Nel 2025 le aspettative per l'industria manifatturiera italiana sono stabili rispetto all'anno precedente

Industria

2025, Industria manifatturiera italiana stabile: export e investimenti guidano la ripresa

Nel 2025 l’industria manifatturiera italiana si stabilizzerà sui livelli del 2024 a prezzi costanti, trainata da export europeo, consumi interni e investimenti in beni strumentali.

21 Maggio 2025

Nel 2025 l’industria manifatturiera italiana si stabilizzerà sui livelli del 2024 a prezzi costanti, trainata da export europeo, consumi interni e investimenti in beni strumentali. È quanto emerge dal nuovo Rapporto Analisi dei Settori Industriali, presentato da Intesa Sanpaolo e Prometeia. Il giro d’affari complessivo a prezzi correnti si attesterà a 1143 miliardi di euro, con un incremento dell’1,8% sul 2024 e di ben 229 miliardi rispetto al 2019.

A fare la differenza sarà soprattutto il commercio estero: la riattivazione della domanda europea, favorita dal calo dell’inflazione e dalla ripresa dell’economia tedesca, compenserà la debolezza globale e l’incertezza legata alla politica tariffaria statunitense. Germania e intra-UE restano mercati chiave per tutti i comparti italiani, specialmente per i produttori di beni intermedi.

Accanto all’export, anche il mercato interno offrirà segnali positivi. I consumi delle famiglie, pur rallentati da un potere d’acquisto non ancora pienamente recuperato, beneficeranno della discesa dei tassi e dei rinnovi contrattuali. Sul fronte investimenti, l’effetto congiunto degli incentivi Transizione 5.0 e delle ZES, unito a utili aziendali ancora solidi, stimolerà l’acquisto di beni strumentali, dopo lo stallo registrato nel 2024.

Nel quadriennio 2026-2029, il manifatturiero crescerà dell’1% medio annuo in termini reali, con un’accelerazione fino al 2027 spinta dal PNRR. Le esportazioni resteranno la colonna portante: il saldo commerciale salirà a 134 miliardi nel 2029, con la Meccanica a coprire oltre la metà dell’avanzo.
Sotto il profilo settoriale, i comparti più dinamici saranno Largo Consumo e Farmaceutica (+2,4% medio annuo), seguiti da Meccanica, Elettronica ed Elettrotecnica. La fascia alta dell’offerta Made in Italy continuerà a distinguersi nei mercati avanzati, dagli USA all’Asia.

La competitività, tuttavia, dipenderà sempre più dalla capacità delle imprese di investire in digitalizzazione, sostenibilità ed efficienza energetica. L’Italia sconta ancora ritardi nell’adozione di tecnologie avanzate, specie tra le PMI, e una carenza strutturale di competenze. Nonostante il ridimensionamento dei margini rispetto al triennio 2021-2023, gli indicatori finanziari resteranno solidi: il MOL si manterrà al 9,4% e il ROI all’8,2%.

In un contesto ancora incerto, il manifatturiero italiano mostra una sorprendente tenuta e una chiara direzione: puntare su innovazione, export e qualità per restare competitivo nel nuovo ordine globale.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi collaborare ?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.