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Letteratura

Essere gli ultimi

di Filippo Cusumano
6 Luglio 2020

“La festa del giorno dopo” è l’opera d’esordio del giornalista milanese Fabrizio Vangelista.
La vicenda, che si svolge nell’arco di una giornata, è ambientata in un vecchio stabile fatiscente che si trova alla periferia di Milano.
Il motore della storia è, come dice il titolo, la festa del giorno dopo, ossia la festa che Cettina, disoccupata con alle spalle un intenso passato di lotte operaie, vuole a tutti i costi organizzare nella corte del condominio per celebrare il ritorno a casa, previsto per il giorno successivo,  Ferragosto, di Luciano, detto lo Zingaro, uno degli abitanti del palazzo.
Luciano ha passato in carcere gli ultimi tre anni. E’ stato condannato per un reato infamante, ma tutti i condomini sanno che quella condanna è stata ingiusta, frutto di un assurdo errore giudiziario.
Per organizzare la festa, Cettina chiede la collaborazione di un altro condomino, Pistacchio, un tossicodipendente di mezza età, eternamente inseguito da creditori violenti e feroci. Per finanziare la festa i due iniziano a girare casa per casa, chiedendo un contributo ai vari inquilini della corte.
La questua è il pretesto per introdurre nella storia i vari personaggi del romanzo: la  prostituta  di buon cuore, che tutti chiamano la Libanese, quarantaquattrenne in splendida forma (diversamente da Cettina che è da un bel po’ che si è lasciata andare), Angelo, il piccolo boss di quartiere che aspira a far carriera nel mondo dello spaccio, Mannaro, il tassista abusivo, Teresa la parrucchiera che riceve le clienti nel suo appartamento, Tichidì il Pazzo, che passa il tempo a insaponare la sua Fiat Uno dell’89, sperando che arrivi un diluvio che consenta di sciacquarla per bene, il Negro, ragazzo di colore figlio di immigrati, ma considerato una promessa del calcio, Pino La Pezza, detto Pino La Macchia, operaio comunale in pensione che passa il suo tempo ad esaminare una macchia di umidità che si trova a lato del vecchio portone di legno e della quale non riesce a spiegarsi l’origine.
Ognuno di questi personaggi ha una storia, un vissuto pieno di speranze e un presente carico di disperazione e sconfitte.
La “festa del giorno dopo” è attesa dai protagonisti dimessi e scalcagnati di questo romanzo corale come un piccolo momento di evasione dal grigiore giornaliero. Nessuno si illude che sia un momento di svolta, l’unica a sperarlo è Cettina, segretamente innamorata dello Zingaro e decisa a farsi una storia con lui.
Il momento di svolta, invece, ci sarà per tutti: la festa di Ferragosto avrà un andamento imprevisto e un finale sconvolgente.
Colpiscono nel libro la vivacità della scrittura e una grande maestria nella descrizione dei personaggi.
Per ammissione del suo stesso autore, “La festa del giorno dopo” è un romanzo sugli ultimi.
Alcuni dei personaggi descritti ultimi sono sempre stati: hanno avuto pochissime opportunità o non le hanno sapute coltivare.
Altri sembravano potercela fare , ma poi hanno perso per strade speranze, illusioni e fiducia in se stessi.
L’unico che sembra avere una via d’uscita, grazie al suo talento calcistico, è il Negro, il ragazzino di 17 anni che sta per lasciare il triste condominio in cui ha vissuto con la madre e i fratelli per diventare un giocatore professionista.
La sua vicenda ha però le caratteristiche dell’eccezione che conferma la regola: chi parte in coda difficilmente arriva in testa.

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