Stefano Venier, amministratore delegato di SNAM, ha presentato il piano strategico 2025-2029

Energia

Snam chiude il primo trimestre 2025 con utili per oltre 400 milioni

8 Maggio 2025

Il cda di Snam, la società che realizza infrastrutture offre servizi integrati nel campo dell’energia,  ha approvato oggi, sotto la presidenza di Monica de Virgiliis, ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre 2025.  I ricavi totali si sono attestati a 970 milioni di euro, in aumento di 74 milioni di euro (+8,3%) rispetto al primo trimestre 2024, a seguito della crescita dei ricavi regolati del business delle infrastrutture gas  (+72 milioni di euro; +9,0%). I ricavi dei business della transizione energetica risultano sostanzialmente in linea rispetto al primo trimestre 2024. L’utile operativo del primo trimestre 2025 ammonta a 502 milioni di euro, in aumento di 52 milioni di euro (+11,6%) rispetto al corrispondente valore del primo trimestre 2024.   I proventi netti da partecipazioni ammontano a 107 milioni di euro, in aumento rispetto al primo trimestre 2024 (+42,7%). 

L’utile netto adjusted del primo trimestre 2025 ammonta a 406 milioni di euro, in aumento di 71 milioni di euro (+21,2%), rispetto all’utile netto adjusted del primo trimestre 2024, grazie alla crescita dell’EBITDA, al maggior contributo delle società partecipate e alla riduzione degli oneri finanziari netti. Tali effetti sono stati in parte assorbiti dai maggiori ammortamenti connessi all’entrata in esercizio degli investimenti realizzati, oltre che dalle maggiori imposte sul reddito a fronte del maggior risultato prima delle imposte. 

«I risultati della prima parte del 2025 sono molto importanti. A una performance economica e finanziaria nel primo trimestre in significativa crescita, dove registriamo anche il miglioramento del rating ad A- da parte di Standard & Poor’s, si uniscono diversi traguardi industriali: l’accordo per l’acquisizione del 24,99% di Open Grid Europe, il closing dell’acquisizione di Edison Stoccaggio, l’avvio del rigassificatore di Ravenna e l’aggiudicazione di ulteriori 14 progetti nell’ultima asta GSE per la produzione di biometano consolidano la nostra strategia di operatore paneuropeo multi-molecola, a presidio dei principali corridoi energetici e del percorso di transizione», ha commentato l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier.

Nel trimestre, la società ha investito 361 milioni di euro (-22,0% rispetto al primo trimestre 2024), a fronte del completamento dei lavori relativi al terminale GNL di Ravenna e di maggiori contributi per rivalse. Il 28% degli investimenti totali è allineato ai Sustainable Development Goals e il 52% alla Tassonomia europea.

Al 31 marzo 2025 gli impianti di biometano/biogas in esercizio sono 35, in diminuzione di 1 rispetto allo stesso periodo del 2024, con una potenza installata di 41 MW, in linea rispetto allo stesso periodo del 2024. La riduzione degli impianti in esercizio è dovuta alla messa in stand-by di un impianto da rifiuti (FORSU), compensata a livello di potenza installata dall’entrata in esercizio di due impianti biometano agricolo successivamente alla loro riconversione da biogas elettrico.

Relativamente al business dell’efficienza energetica, il backlog al 31 marzo 2025 si attesta a 1,4 miliardi di euro, in crescita di 198 milioni rispetto al 31 marzo 2024. L’aumento è trainato principalmente dai segmenti industriale e della Pubblica Amministrazione.

Il flusso positivo della gestione operativa (+779 milioni di euro) ha consentito di finanziare larga parte degli investimenti netti del periodo (975 milioni di euro, incluso l’esborso connesso all’acquisizione di Stogit Adriatica e l’incasso derivante dalla cessione della partecipazione in ADNOC Gas Pipelines), generando un free cash flow negativo di 196 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, comprensivo del pagamento agli azionisti dell’acconto sul dividendo 2024 (389 milioni di euro) e delle variazioni non monetarie e altre variazioni (-25 milioni di euro), ha registrato un aumento di 560 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, attestandosi a 16.798 milioni di euro.

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