
Teatro
Teatro, lo sguardo dei Maestri alla Biennale
Dal 31 maggio al 15 giugno il festival della Biennale diretto da Willem Dafoe. I grandi teatranti da Elisabeth LeCompte, Leone d’oro alla carriera, a Richard Schechner. Da Eugenio Barba e il suo Odin Teatret ai giovani Milo Rau, Ursina Lardi, Antonio Latella e Romeo Castellucci
VENEZIA – Biennale Teatro, la prima dell’era Dafoe è al via, e per due settimane circa, offrirà un palinsesto ricco di eventi e spettacoli equamente distribuiti tra vecchi e nuovi maestri. A sollevare il sipario sulla edizione numero 53, il 31 maggio (ore 16 e in replica l’indomani alle 21) al Teatro alle Tese, nello spazio dell’Arsenale, sarà una compagnia che ha fatto la storia dell’avanguardia teatrale americana, The Wooster Group, che proporrà in prima europea il loro ultimo lavoro “Simphony of Rats”, scritto da Richard Foreman, con la regia di Elisabeth LaCompte a cui, l’indomani mattina nella sala delle Colonne di Cà Giustiniani le verrà consegnato il Leone d’oro alla carriera. Dal primo giorno del festival, che chiuderà il 15 giugno, Romeo Castellucci, in orari diversi presenterà la sua ultima fatica in prima assoluta, “I mangiatori di patate”. Sempre il 1 giugno, al Piccolo Arsenale (ore 18) va in scena “Call me Paris” (in replica il 2 alle 20), testo e regia di Yana Eva Thonnes, drammaturgia di Nils Haarman. Il 2 giugno è la giornata dedicata ad un altro maestro della scena teatrale: Eugenio Barba. Alle ore 21 nel Padiglione 30 a Porto Marghera (in replica anche l’indomani e il 4) porterà in scena “Le nuvole di Amleto”, drammaturgia e regia dello stesso Barba e testo con citazione dell’Amleto shakespiriano. In scena: Antonia Cioază, Else Marie Laukvik, Jakob Nielsen, Rina Skeel, Ulrik Skeel, Julia Varley.
Il 3 giugno spazio ai vincitori di Biennale College drammaturgia, regia e teatro. Rispettivamente, i primi due, Jacopo Giacomoni con “Tacet” e Maria Sole Brusa con “Golem-e fango è il mondo”. Athos Mion è invece il vincitore per il teatro e presenta “Orge per George” (tutti e tre gli spettacoli all’Arsenale replicano l’indomani). Il 4 giugno giornata di studi “Biennale Ronconi Venezia”. Per il teatro è imperdibile il “Pinocchio. Che cos’è una persona?”, ideazione, drammaturgia e regia di Davide Iodice: Teatro alle Tese, alle ore 21, in replica l’indomani.
Open meeting su 50 anni di teatro il 5 alle 15 a Cà Giustiniani con Willem Dafoe, Andrea Porcheddu, Eugenio Barba, Thomas Richards, Giorgio Sangati, Richard Schechner, Sandra Toffolatti e con Satyamo Hernandez, Toby Marshall, Chris Torch (Living Theatre). Alle 21 lo svizzero Gardi Hutter porta in scena “Giovanna D’ArpPo”.
Il 6 giugno nella sala F (Arsenale) si inaugura la tre giorni di cinema nel teatro (dalle 11,30 alle 20). Filmati di De Palma, LaCompte, Thomas Richards, Barba/Wethal, Jacopo Quadri, Nickl, Schellemberg, Castellucci.
Alle 15 lectio magistralis di Richard Schechner , padre dell’avanguardia teatrale americana. Antonio Latella alle 16 (Sala d’Armi A) presenta “WWW.WordWorldwar.Bomb” progetto di 5 spettacoli con la sua supervisione. Il primo è “Gli ultimi giorni dell’umanità” in prima assoluta con la regia di Latella. Richard Foreman presenterà invece alle 17 e alle 21 (Tese dei Soppalchi) “No Title (An experiment)”, in replica l’indomani alle 17 e alle 19. Lo spettacolo da non perdere è “Changes” di Maja Zade, regia del grande Thomas Ostermeier con Jörg Hartmann, Anna Schudt musica di Sylvain Jacques, video di Sébastien Dupouey luci di Erich Schneider, scene di Magda Willi. Al teatro Goldoni, in replica anche l’indomani.
Presenza a sorpresa al festival anche quella del poeta americano Bob Holman, che l’8 giugno allestirà la sua originale street performance, “We Are the Dinosaur” che attraverserà i luoghi simbolo della città lagunare.
“Theatre is Body, Body is Poetry”. Come recita il titolo, il festival pone al centro il corpo dell’attore, “cuore pulsante del teatro” per Willem Dafoe, attorno al quale “si sono ridisegnate estetiche e modi di fare teatro a partire dal secolo scorso”. Bob Holman ne è un interprete speciale, nel suo incarnare la poesia come arte fisica “per scoprirne il significato attraverso il gesto, la danza e la modulazione vocale”. Holman, erede della Beat Generation, porterà “la poesia in quel palcoscenico naturale che è la città di Venezia – tra calli, campi e campielli – al pubblico di turisti e passanti che sempre la affollano”. Porterà in particolare i versi di “We are the Dinosaur”, svelando il “potere del suono e della magia del senso annidato nel suono” della parola. Sempre Holman il giorno prima, 7 giugno al teatro alle Tese, presenta in prima assoluta “Talking poetry/More than Heart”.
L’8 giugno alle 19 in Sala d’Armi A va in scena il secondo spettacolo con la supervisione di Latella: “A.Mor. T” da Shakespeare con Nathale Beasse con Eva Cela, Luca Ingravalle, Fabiola Leone, Irene Mantova, Riccardo Rampazzo, Daniele Valdemarin.
Giorno di pausa il 9, si riprende il 10. Alle 19 (Sala d’Armi A) “Evviva non ho detto niente”, iperteatro musicale basato su Daniil Charms regia Thom Luz con Eva Cela, Pietro Giannini, Fabiola Leone, Irene Mantova, Riccardo Rampazzo, Daniele Valdemarin.
Alle 21,30 l’americano Anthony Nikolchev in prima assoluta con “The (Un)Double”, adattamento da “Il Sosia” di Fëdor Dostoevskij con testi aggiuntivi di WD, Radovan Karadzic (alias Dragan David Dabic) e atti giudiziari del massacro di Christchurch del 2019 co-creazione Lukasz Przytarski. In replica l’indomani alle 19,30. L’11 giugno, alle ore 22 nella Sala d’Armi E Evangelia Rantou e Mary Rantou in “Mountains”, prima assoluta (in replica il 12 alle ore 20). Il 12 giugno alle 19 (Sala d’armi A) va in scena “Grrrrrrr/Grrrr” regia Sebastian Nübling musica Jackie Poloni testi e interpretazione Eva Cela, Andrea Dante Benazzo, Fabiola Leone, Irene Mantova, Riccardo Rampazzo, Daniele Valdemarin scene Giuseppe Stellato.
Al Teatro alle Tese, alle 21,30, giunge l’atteso “Die Seherin” (La Veggente), regia di Milo Rau (prima italiana). Tratto da “Filottete“ di Sofocle testo e regia Milo Rau con Ursina Lardi (premiata questo anno con il Leone d’argento), Hassan Azad scene e costumi Anton Lukas musica Elia Rediger video Moritz von Dungern luci Stefan Ebelsberger ricerca Ursina Lardi e Milo Rau, drammaturgia Bettina Ehrlich. In replica l’indomani alle ore 19.
Il 13 giugno da segnalare l’imperdibile show dei danzatori dervisci della Istambul Historical Turkish Music Ensemble,“Mevlevi Sema“. Con Adem Demirel, Haluk Luş, Mahmud Sami Güçlü, Muharrem Burak Ecevit, İbrahim Safa Alçın, Sabahattin Harma. Musicisti: Enes Durceylan (percussioni), Enes Üstün (voce), Hüseyin Avni Özaydın (ney), Habib Alparslan Tabak (voce), Hasan Hekimoğlu (ud), Mehmet Salih Sırmaçekiç (percussioni), Mehmet Ömer Aşcıoğlu (kemençe), Mustafa Tabak (kanun), Soydan Babayiğit (percussioni), Süleyman Veliyettin Yılmaz (voce).
Il 14 giugno Thomas Richards/Theatre no Theatre al Teatro alle Tese (ore 18) mostrano in prima europea “The Inanna Project” regia Thomas Richards con Hyun Ju Baek (Corea del Sud), Ettore Brocca (Italia), Kei Franklin (USA), Alejandro Linares (Spagna), Jessica Losilla-Hébrail (Francia), Fabio Pagano (Italia), Thomas Richards.
Alle 18 in Sala d’Armi A , prima assoluta di “Noi” a cura di Alessio Maria Romano di e con Eva Cela, Pietro Giannini, Fabiola Leone, Irene Mantova, Riccardo Rampazzo, Daniele Valdemarin dramaturg Linda Dalisi scene Giuseppe Stellato.
Due spettacoli di Princess Isatu Hassan Bangura. Alle 20 alle Tese dei Soppalchi va in scena “Great Apes of the West Coast” (del 2023) In replica anche l’indomani alle 20,30. Alle 22,30 in Sala d’Armi E “Blinded by Sight- an Oedipus monologues” prima italiana. Sipario sul festival, il 15 giugno alle 22,30, al Teatro alle Tese con “Spira”, concerto di Daniela Pes.
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