Pezzi di carta: il distillato dei giornali del 24 Maggio

“I due partiti già iniziano a delineare quali saranno i primi provvedimenti, quelli di bandiera. Per gli stellati, certamente, i tagli ai vitalizi e ai costi della politica in generale. Per i leghisti “la pace fiscale”, il pagamento della cartelle esattoriali pendenti in misura assai ridotta per chiudere il contenzioso con lo stato” (Emanuele Buzzi e Marco Cremonesi, Corriere della Sera)

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Nei palazzi della politica gira una voce: Paolo Savona “avrebbe incontrato nei giorni scorsi Giulio Tremonti confidandogli il suo piano: portare lo spread a 600 in modo che l’Europa capisca che si fa sul serio e si cambiano i vincoli” (Goffredo De Marchis, La Repubblica)

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“Prenderemo Matteo Messina Denaro”. Franco Gabrielli, capo della Polizia, alla cerimonia per il 26esimo anniversario dell’assassinio di Giovanni Falcone.

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“350 poltrone pubbliche in scadenza, dall’antitrust all’Autorità per l’energia, dalla rai ai giudici costituzionali. Ma prima di tutto, già a giugno, saranno rinnovati i vertici della Cdp (…) che deve diventare il vero grimaldello attraverso il quale il governo può fare politica industriale” (Francesco Pacifico, Il Mattino)

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“C’è la fila di forzisti alla nostra porta”, racconta un autorevole esponente leghista, “ma per ora pratichiamo solo respingimenti” (Francesco Verderami, Corriere della Sera)

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“Quello dell’interno è un ministero affascinante e molto delicato: quando ti siedi su quella seggiola hai poteri che non ha nessun altro ministero, neanche il presidente del consiglio o della Repubblica” (Roberto Maroni, intervistato da Paolo Colonnello su La Stampa)

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“Qui nessuno ha fatto il suo dovere: non lo abbiamo fatto noi che ci eravamo impegnati a ridurre il debito, e non lo ha fatto la Germania che ha adottato una politica nazionalista, mercantilista e ha usato l’Euro come un marco svalutato per esportare” (Vincenzo Visco, intervistato da Mario Sensini sul Corriere della Sera)