino per conto della Fidelity Printers and Refiners, società di stampa e raffineria d’oro di proprietà della Reserve Bank di Harare[94].

Pattni ha a libro paga Mehluleli Dube (3000 dollari mensili), responsabile sia delle operazioni in oro della Fidelity che delle concessioni per vendita e acquisto. Fradreck Kunaka è il general manager della Fidelity; anche lui è pagato da Pattni (30.000 dollari mensili). L’approvazione di Kunaka, più di quella di Dube, è fondamentale per ottenere le concessioni. Attraverso questi canali Pattni può muovere 80-100 kg di oro al giorno. Anche Macmillan ha un’autorizzazione della Fidelity per acquistare oro dalle compagnie minerarie dello Zimbabwe[95].

Nell’aprile del 2023 la Central Bank of Zimbabwe ordina il congelamento dei beni appartenenti a David Chirozvi, Mehlululi Dube, Fredrick Kunaka e un altro elemento coinvolto nell’inchiesta Gold Mafia: Cleopas Chidodo. Chidodo è il capo della sicurezza presso l’Autorità dell’Aviazione civile dello Zimbabwe: egli assiste i contrabbandieri in partenza dall’aeroporto Robert Gabriel Mugabe di Harare, creando le condizioni per il loro via libera verso Dubai[96] tramite il volo EK714 Harare-Dubai della Emirates; l’EK713 è il numero del volo di ritorno. I contrabbandieri personali di Rudland sono Patrick Keith, Talmage George Alexander, Peter Bowen, Terrance Ian Keith e Johannes Swan[97].

Pattni è noto per aver ideato una truffa sull’esportazione dell’oro – lo scandalo Goldenberg – che negli anni ’90 ha sottratto 600 milioni di dollari al Kenya[98] e ha portato ad accuse di corruzione contro molti membri del governo dell’allora presidente Daniel Arap Moi. Dopo anni di processo, Pattni è stato assolto[99].

Come Pattni, anche Macmillan e Mathias portano l’oro fuori dal paese per venderlo a Dubai attraverso società di comodo, sui cui conti bancari viene trasferito il denaro pulito ottenuto dalla vendita[100]. Il cosiddetto sistema hawala svolge un ruolo significativo nella catena del riciclaggio di denaro che passa per Dubai. L’hawala è un modo di trasferire denaro contante attraverso le frontiere eludendo i controlli doganali. Si basa sulla fiducia e sulle connessioni ed è spesso legittimamente utilizzato in aree in cui le persone non hanno accesso alle banche. Poiché non ci sono transazioni ufficiali nei registri, questo sistema è anche l’ideale per il riciclaggio di denaro, rendendo impossibile per le autorità rintracciarne i flussi.

Cleopas Chidodo con la moglie dell’ex presidente Mugabe[101]

Secondo l’ex investigatore dell’FBI Karen Greenaway, che ora lavora come consulente antiriciclaggio, Dubai utilizza politiche basate sull’assenza di controllo nelle zone franche per attrarre il maggior numero di capitali (non importa se liciti o illeciti), strumento per assurgere a centro finanziario di riferimento a livello mondiale. Una di queste zone franche è Jumeirah Lake Towers (JLT), dove Pattni ha uno dei propri uffici[102].

Pattni (e il suo collaboratore Dmytro Abakumov[103]) e Macmillan portano oro dello Zimbabwe a Dubai, dove viene fuso e marchiato con il timbro della raffineria locale, eliminando le tracce del contrabbando e rendendolo più semplice da vendere, in quanto non proveniente da un paese sottoposto a sanzioni come lo Zimbabwe[104]. Nel 2013 Amjad Rihan conduce, per conto della Ernst&Young, un’indagine su Kaloti, allora la più grande raffineria d’oro di Dubai: emerge che Kaloti movimenta circa 5,2 miliardi di dollari in contanti ogni anno.

Per il 40% di questo flusso di denaro è molto difficile la valutazione del rischio e la due diligence dei clienti. Kaloti fa affari con paesi o soggetti sottoposti a sanzioni, come il Sudan; indagini successive legano l’attività di Kaloti al riciclaggio di denaro e al finanziamento della criminalità organizzata[105]. Kaloti acquista dal Marocco lingotti d’oro mascherati da argento per aggirare il limite sulle esportazioni aurifere. L’oro contrabbandato è di proprietà della Renade International, facciata di una gang criminale che raccoglie soldi della criminalità in tutto il Regno Unito e nel resto d’Europa e lo utilizza per la compravendita di oro al mercato nero; 3,6 tonnellate d’oro sarebbero state vendute da Renade alla Kaloti nel 2012[106].

Rihan viene licenziato da Ernst&Young per aver rivelato il contenuto delle proprie indagini, dopo la decisione della compagnia di tenerlo segreto[107].

Anna Waterhouse lavora presso la Deutsche Bank di Dubai, dove si occupa di vigilare sulla conformità delle transazioni alle leggi locali ed internazionali in materia. Nel compilare un suspicious activity report (SAR) contro Kaloti, la Waterhouse descrive come il rapporto sia partito dalle segnalazioni di una banca di Dubai, preoccupata perché la raffineria sta prelevando così tanto contante dal proprio conto da dover usare delle carriole per trasportarlo. Il denaro che la banca utilizza proviene dal conto di Kaloti presso la Deutsche Bank.

Nonostante il rapporto e le insistenze della Waterhouse, la Deutsche Bank non svolge indagini sul movimento di denaro, così come la Dubai Financial Services Authority (DFSA)[108]. Nel 2015, il Dubai Multi Commodities Centre (DMCC), il principale ente che rilascia le autorizzazioni per il commercio di materie prime, rimuove Kaloti dall’elenco dei raffinatori d’oro approvati da Dubai[109].

Scott Sakupwanya[110]

Nell’aprile del 2023 Scott Sakupwanya risulta candidato dello Zanu Patriotic Front – il partito dell’ex presidente Robert Mugabe e di Mnangagwa) nella circoscrizione di Mabvuku, ad Harare. Sakupwanya, in rapporti con il presidente, viene definito da Uebert Angel come il principale contrabbandiere dello Zimbabwe e coinvolto a pieno titolo nell’inchiesta sulla Gold Mafia. Egli inizia come autista e meccanico di Ewan MacMillan, per poi affrancarsi e diventare autonomo, contrabbandando oro a Dubai tramite la società mineraria Betterbrands Mining Pvt Ltd[111].

Il Centre for Natural Resources Governance (CNRG) denuncia Sakupwanya in relazione a flussi finanziari illeciti del valore di 1,9 miliardi di dollari l’anno, derivanti dall’esportazione illegale di tre tonnellate d’oro. “Zimbabwe’s Disappearing Gold: The Case of Mazowe and Penhalonga” è un rapporto in cui il CNRG indica Sakupwanya come incaricato dall’élite politica di acquistare oro in determinate zone del paese, come Mazowe e Panhalonga; egli sarebbe tra i commercianti che consegnano meno della metà dell’oro a Fidelity and Partners, contrabbandandone il resto fuori dal paese grazie ad un sistema ben strutturato e consolidato[112].

Secondo Fadzayi Mahere, portavoce del partito Citizens Coalition for Change (CCC), parte degli enormi proventi del contrabbando servirebbero per finanziare il partito di governo e le sue mire di modifica di essenziali norme costituzionali di salvaguardia dell’equilibrio democratico[113]. Secondo il rapporto del CNRG meno del 30% dell’oro estratto finisce al Fidelity Printers and Refiners; oltre che a Dubai, il resto finisce in Sud Africa, Cina e India. Il Sud Africa viene raggiunto via terra per servire il mercato locale, ma anche come tappa per raggiungere destinazioni più lontane in aereo; anche il Mozambico e lo Zambia servono da snodi per altre destinazioni[114].

Betterbrands Mining Pvt Ltd, la compagnia di Sakupwanya, assieme alla Prime Royal Private limited, assume nel dicembre 2020 il controllo della Redwing Mining Company (Penhalonga), nell’ambito di un’operazione truffaldina operata dal direttore della Tudor House Consultants, Cecil Hondo Madondo, il quale cede, in qualità di liquidatore della Redwing, gli stessi lotti di estrazione a più acquirenti: Madondo finisce in tribunale e la Betterbrands acquisisce un asset[115]. Sakupwanya spedirebbe quindi parte dell’oro estratto dalla Redwing a Kwekwe (città natale del presidente), dove uomini di Mnangagwa lo macinerebbero. Da Kwekwe proverrebbero le squadre di picchiatori inviati nella miniera per sedare le rivolte dei minatori in protesta per le vessazioni subite dal proprietario della Betterbrands, incluso l’utilizzo di minatori di fiducia (non assunti dalla Redwing) per estrarre l’oro presumibilmente destinato al mercato illegale[116].

Nel dicembre 2021 le attività della Betterbrands presso la Redwing vengono sospese dal governo e viene stipulato un accordo di joint venture con la Duatlet Investments, holding di cui fanno parte, oltre alla stessa Betterbrands, anche Prime Royal Africa e Probadek Investments Limited. Quest’ultima è una delle società che nel 2020 acquistano lotti della Redwing da Madondo[117]. Nel gennaio 2022 Knowledge Hofisi, succeduto nell’aprile 2021 a Madondo nelle pratiche di curatela fallimentare, annulla l’accordo con la Dualet e ripristina la Betterbrands al comando della Redwings, scatenando nuove vementi proteste fra i lavoratori e le comunità locali[118].

Khadem Al Qubaisi[119]

Nyasa Manufacturing Company, che distribuisce in esclusiva il marchio di sigarette RG (di proprietà della Gold Leaf) sul territorio del Malawi, è proprietaria della Nyasa Big Bullets FC, squadra di calcio sponsorizzata dalla First Capital Bank (FCB) del Malawi. La banca è di proprietà di Hitesh Anadkat, un malawiano di origine asiatica. La FCB opera anche nello Zimbabwe.

Sia Simon Rudland che Anadakt possiedono società che hanno partecipazioni di sponsorizzazione nella Nyasa Big Bullets, una filiale della Nyasa Manufacturing Company. Anadkat e la moglie Meeta hanno quote di partecipazione in altre società malawiane e nella Letshego Holdings, una holding di microfinanza con sede a Gaborone. Nel 2021 i Pandora Papers rivelano che la famiglia Anadkat dal 2010 possiede anche la Reid International Limited (British Virgins Island); Reid International Ltd effettua pagamenti a Premier Capital Ltd (Mauritius), società che possiede First Capital Bank. Nel 2014, Reid International Ltd prende in prestito 750.000 dollari dalla Falcon Private Bank di Zurigo, in Svizzera[120].

Nel dicembre 2021 la Falcon viene condannata dal Tribunale penale federale svizzero a pagare una multa di 3,5 milioni di franchi svizzeri per responsabilità oggettiva d’impresa in un giro di riciclaggio, avendo consentito all’ex CEO di versare illegalmente all’estero 133 milioni di euro fra il 2012 e il 2016. Egli avrebbe anche versato 61 milioni di euro a Khadem Al Qubaisi, presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto dal 2009 al 2011 ed ex amministratore delegato del fondo sovrano di Abu Dhabi Abaar Investments, proprietario della Falcon Private Bank[121]. Ex capo della International Petroleum Investment Company di Abu Dhabi, Al Qubaisi viene condannato a quindici anni di carcere negli Emirati Arabi per uno scandalo globale legato a fondi sovrani malesi[122].

Una classe politica affamata di ricchezza e potere oltre ogni ragionevolezza, un sistema regolatore dell’interscambio internazionale poroso e corrotto: questi gli ingredienti alla base della storia che vede un nutrito gruppo di uomini erigere il contrabbando e il riciclaggio di proventi illegali a sistema economico in grado di sostenere finanziariamente lo Stato che dovrebbe vigilare sulle loro attività e punire i loro illeciti, rendendo i protagonisti delle vicende descritte, nei fatti, impunibili e pressoché sconosciuti alla pubblica opinione internazionale. Il canale televisivo Al Jazeera ha pubblicato un film sulla Gold Mafia pieno di approfondimenti e testimonianze dirette ancora più choccanti di quanto fin qui riportato, senza che questo abbia sostanzialmente influito sul corso della vicenda[123]. Il giornalismo sembra essere sempre più spesso, oramai, un atto di debole e inascoltata testimonianza.

Schema delle società coinvolte nel contrabbando internazionale d’oro e sigarette, che ha come epicentro lo Zimbabwe di Mnangagwa e Rudland

[1] https://www.news24.com/News24/tobacco-boss-simon-rudland-critical-following-apparent-assassination-attempt-in-joburg-20190815
[2] https://www.news24.com/news24/tobacco-wars-hits-threats-and-secret-ops-behind-the-simon-rudland-attempted-hit-20190817
[3] https://find-and-update.company-information.service.gov.uk/company/02538541/persons-with-significant-control
[4] The Maravi Post, 11th April 2023
[5] https://nyasamanufacturing.com/
[6] The Maravi Post, 11th April 2023
[7] https://briefly.co.za/facts-lifehacks/celebrities-biographies/156216-who-owner-gold-leaf-tobacco-corporation-simon-rudland/
[8] https://africanfinancials.com/company/zw-unif/
[9] https://www.reuters.com/markets/companies/UNIF.ZI/
[10] https://find-and-update.company-information.service.gov.uk/company/02538541/officers
[11] https://find-and-update.company-information.service.gov.uk/company/02538541/persons-with-significant-control
[12] https://braemar.com/
[13] https://amabhungane.org/stories/220413-who-is-really-behind-the-r2-billion-tongaat-hulett-bid/
[14] https://www.zse.co.zw/wp-content/uploads/2021/12/ZHL-Annual-Report-2020.pdf
[15] https://zhl.co.zw/
[16] https://newzwire.live/sweet-deal-how-zimbabwes-wealthy-rudland-family-plans-to-take-over-one-of-southern-africas-biggest-sugar-producers/
[17] https://opencorporates.com/companies/mu/C125293
[18] https://landmatrix.org/investor/42437/
[19] https://www.globaldata.com/company-profile/tongaat-hulett-ltd/
[20] https://newzwire.live/sweet-deal-how-zimbabwes-wealthy-rudland-family-plans-to-take-over-one-of-southern-africas-biggest-sugar-producers/
[21] https://www.linkedin.com/company/sabmiller/?trk=public_profile_experience-item_profile-section-card_image-click&originalSubdomain=it
[22] https://www.businesslive.co.za/fm/features/cover-story/2023-02-02-can-tongaat-hulett-be-saved/
[23] https://www.businesslive.co.za/fm/features/cover-story/2023-02-02-can-tongaat-hulett-be-saved/
[24] https://amabhungane.org/stories/220413-who-is-really-behind-the-r2-billion-tongaat-hulett-bid/
[25] https://www.businesslive.co.za/fm/opinion/editorial/2022-09-01-editorial-tongaat-dodges-a-bullet/
[26] https://www.businesslive.co.za/fm/opinion/editorial/2022-09-01-editorial-tongaat-dodges-a-bullet/
[27] https://www.sars.gov.za/media-release/media-statement-on-gold-leaf-tobacco/
[28] https://www.dailymaverick.co.za/article/2022-09-12-sasfin-gold-leaf-whatsapp-r3bn-dirty-money-washed-through/
[29] https://www.dailymaverick.co.za/article/2022-09-12-sasfin-gold-leaf-whatsapp-r3bn-dirty-money-washed-through/
[30] https://www.dailymaverick.co.za/article/2022-08-26-r3-billion-sars-swoops-on-gold-leaf-tobacco-over-transnational-plunder-network/
[31] https://www.dailymaverick.co.za/article/2022-09-12-sasfin-gold-leaf-whatsapp-r3bn-dirty-money-washed-through/
[32] https://www.news24.com/fin24/companies/gold-scam-robs-sa-of-billions-says-sars-20220203
[33] https://www.aljazeera.com/news/2023/3/30/who-are-the-gold-mafia-a-cigarette-don-and-a-man-named
[34] https://www.aljazeera.com/news/2023/4/14/six-secrets-uncovered-by-al-jazeeras-gold-mafia-investigation
[35] The Zimbabwean (UK), 31st March 2023
[36] Al Jazeera English, 30th March 2023
[37] https://www.aljazeera.com/news/2023/3/30/who-are-the-gold-mafia-a-cigarette-don-and-a-man-named
[38] The Zimbabwean (UK), 26th March 2023
[39] New Zimbabwe, 1st April 2023
[40] New Zimbabwe, 14th Arpil 2023
[41] https://www.aljazeera.com/news/2023/3/30/who-are-the-gold-mafia-a-cigarette-don-and-a-man-named
[42] New Zimbabwe, 9th November 2020
[43] https://www.aljazeera.com/news/2023/3/30/who-are-the-gold-mafia-a-cigarette-don-and-a-man-named
[44] https://www.newzimbabwe.com/mnangagwas-adultery-accuser-freed-on-rtgs500-bail/
[45] The Zimbabwean (UK), 26th March 2023
[46] https://country.eiu.com/article.aspx?articleid=1520315135&Country=Zimbabwe&topic=Politics&subtopic_3
[47] The Zimbabwean, 28th July 2022
[48] New Zimbabwe, 9th November 2020
[49] NewsDay, 10th November 2020
[50] NewsDay, 10th November 2020
[51] https://www.thezimbabwenewslive.com/zimbabwe-cabinet-ministers-award-themselves-gold-mining-licenses/
[52] https://www.thezimbabwemail.com/zimbabwe/who-is-henrietta-rushwaya/
[53] New Zimbabwe, 9th November 2020
[54] https://www.herald.co.zw/zbc-appoints-new-substantive-ceo/
[55] https://www.thezimbabwemail.com/zimbabwe/who-is-henrietta-rushwaya/
[56] https://rapaport.com/post_types/pandora-papers-the-diamond-connection/
[57] http://www.xinhuanet.com/english/africa/2021-05/19/c_139956744.htm
[58] https://rapaport.com/post_types/pandora-papers-the-diamond-connection/
[59] https://www.thezimbabwean.co/2020/10/rushwaya-accomplice-implicates-auxillia-mnangagwa-son-collins/
[60] https://bulawayo24.com/index-id-news-sc-national-byo-228998.html
[61] New Zimbabwe, 14th April 2023
[62] The Herald, 8th November 2003
[63] Global Data Point, 23rd March 2023
[64] https://nehandaradio.com/2018/01/30/prophet-uebert-angel-wealth-exposed/
[65] https://osborninstitute.com/prophet-uebert-angel
[66] https://www.herald.co.zw/president-appoints-angel-ambassador/
[67] https://bulawayo24.com/index-id-news-sc-national-byo-2000-article-Pastor+Uebert+Angel+to+set+up+church+headquarters+in+Zim.html
[68] https://www.uebertangel.org/
[69] https://christiandiet.com.ng/biography-of-prophet-uebert-angel/
[70] https://osborninstitute.com/prophet-uebert-angel
[71] https://find-and-update.company-information.service.gov.uk/company/10852745
[72] https://www.linkedin.com/in/Uebert-angel/
[73] The Maravi Post, 28th May 2018
[74] https://nehandaradio.com/2018/10/22/brits-money-pictures-from-beverly-angel-bank-launch-in-the-uk/amp/nggallery/page/3
[75] https://youthvillage.co.zw/entrepreneurship/top-5-things-you-should-know-about-uebert-beverly-angel-s-brits-bank/
[76] https://www.facebook.com/ZimbabweanBreakingNews/photos/a.190967947710542/510114355795898/?type=3
[77] https://www.forbesafrica.com/focus/2014/05/01/the-prophet-of-success/
[78] https://www.herald.co.zw/angel-up-for-300k-fraud/
[79] https://suttoncblog.com/2018/03/27/false-prophets-shepherd-bushiri-and-uebert-angel-exposed-in-sex-scandal/ ; https://www.zimeye.net/2021/03/03/uebert-angel-sex-scandal-more-victims-speak-6-year-long-investigation/
[80] The Zimbabwean (UK), 26th March 2023
[81] https://www.dailymirror.lk/top_story/Zimbabwe%E2%80%99s-Uebert-Angel-fired–faces-arrest/155-256917#:~:text=One%20of%20Zimbabwe’s%20most%20influential,to%20Europe%20and%20the%20Americas.
[82] https://www.aljazeera.com/news/2023/3/30/who-are-the-gold-mafia-a-cigarette-don-and-a-man-named
[83] Al Jazeera English, 30th March 2023
[84] Namibian Sun, 1st October 2019
[85] Namibian Sun, 28th August 2018
[86] https://newzwire.live/kamushinda-metbank-looted-n247m-from-namibian-bank-court/
[87] Namibian Sun, 1st October 2019
[88] https://maroelamedia.co.za/nuus/sa-nuus/grootkop-in-goudmynbedryf-gevonnis/
[89] https://www.standardmedia.co.ke/africa/article/2001469599/kamlesh-pattni-spotlighted-in-al-jazeera-expose
[90] https://www.aljazeera.com/news/2023/3/30/who-are-the-gold-mafia-a-cigarette-don-and-a-man-named
[91] Business Weekly, 10th April 2023
[92] https://aurex.co.zw/
[93] https://aurex.co.zw/our-team/board-members/
[94] https://zimpackaging.co.zw/directory/fidelity-printers-refiners/
[95] https://www.aljazeera.com/news/2023/4/14/six-secrets-uncovered-by-al-jazeeras-gold-mafia-investigation
[96] Bne-Intellinews, 6th April 2023
[97] The Maravi Post, 11th Arpil 2023
[98] Zimbabwe Today, 3rd March 2023
[99] https://www.aljazeera.com/news/2023/3/23/gold-smuggler-pattni-kenya-zimbabwe
[100] New Zimbabwe, 24th March 2023
[101] https://twitter.com/263Chat/status/1646840724485464065
[102] https://balkans.aljazeera.net/teme/2023/4/9/sta-privlaci-zlatnu-mafiju-u-dubai
[103] The Zimbabwean (UK), 26th March 2023
[104] New Zimbabwe, 6th April 2023
[105] https://www.bbc.com/news/business-52331443
[106] https://www.cityam.com/ey-accused-of-failing-to-report-drug-gangs-gold-bar-money-laundering/
[107] https://www.bbc.com/news/business-52331443
[108] https://www.bbc.com/news/business-50859110 ; https://www.bbc.com/news/business-50205956
[109] https://www.thenationalnews.com/business/dmcc-removes-kaloti-from-dubai-good-delivery-list-over-gold-sourcing-1.34979
[110] https://wiki.pindula.co.zw/Pedzai_Sakupwanya
[111] The Standard (Zimbabwe), 8th April 2023
[112] https://landportal.org/library/resources/zimbabwes-disappearing-gold-case-mazowe-and-penhalonga
[113] The Standard (Zimbabwe), 8th April 2023
[114] The Standard (Zimbabwe), 16th July 2022
[115] NewsDay, 3rd February 2021
[116] The Standard (Zimbabwe), 9th October 2021
[117] The Chronicle, 7th December 2021
[118] NewsDay, 10th February 2022
[119] https://www.thenationalnews.com/business/property/khadem-al-qubaisi-steps-down-as-aabar-properties-chairman-1.54969
[120] https://www.maravipost.com/pandora-papers-malawis-first-capital-bank-owner-hetesh-anadkat-banked-his-money-beyond-tax-collectors/
[121] https://www.swissinfo.ch/ita/tutte-le-notizie-in-breve/tpf–multa-di-3-5-milioni-a–falcon-bank–ex-ceo-prosciolto/47195418
[122] https://www.wsj.com/articles/alleged-1mdb-co-conspirators-sentenced-to-prison-11560677550
[123] https://www.aljazeera.com/news/2023/3/30/who-are-the-gold-mafia-a-cigarette-don-and-a-man-named

TAG: contrabbando, economie criminali
CAT: Criminalità

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