Dick Cheney

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È morto Dick Cheney

È morto a 84 anni Dick Cheney, ex vicepresidente USA e figura chiave dell’era Bush. Fu protagonista della guerra in Iraq e della politica post 11 settembre

4 Novembre 2025

Dick Cheney, ex vicepresidente degli Stati Uniti durante le amministrazioni di George W. Bush, è morto all’età di 84 anni. La notizia del decesso è stata confermata dalla famiglia, che ha spiegato come l’ex politico repubblicano sia scomparso a causa di complicazioni legate a una polmonite, in un quadro clinico già complesso per via delle sue storiche patologie cardiache e vascolari.

Nato nel 1941 a Lincoln, nello stato del Nebraska, Cheney ha avuto una carriera politica tra le più lunghe e influenti della seconda metà del Novecento americano. Dopo gli studi a Yale e nel Wyoming, entrò nella politica nazionale negli anni Settanta, lavorando come collaboratore di Donald Rumsfeld durante l’amministrazione Nixon. In seguito fu nominato capo dello staff del presidente Gerald Ford, ruolo che gli permise di consolidare la propria posizione all’interno del Partito Repubblicano.

Negli anni Ottanta Cheney tornò alla ribalta come membro del Congresso per il Wyoming, distinguendosi per le sue posizioni conservatrici e per il sostegno alle politiche di difesa e sicurezza nazionale. Nel 1989 fu nominato segretario alla Difesa dal presidente George H. W. Bush, incarico nel quale diresse le operazioni militari della prima guerra del Golfo. In quel periodo si guadagnò la reputazione di politico pragmatico, ma anche di figura fortemente legata agli ambienti dell’industria militare e energetica.

Il nome di Dick Cheney è tuttavia indissolubilmente legato ai due mandati di George W. Bush, dal 2001 al 2009. Come vicepresidente, Cheney esercitò un’influenza senza precedenti sulle scelte strategiche dell’amministrazione, in particolare dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Sostenne una politica estera basata sull’interventismo militare, appoggiando le guerre in Afghanistan e in Iraq e promuovendo un rafforzamento dei poteri dell’esecutivo in materia di sicurezza nazionale.

Negli anni successivi alla Casa Bianca, Cheney è rimasto una figura controversa della politica statunitense. I suoi sostenitori lo hanno definito un difensore della sicurezza americana, mentre i critici lo hanno accusato di aver contribuito ad alimentare conflitti e violazioni dei diritti umani. Nel 2011 pubblicò la sua autobiografia, In My Time, in cui difese le scelte compiute durante il suo mandato, ribadendo di non avere rimpianti per le decisioni assunte dopo gli attentati dell’11 settembre.

Cheney era sposato dal 1964 con Lynne Vincent, scrittrice e commentatrice politica. La coppia aveva due figlie, Elizabeth e Mary. Quest’ultima ha sposato nel 2012 la compagna Heather Poe, dopo la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso nello stato di Washington. Cheney aveva pubblicamente espresso il proprio sostegno ai diritti civili della figlia, una posizione che lo aveva posto in contrasto con una parte del suo partito.

Nel corso della sua vita, Cheney ha dovuto affrontare numerosi problemi di salute. Soffriva di gravi patologie cardiache sin da giovane e nel 2012 aveva subito un trapianto di cuore, dopo diversi infarti e interventi chirurgici. Nonostante le difficoltà fisiche, ha continuato a intervenire nel dibattito politico e a rilasciare interviste su temi di sicurezza e politica estera fino agli ultimi anni.

La morte di Dick Cheney segna la scomparsa di una delle figure più influenti e divisive della politica americana contemporanea. Il suo lascito resta al centro del dibattito storico sugli anni della “war on terror”, periodo in cui le decisioni prese dalla Casa Bianca ridisegnarono il ruolo degli Stati Uniti nel mondo.

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