#1989post. Noi che quando è caduto il Muro non c’eravamo

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9 Novembre 2014

Sono una delle 579.343 persone nate in Italia nel 1990 (dati Istat). Noi, quando è caduto il Muro non c’eravamo. Quindi, no, non abbiamo vissuto un “prima” e un “dopo”.

Siamo quelli “post”. Post-industriali, post-moderni. E post-ideologici, dicono.

Di sicuro, la sconfessione vivente della “fine della storia” (di cui infatti si ha avuto un aggiornamento).

Post, visti dai “pre”.                      

Lo abbiamo imparato (dal 1989?): non siamo tutti uguali.  E così, non siamo abituati a generalizzare e parlare per generazioni. Ma se parliamo in prima persona siamo, ovviamente, narcisisti.

Quelli che dire “noi” è già una scommessa: noi chi? Quelli delle identità multiple, che abitano con un piede sempre altrove, abituati a stare “tra” e passare per (non necessariamente in quest’ordine): l’inglese, il dialetto e l’italiano; il paesello, il mondo, la nazione e l’Europa; le radici e il rizoma.

Che “non si sa mai”.

Noi che non abbiamo “passato” il ventennio berlusconiano. Noi che siamo il ventennio berlusconiano avendo, finora, visto solo quello.

Noi che al posto della resistenza è meglio la resilienza (ma fino a che punto?).

Noi che il posto fisso non è una speranza ma trovare un posto, talvolta, in qualche mondo, una necessità.

Noi che eravamo bambini con “Solletico”, “Non è la Rai” e i cartoni su Italia 1.

Noi che abbiamo colonne sonore “strane”, fatte di incroci e cortocircuiti musicali, e che se dici che ti piacciono gli 883 ti guardano storto (e c’è da spiegare, puntualmente, che li ascolti pure, se capita, Guccini, Battiato e compagnia).

Noi che le videochiamate è normale.

Noi che del mashup e della parodia ci abbiamo fatto un’arte (“non ti vorrai davvero prendere sul serio?” e “guarda che ‘sto post sembra della trasmissione di Carlo Conti”).

Noi, nel 1989, non c’eravamo. Per noi è Storia.

Mi accorgo di essere nata dopo il 1989 quando ho problemi con il concetto di militanza in senso ampio, quando rifiuto l’idea della salvezza storica, quando l’Umanità non può mai passare sopra gli uomini.

E le donne, e i bambini. E. Che non si può categorizzare la realtà in una parola sola. E. Tutte le infinite sfumature di chi è diverso e chi la pensa diversamente.

Liberare il pensiero oltre il muro del manicheismo per situarsi, permettendosi però il lusso di poter cambiare idea. Dialogare con l’ombra, sforzandosi di non cercare capri espiatori.

1989. Post. E per voi? Cosa significa essere 1989-post? Apriamo questi Stati Generali!

 

TAG: anniversario caduta muro, caduta muro berlino
CAT: discriminazioni

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