Craig Mokhiber: “Un caso da manuale di genocidio”

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1 Novembre 2023

Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta (Martin Luther King)

Inutile cercare la notizia sui nostri quotidiani, sulle nostre televisioni e sui siti italiani di informazione.

Non c’è (eccetto un paio di eccezioni che confermano la regola).

Craig Mokhiber, direttore dell’ufficio di New York dell’Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha deciso di dimettersi dal suo incarico con una lettera datata 28 ottobre 2023, indirizzata all’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Volker Turk.

«Ancora una volta stiamo assistendo a un genocidio che si sta svolgendo sotto i nostri occhi e l’organizzazione che serviamo sembra impotente a fermarlo…Le Nazioni Unite non sono riuscite a prevenire i precedenti genocidi contro i Tutsi in Ruanda, i musulmani in Bosnia, gli yazidi in Yemen e i Rohingya a Myanmar. Come Alto Commissariato, stiamo fallendo di nuovo».

Mokhiber aggiunge: «Come avvocato per i diritti umani con più di tre decenni di esperienza nel settore, so bene che il concetto di genocidio è stato spesso oggetto di abusi politici, ma l’attuale massacro totale del popolo palestinese, radicato in un’ideologia colonialista etno-nazionalista, in seguito a decenni di sistematica persecuzione ed epurazione, basato interamente sul loro status di arabi, e unito a dichiarazioni esplicite di intenti da parte di leader militari e del governo israeliano, non lasciano spazi per dubbi o dibattiti. A Gaza, le case civili, le scuole, le chiese, le moschee e le istituzioni mediche vengono bombardate in maniera deliberata, mentre migliaia di civili vengono massacrati. In Cisgiordania, inclusa Gerusalemme occupata, le case vengono sequestrate e riassegnate basandosi interamente sulla razza, e violenti pogrom dei coloni sono accompagnati da unità militari israeliane. In tutto il paese dominano regole da apartheid. Questo è un caso da manuale di genocidio [this is a text-book of genocide, letterale]».

Mokhiber accusa gli Stati Uniti, il Regno Unito e gran parte dell’Europa non solo di rifiutarsi di rispettare i loro obblighi ai sensi delle Convenzioni di Ginevra, ma anche di armare l’attacco fornendo supporto economico e di intelligence, copertura politica e diplomatica per le atrocità di Israele.

Fornisce anche una dettagliata analisi per una road map per la costruzione della pace in dieci punti chiedendo il rispetto del diritto internazionale, pronunciando una netta opposizione alla formula “due popoli, due stati” che per lui è l’alibi di ciò che ha condotto al fallimento di oggi.

«Il fallimento delle Nazioni Unite in Palestina finora non è un motivo per ritirarci. Piuttosto dovrebbe darci il coraggio di abbandonare il paradigma fallito del passato, e abbracciare pienamente uno sviluppo basato su nuovi principi. Cerchiamo, come OHCIIR, di unirci con coraggio e orgoglio al movimento anti-apartheid che sta crescendo in tutto il mondo, aggiungendo il nostro logo alla bandiera dell’uguaglianza e dei diritti umani per il popolo palestinese. Il mondo sta guardando. Saremo tutti responsabili della nostra posizione in questo momento cruciale della storia. Restiamo dalla parte della giustizia»

TAG: Alto commissariato ONU per i diritti umani, Craig Mokhiber, Guerra Hamas-Israele, Striscia Gaza
CAT: diritti umani, Medio Oriente

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