Fatti e parole: Croce Rossa Italiana lancia una campagna di solidarietà

“Facta non verba”, dicevano i latini quando chiedevano azione e non giri di parole. Ma perché l’una dovrebbe escludere le altre? Perché non, fatti e pure parole?

La Croce Rossa Italiana ha lanciato una settimana fa una campagna di sensibilizzazione sul tema dei migranti che usa proprio le parole, grazie a un partner d’eccellenza qual è Treccani, per poter rendere alcune situazioni molto più vicine di quanto siano percepite. Concentrandosi su accoglienza, migrazione, dialogo, umanità e asilo, Croce Rossa e Treccani promuovono concetti spesso travisati o strumentalizzati che portano a paure, incomprensioni e, quindi, disorientamento. Ma questo significa parlare di filologia come qualcuno, sempre pronto alla polemica, ha fatto subito notare? No, perché la comprensione di un fenomeno e la sua lettura passano per le parole che si scelgono. No, perché a quelle parole corrispondono azioni quotidiane portate avanti da anni.

Basta guardare qualsiasi TG nazionale e locale per vedere la Croce Rossa in azione a ogni sbarco, in ogni molo. È presente con mediatori culturali per abbattere le barriere linguistiche, con operatori RFL, Restoring Family Link, per facilitare immediate riunificazioni familiari, con medici e infermieri per supportare le attività al molo dell’Usmaf (uffici di sanità marittima e di frontiera del Ministero della Salute).

I volontari della CRI hanno incontrato e incontrano quotidianamente migliaia di migranti “persone che si spostano per necessità di vita”, trattandoli sempre con umanità che è “atto di cortese comprensione verso un altro”.  Hanno dato loro accoglienza e continuano a farlo “fornendo i primi soccorsi e un alloggio a chi si trova in situazioni di emergenza”,  promuovendo il dialogo “tra persone disposte a ragionare” e cercando di garantire, dove possibile, “asilo  come tempio dove non c’è diritto di cattura”.

Le parole valgono, eccome se valgono.

La campagna è disponibile sul sito www.leparolevalgono.it