Paola Severini

Letteratura

Paola Severini e la poesia

Intervista alla conduttrice radiotelevisiva e giornalista Paola Severini, attiva nella difesa dei diritti umani, sul suo particolare rapporto con la parola dei poeti

6 Maggio 2025

Paola Severini (Roma, 1956), giornalista, saggista, ricercatrice universitaria, conduttrice e produttrice radiofonica, televisiva e cinematografica, è una nota attivista per i diritti umani. Laureata in Sociologia, nel 1996 ha fondato la Cooperativa Superangeli, poi trasformatasi in Superangeli srl, che edita l’agenzia Angelipress.com (nata 25 anni fa). È segretario generale del Comitato Internazionale Viva Toscanini e coordina l’Archivio Storico Piero Melograni.

Grazie al suo continuo impegno, alle attività svolte nei confronti degli enti del Terzo Settore e alla sua lunga esperienza nel mondo cattolico, è considerata una dei massimi esponenti del Terzo Settore in Italia, nonché una delle prime giornaliste italiane esperte di comunicazione sociale, avendo fondato in questo ambito, già nel 1990, l’Agenzia Paneuropa. Collabora con diversi quotidiani (QN, Il Messaggero, Avvenire, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore).

In Rai, attualmente cura per la radio la trasmissione bisettimanale La sfida della solidarietà e per la televisione il programma O anche no, da lei ideato, dedicato al tema della disabilità. Registra le puntate delle sue trasmissioni radiofoniche e televisive quattro volte alla settimana, con una media di duecento all’anno, per un totale di circa duemila trasmissioni sui temi del sociale, dei diritti umani, della disabilità, delle minoranze religiose ed etniche.

Ha curato approfondimenti sulle guerre in Kosovo, Ruanda, Libano, Jugoslavia, Ucraina e Kurdistan, conflitti che ha vissuto personalmente, recandosi in loco dal 1988 a oggi.

Sposata una prima volta con Antonio Guidi, politico e neurologo, da cui ha avuto tre figli, nel 2007 si è unita in matrimonio con Piero Melograni, scomparso nel 2012.

Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti: il Premio Marisa Bellisario nel 1989 per il lavoro sulla salute della donna in gravidanza; il Premio Diego Fabbri nel 2001 per una serie di biografie realizzate per Rai International; il Microfono d’argento per la rubrica radiofonica Punto d’incontro; il Premio Saint Vincent di Giornalismo per la direzione giornalistica di portali Internet sul sociale; la Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica nel 2011 per la direzione dell’agenzia giornalistica Angelipress.

Tra le sue principali produzioni radiofoniche e televisive:

  • Passioni d’amore – RAI International, 2001
  • Un popolo di poeti – RAI, 1995
  • Testimoni del nostro secolo – RAI, 1996-1998
  • Le bugie della storia – Rete 4, co-produttrice, 2005
  • La sfida del federalismo solidale – in onda dal 2010 su Radio RAI GR Parlamento
  • La sfida della solidarietà – Rai GR Parlamento
  • No Profit – in onda dal 2011 su Radio RAI GR Parlamento
  • L’Italia è un paese fondato sulle nonne – RAI, 2013
  • Miss Sarajevo – RAI, 2018
  • Il giorno della libertà – RAI 3, 2019
  • O anche no – RAI 2/RAI 3, 2019-in corso
  • Insieme con… la Rai per il Sociale – RAI 1, 2020
  • Stravinco per la Vita e O anche no dedicato alle Paralimpiadi e ai diritti fondamentali – RAI 2, 2021-2024

Tra le sue pubblicazioni:

  • Manuale d’informazione sull’handicap, Temi di Vita Italiana, 1992 (Presidenza del Consiglio dei Ministri)
  • Ersilio Tonini. Il grande comunicatore, Edizioni San Paolo e poi Minerva, 2013
  • Le mogli della Repubblica, Baldini & Castoldi Dalai, 2006; nuova edizione Marsilio, 2008
  • Manuale dei diritti fondamentali e desiderabili (a cura di), Oscar Mondadori, 2013
  • O anche no. Da vicino nessuno è normale, Castelvecchi Edizioni, 2024

Gentile Severini, lei può vantare un’intensissima attività culturale coniugata a un encomiabile e proficuo impegno sociale, che le ha meritato importanti riconoscimenti anche a livello internazionale. In che modo l’ambiente familiare, la formazione scolastica e l’educazione cattolica hanno contribuito a costruire il suo progetto di vita e di lavoro?

L’ambiente familiare, soprattutto l’esempio di mio padre, che è stato un medico di profonda fede cattolica e un uomo generoso nei confronti dei più fragili, insieme alla scuola paritaria frequentata fino alla terza media con le suore di Santa Maria degli Angeli e, più in generale, l’educazione cattolica, sono stati determinanti per il mio progetto di vita e di lavoro.

Quali personalità letterarie, filosofiche e spirituali hanno maggiormente influenzato la sua maturazione intellettuale? E quali gli incontri umani fondamentali nella costruzione del suo profilo personale?

Poiché mi sono sposata a diciassette anni con una persona disabile che svolgeva il lavoro di medico e attivista dei diritti fondamentali, ho potuto conoscere il mondo dei movimenti, dei leader e dei fondatori di quello che sarebbe stato chiamato Terzo Settore. Ho conosciuto quindi Don Pierino Gelmini, Don Oreste Benzi, Madre Teresa di Calcutta, Andrea Riccardi, Ernesto Olivero, Chiara Lubich, Don Albino Bizzotto (nel mondo cattolico) e molte personalità importanti nel mondo laico, come Vincenzo Muccioli, fondatore di San Patrignano, e Mario Tomassini, che insieme a Franco Basaglia ha cambiato la condizione dei malati di mente in Italia, promuovendo la legge che ha portato alla chiusura dei manicomi. Queste sono solo alcune delle persone che ho avuto il privilegio di incontrare.

Nel 1995 ha ideato e condotto Un popolo di poeti, il primo programma tematico sulla poesia contemporanea mai realizzato in Italia. Quali motivazioni l’hanno spinta a ideare queste trasmissioni? E quali poeti l’hanno emozionata maggiormente?

Uno dei miei professori all’Università di Urbino è stato Umberto Piersanti, tra i maggiori poeti italiani viventi. È stato grazie a lui che ho potuto ideare Un popolo di poeti, che mi ha permesso di incontrare autori come Alda Merini, Attilio Bertolucci, Dario Bellezza, Patrizia Valduga – insomma, tutti i poeti italiani ancora viventi negli anni Novanta. È molto difficile, se non impossibile, indicare una preferenza: sono stati tutti incontri straordinariamente emozionanti. Se però dovessi davvero scegliere, direi che il poeta del mio cuore è proprio il mio maestro Piersanti. La mia poesia preferita è L’anima. Eccola:

Io non avevo mai capito

da dove l’anima viene tra gli spini

ma l’anima è piccola, fatta d’aria,

passa tra gli spini e non si graffia.

Legge sempre poesia? Preferisce i classici o i contemporanei, gli italiani o gli stranieri?

Sì, leggo sempre poesia, sia italiana sia straniera. Tra gli stranieri ho presentato in Italia l’opera del contemporaneo tedesco Durs Grünbein e ho avuto in televisione – per la prima volta – anche Mariangela Gualtieri. Credo che oggi ci sia una vera primavera della poesia italiana, soprattutto dopo l’epidemia di Covid. Il periodo terribile che il mondo sta vivendo e le due guerre alle porte di casa stimolano la riflessione e fanno sì che la poesia contemporanea viva una nuova fioritura.

Nel programma O anche no, da lei curato su Rai 3, le è capitato di confrontarsi con esperienze poetiche, individuali o collettive, espresse dal mondo della disabilità e della marginalità sociale?

Sì, certamente, ed è ogni volta un grande dono. Mi permetto di ricordare una scrittrice che ha raccontato la sua esperienza personale in modo magistrale, e alcuni brani dei suoi testi sono vere e proprie poesie: Ada d’Adamo.

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