Eni pubblica il report di sostenibilità, -17% di emissioni rispetto al 2018

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15 Maggio 2023

Il report di sostenibilità viene definito dall’Unione europea come “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. Si tratta di un documento rivolto a tutti gli stakeholder, o portatori d’interesse verso l’azienda, che comunica risultati e impegni economici, sociali e ambientali generati nello svolgimento delle proprie attività.

Eni, che sta cercando di tenere come riferimento gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, ha pubblicato Eni for 2022 – A just transition, il suo report volontario di sostenibilità. L’azienda, nel documento, (un centinaio di pagine illustrate), racconta il contributo e l’impegno per una transizione giusta che garantisca l’accesso a un’energia efficiente e sostenibile, condividendo i benefici sociali ed economici del percorso verso le zero emissioni nette al 2050 con i lavoratori, i fornitori, le comunità e i clienti.

7th of December, FPSO, offshore, near Takoradi city, Western Region, Ghana.

«Oggi più che mai è necessario mettere a fattore comune risorse e capitale umano, attraverso una visione ampia, che permetta di allinearsi sugli obiettivi comuni per ridurre i gap esistenti a livello geografico e promuovere il progresso umano globale», ha spiegato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni. «Nell’affrontare le sfide del settore energetico che Eni ha di fronte manteniamo salde le nostre priorità con un impegno continuo per favorire l’accesso all’energia, lo sviluppo locale e la tutela dell’ambiente. Il successo della nostra strategia – ha precisato – non può prescindere dalla collaborazione con i nostri stakeholder, dai privati, al pubblico, alle organizzazioni internazionali e della società civile, agli istituti di ricerca».

Sul fronte della neutralità carbonica, Eni ha mantenuto fermi i propri impegni verso le zero emissioni nette al 2050 e confermato tutti gli obiettivi di decarbonizzazione, ancorati a investimenti solidi. L’azienda ha conseguito una riduzione del 17 per cento rispetto al 2018 delle emissioni Scope 1, 2 e 3, e ha proseguito nell’attuazione delle misure necessarie per raggiungere le zero emissioni nette (scope 1 e 2) nell’Upstream entro il 2030, investendo in tecnologie innovative e progetti a bassa impronta carbonica. In quest’ottica, nel 2023 ha varato la FPSO che verrà utilizzata per avviare la produzione del progetto Baleine, la più importante scoperta mai fatta in Costa d’Avorio e il primo sviluppo net-zero Scope 1 e 2 in Africa.

Lo sviluppo dei biocarburanti è uno dei driver della Just Transition di Eni fondato sull’economia circolare e che fa leva sulla bioraffineria di Gela, asset distintivo grazie alle tecnologie proprietarie d’avanguardia e ai costanti miglioramenti di prodotto e processo. All’interno della bioraffineria sono presenti impianti per la produzione di biocarburanti che utilizzano biomasse da oli alimentari esausti e grassi da lavorazioni di carni prodotte in Sicilia. I progetti di agri-business, infatti, incarnano l’approccio dell’azienda verso una transizione energetica con una forte componente innovativa associata all’attenzione per la dimensione sociale. L’azienda in questo senso lavora affinché il processo di decarbonizzazione possa offrire opportunità di conversione delle attività esistenti e di sviluppo di nuove filiere produttive con rilevanti prospettive nei paesi in cui opera. Nel 2022 è stata consegnata alla bioraffineria Eni di Gela il primo carico di olio vegetale prodotto in Kenya, a partire da scarti e materie prime prodotte in terreni degradati, non in competizione con la catena alimentare, con importanti positive ricadute sull’occupazione e sullo sviluppo locale. Il modello verrà replicato in altri paesi.

Egitto, Abumadi, ENI

Per realizzare una transizione equa, inoltre, particolare attenzione è stata posta alle iniziative per favorire l’accesso all’energia e all’educazione nei paesi di operazione. Tra queste, i progetti in Costa d’Avorio, Mozambico e Ghana per facilitare l’accesso a metodi e strumenti di cottura efficienti. In particolare, in Costa d’Avorio sono stati distribuiti oltre 20.000 fornelli migliorati in sei mesi, raggiungendo più di centomila persone. L’azienda ha anche lavorato sul diritto all’educazione, in Congo, Ghana, Iraq, Messico, Mozambico ed Egitto, dove ha inaugurato anche la Zohr Applied Technology School, per incrementare il numero di giovani con competenze tecniche e professionali all’avanguardia in campo energetico e tecnologico. La definizione degli interventi prioritari per lo sviluppo locale e sempre in linea con i Piani di Sviluppo Nazionali, i Nationally Determined Contribution e l’Agenda 2030 collaborando con stakeholder locali, istituzioni e agenzie di cooperazione. Nel promuovere quella che chiama Just Transition è necessario adottare approcci differenti tra paesi con economie avanzate e paesi con economie emergenti, dove la transizione riguarda in primis il superamento della povertà energetica, anche attraverso lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Nei prossimi mesi, Eni pubblicherà anche Eni for Human Right, che descrive la strategia sulla promozione e il rispetto dei diritti umani e riporta le principali attività ed indicatori di performance. In aggiunta, annualmente, l’azienda pubblica altri report di sostenibilità sia a livello locale che delle società controllate che saranno disponibili nel corso del 2023 sul suo sito.

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Foto di copertina: 3rd of December, Delta State, Green Rivers Project, Nigeria. NAOC’s flagship agricultural initiative established in 1987.

 

TAG: A just transition, eni, Eni for 2022 – A just transition, report di sostenibilità
CAT: energia

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