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Fabio Panetta

Economia

Bankitalia, il governatore Panetta critica il piano di riarmo della Commissione Ue

di redazione

Secondo il governatore, l’approccio di Bruxelles rischia di accrescere le disuguaglianze tra paesi e di ridurre l’efficacia della spesa: «Investire insieme nella sicurezza non significa avviare una corsa agli armamenti, ma affrontare con realismo minacce comuni»

30 Maggio 2025

Arrivati a fine maggio scatta l’ora della relazione annuale della Banca d’Italia e soprattutto delle attese “Considerazioni finali” del governatore della Banca d’Italia. L’incontro annuale a Palazzo Koch è “l’occasione” numero uno per fare un punto sull’economia nazionale e inviare messaggi al mondo politico e alla società. E il governatore Fabio Panetta non si è lasciato sfuggire l’opportunità per delineare le sfide e le opportunità per l’economia italiana e il sistema finanziario, senza tralasciare una stoccata al piano di riarmo varato dalla Commissione europea (denominato in prima battuta “Re-arm”, e poi “Safe”). 

Attenzione alla corsa alle armi

«Nel nuovo contesto internazionale, è emersa la necessità di rafforzare la capacità di difesa europea. Si tratta di un obiettivo che richiede una strategia condivisa tra gli Stati membri, una solida governance comune e investimenti ingenti», ha detto Panetta. «La proposta della Commissione si basa su fondi nazionali e prestiti, anziché su spese europee e trasferimenti finanziati con risorse comuni. Questo approccio rischia di accrescere le disuguaglianze tra paesi e di ridurre l’efficacia della spesa. Occorre invece un programma unitario, sostenuto da debito europeo», ha messo in guardia il governatore. Un impegno di tale rilevanza deve poggiare su basi chiare. Le risorse comuni vanno destinate prioritariamente alla tecnologia e alla ricerca nel campo della difesa. A livello nazionale, gli investimenti per la crescita e la spesa sociale non devono essere penalizzati dallo sforzo per la sicurezza esterna. Soprattutto, la promozione della cooperazione internazionale e della pace deve restare il cardine dell’azione europea. Investire insieme nella sicurezza non significa avviare una corsa agli armamenti, ma affrontare con realismo minacce comuni che nessun paese può contrastare da solo».

Dazi pericolosi

Nel suo intervento, Panetta ha evidenziato l’uso crescente del commercio internazionale come leva strategica, in particolare nella competizione tecnologica. Ha sottolineato che la nuova amministrazione statunitense ha previsto l’imposizione di dazi più elevati sulle importazioni, concentrandosi su paesi con un forte surplus commerciale verso gli USA. Secondo le stime della Banca d’Italia, se i dazi annunciati venissero attuati e accompagnati da misure di ritorsione, la crescita del PIL globale potrebbe ridursi dell’1,5%, con l’economia statunitense che subirebbe un impatto superiore ai 2 punti percentuali. Per l’area dell’euro, le conseguenze sarebbero più contenute, intorno allo 0,5%, ma con effetti maggiori per Germania e Italia, data la rilevanza dei loro scambi con gli Stati Uniti. Panetta ha inoltre avvertito che l’imposizione di dazi elevati potrebbe spingere gli esportatori cinesi a cercare nuovi mercati per compensare il calo delle vendite sul mercato americano. In tale scenario, le imprese italiane ed europee si troverebbero esposte a crescenti pressioni competitive da parte delle aziende cinesi, la cui specializzazione settoriale è sempre più simile a quella europee.

Rilanciare la produttività per sostenere la crescita

Panetta ha sottolineato che l’Italia dispone di potenzialità significative per stimolare la crescita, grazie a un’espansione degli investimenti e a un settore manifatturiero altamente automatizzato. Tuttavia, ha evidenziato che la produttività è stagnante, con i redditi reali fermi dal 2000, mentre in Francia e Germania sono aumentati di oltre un quarto. Il calo demografico previsto, con la perdita di 5,4 milioni di italiani in età lavorativa entro il 2040, potrebbe ridurre il PIL del 13%. Per contrastare questa tendenza, Panetta ha esortato a investire in capitale umano, innovazione e riforme strutturali.

Affrontare le sfide demografiche e occupazionali

Il Governatore ha evidenziato che il tasso di occupazione femminile in Italia è fermo al 52,5%, con molte donne che abbandonano il mercato del lavoro dopo la nascita del primo figlio. Ha apprezzato gli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per i servizi per l’infanzia, sottolineando l’importanza di politiche attive per favorire la partecipazione femminile e contrastare l’invecchiamento della forza lavoro.  

Il sistema bancario tra opportunità e rischi

Panetta ha riconosciuto i buoni risultati delle banche italiane nel 2023, con profitti sostenuti dai tassi di interesse elevati. Tuttavia, ha avvertito che l’aumento dei requisiti patrimoniali potrebbe influire sull’offerta di prestiti, con un possibile aumento dei crediti deteriorati. Ha inoltre sottolineato l’importanza di una gestione prudente del passivo, poiché la riduzione della liquidità aggregata potrebbe aumentare il costo della raccolta.  

Rischi esterni amplificati da vulnerabilità interne

Il Governatore ha messo in guardia contro i rischi esterni, come le tensioni geopolitiche e le politiche commerciali protezionistiche, che potrebbero avere un impatto negativo sull’economia italiana. Ha sottolineato che tali rischi sono amplificati dalla crescita economica debole e dall’alto debito pubblico, richiedendo una maggiore resilienza e preparazione da parte delle istituzioni italiane.  

Innovazione tecnologica e digitalizzazione

Panetta ha evidenziato l’importanza dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione per la competitività dell’economia italiana. Ha sottolineato la necessità di investire in infrastrutture digitali e di promuovere l’adozione di tecnologie avanzate per migliorare l’efficienza e la produttività. Ha inoltre menzionato la crescente diffusione delle criptoattività e dei rischi associati, sottolineando la necessità di regolamentazioni adeguate per garantire la stabilità del sistema finanziario.

banca d'italia Considerazioni finali Fabio Panetta
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